NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Fusioni tra comuni, si procede a passo veloce

Dopo le prime due, nel 2019 potrebbero arrivarne altre cinque: il 16 dicembre referendum per i cittadini di 14 paesi

di L.P.

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Fusioni tra comuni, si procede a passo veloce

ECCO LA SITUAZIONE NEL VICENTINO

  LE DUE UNIONI GIA' REALIZZATE 

Grancona e San Germano dei Berici

Nuovo nome: Val Liona

Sindaco eletto: Maurizio Fipponi (amministrative 2017)

Barbarano Vicentino e Mossano

Nuovo nome: Barbarano-Mossano

Sindaco eletto: Cristiano Pretto (amministrative 2018)

AL REFERENDUM IL 16 DICEMBRE: POSSIBILI ALTRE 5 FUSIONI 

Mason e Molvena (comprensorio bassanese)

Nuovo nome: Colceresa

Carrè e Chiuppano (Alto Vicentino)

Nuovo nome: Colbregonza

Longare, Castegnero e Nanto (area Colli Berici)

Nuovo nome: Pieve dei Berici

Campolongo, Cismon del Grappa, Pove, San Nazario e Valstagna (a nord di Bassano)

Nome nuovo: Valbrenta

Lusiana e Conco (Altopiano di Asiago)

Nuovo nome: Lusiana-Conco

L'inizio è stato quasi in sordina con la prima fusione portata a termine nel 2017 (con l'elezione del primo sindaco in occasione delle amministrative dello stesso anno) e la seconda quest'anno con un altro primo cittadino eletto nelle amministrative del giugno scorso. Ora tuttavia, anche nel Vicentino l'unione tra comuni, soprattutto quelli piccoli, sta procedendo a passo spedito: come dimostra la tabella qui a fianco, domenica 16 dicembre al referendum saranno chiamati i cittadini di 14 paesi, che potrebbe portare alla nascita alla nascita di altri cinque nuovi comuni: tre di loro sono pronti a nascere dall'accorpamento di due comuni, uno da un terzetto di paesi e uno addirittura dall'unione di cinque realtà comunali. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire il tema, facendo anche il punto della situazione per quanto riguarda la provincia berica.

 

Val Liona primo storico "fiocco azzurro" nel 2017: incentivi e vantaggi stanno spingendo altre amministrazioni a percorrere la stessa strada

Nell'ultimo mezzo secolo i comuni del Vicentino sono stati 121, compreso il capoluogo Vicenza. Poi sono diventati 120 con la nascita della Val Liona (nato dalla fusione di Grancona e San Germano dei Berici), con l'elezione, avvenuta il 12 giugno 2017, di Maurizio Fipponi, in assoluto il primo sindaco alla guida di un nuovo comune vicentino scaturito da un accorpamento. Quindi il numero è sceso a 119 quest'anno con l'unione di Barbarano-Mossano, altra realtà, così come la prima dell'area dei Colli Berici, che ha portato Cristiano Pretto alla carica di primo cittadino, eletto lo scorso giugno. In realtà si tratta di un numero destinato a calare ulteriormente nei prossimi anni perché altri centri della nostra provincia hanno avviato l'iter o lo stanno facendo: gli ultimi "via libera" sono arrivati dalla Conferenza Regione-Autonomie locali, riunitasi prima della pausa di ferragosto a Venezia, dove con voto unanime i rappresentanti di Anci, Upi e Uncem hanno dato parere favorevole ad altri sette progetti di legge regionale relativi all’istituzione di 20 nuovi comuni di quattro province diverse, con quella berica che vanta il maggior numero di paesi coinvolti.

I vantaggi che sta ottenendo in termini economici il comune della Val Liona e in questi primi mesi anche Barbarano-Mossano, sta convincendo altri sindaci e amministratori locali a percorrere la stessa strada. Tra gli incentivi previsti dal legislatore per i comuni nati da fusione, ad esempio, figurano i contributi straordinari statali erogati per dieci anni successivi alla costituzione del comune nato da fusione (la Legge di Stabilità per il 2017 ha previsto che tali contributi ammontano al 40% dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010) e l’allentamento del Patto di stabilità. Alla fine tuttavia, per legge, l'ultima parola spetta ai cittadini, chiamati ad esprimersi attraverso un referendum, nel quale dovrà essere registrarsi la maggioranza in tutti i comuni coinvolti. A gennaio 2019, nel caso di esito positivo del referendum, il consiglio regionale approverà la legge che istituisce il nuovo Comune, quindi la Prefettura nominerà un commissario che traghetterà la nuova amministrazione fino alle elezioni comunali della prossima primavera.

 

Un anno da record: Pieve dei Berici avrà quasi 12 mila abitanti, prima fusione in Altopiano e in Valbrenta mega-unione di cinque comuni

Come detto nel mese di agosto è arrivato dalla Regione Veneto il "disco verde" per ulteriori tre processi di fusione, capaci di coinvolgere ben 10 comuni e una popolazione complessiva di 23 mila abitanti.

La Pieve dei Berici - nome in onore dell'antica pieve di San Mauro Abate di Costozza, popolosa frazione di Longare - si preannuncia il terzo accorpamento nell'area dei colli omonimi, dopo Val Liona e Barbarano-Mossano. Se l'iter procederà sino alla fine sarà in assoluto la prima fusione a tre nella nostra provincia, peraltro non tra piccoli centri: la nuova realtà diventerà un comune di quasi 12 mila abitanti, 11.757 per la precisione, come scaturisce dalla somma (dati Istat aggiornati al 1° luglio 2018) dei residenti di Longare (5.731), Castegnero (2.928) e Nanto (3.098), in un territorio molto vasto e con una popolazione in crescita nell'ultimo decennio. Longare confina con il capoluogo, quindi anche il nuovo comune entrerà a far parte dell'hinterland di Vicenza.

Tuttavia l'accorpamento a tre potrebbe non rappresentare un record per il Vicentino: significativo in tal senso il “super fiocco azzurro” che potrebbe portare alla nascita del comune denominato Valbrenta, che scaturirà dall’unione di cinque centri della vallata a nord di Bassano, precisamente Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta e Solagna, paesi peraltro da anni già uniti da convenzioni e collaborazioni di altro tipo. Qui si registra forte la presenza anche di comitati contrari, quindi l'esito del referendum di fine anno non è scontato.

La terza possibile fusione, la prima sull'Altopiano di Asiago, porterà alla nascita di Lusiana-Conco mediante l'unione dei comuni omonimi, situati nel versante est e confinanti a sud con la Pedemontana e il Bassanese. Curioso rilevare che quello tra Lusiana e Conco rappresentò in assoluto il primo possibile “accordo” vicentino, con l'iter avviato nel 2013 ma poi sospeso anche per il forte campanilismo presente in zona. Ora un nuovo tentativo, che sembra avere maggiori chance di riuscita.

Al prossimo voto referendario, come detto previsto domenica 16 dicembre, saranno chiamati anche i cittadini di altri quattro paesi, il cui iter erano iniziato precedentemente: si tratta di Molvena e Mason (nuovo nome Colceresa), nel comprensorio bassanese e quelli di due centri dell'Alto Vicentino, a nord di Thiene, precisamente Carrè e Chiuppano, con la nascita di Colbregonza. Anche in queste realtà si sono formati dei comitati che contestano questa ipotesi e promettono battaglia.

 

Riccardo Barbato, presidente del mandamento di Noventa di Confartigianato: «Lo sviluppo parte dai territori e le fusioni tra comuni possono fare la differenza»

«Siamo in un momento di transizione con la consapevolezza che molte cose non sono e non saranno mai più come prima e tutto questo fa i conti con un ambiente istituzionale culturale, sociale spesso non al passo con i tempi». È questa la posizione del presidente del mandamento di Noventa Vicentina,Riccardo Barbato, che entra subito nel vivo per spiegare la posizione di Confartigianato su tema fusione dei comuni, molto attuale in questa area, a livello economico e produttivo la più depressa del Vicentino.

Fusioni tra comuni, si procede a passo veloce (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Questo è il tempo - precisa Barbato - dove i sistemi si stanno destrutturando per assumere nuove forme, nuove geometrie, creando territori più adatti all’ambiente, al paesaggio, ma anche alle imprese, e lavoratori, che in essi operano e che stanno vivendo analoghi cambiamenti di prospettiva. Confartigianato è consapevole che una pubblica amministrazione che funziona è un motore per lo sviluppo mentre una pubblica amministrazione che non funziona è un freno alla crescita. Quindi il concetto “mai più come prima” vale anche per la pubblica amministrazione e non solo per le imprese».

In questo contesto si collocano i percorsi di aggregazione tra territori. «Dopo anni di stasi - prosegue il presidente mandamentale - nell’Area berica stiamo assistendo, spinti anche dalla normativa, ad alcuni cambiamenti: da un lato fusioni realizzate con la nascita di Val Liona e Barbarano-Mossano, dall’altro ipotesi di fusione tra Longare, Castegnero e Nanto, ma anche frenate, come ad esempio l’uscita di Orgiano e Sossano dall’Unione dei 4 Comuni del Basso Vicentino. Confartigianato Vicenza è favorevole alle fusioni per questo è al fianco degli Amministratori locali che intendono passare da strutture gerarchico-funzionale a una situazione di rete e di condivisione».

«Non dimentichiamo - conclude Barbato - che il legislatore ha avviato un processo di incentivazione verso le forme di semplificazione amministrativa, prevedendo una quantità considerevole di vantaggi. La ragione non risiede soltanto nel tentativo di riallinearsi allo scenario europeo degli enti locali, ma anche e soprattutto nella nuova concezione dei comuni, non più semplicisticamente intesi come enti caratterizzati dai elementi costitutivi classici del territorio e della popolazione: a ben vedere, infatti, questi devono essere posti nelle condizioni per raggiungere un elevato livello di welfare. In ultima analisi visto che sono i cittadini a dover esprimere il loro parere tramite un Referendum, credo sia utile che conoscano i vantaggi e gli svantaggi della fusione».

 

nr. 31 anno XXIII dell'8 settembre 2018

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