NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Musica delle Tradizioni

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Musica delle Tradizioni

Abbiamo incontrato Ilaria Fantin, dialogando con lei.

Dopo il successo delle precedenti edizioni, facciamo un bilancio?

Musica delle Tradizioni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Musica delle Tradizioni dal 2014 al 2017 ha portato in Teatro Comunale e negli spazi dedicati alle attività parallele al Festival più di sei mila spettatori e ha ospitato più di cento musicisti provenienti da venti diversi paesi del mondo. Il pubblico, oltre ad essere numeroso, si è dimostrato curioso e coinvolto. Negli anni stiamo creando un viaggio costituito da puntate annuali che formano una grande enciclopedia di etnomusicologia, portando a Vicenza strumenti musicali che altrimenti non verrebbero valorizzati come bouzouki, lyra cretese, rabab, bendir, daf, morin khuur… Un bilancio sicuramente positivo che ci porta a vivere con gioia questa quinta edizione, proseguendo la collaborazione tra il Comune di Vicenza, la Società del Quartetto di Vicenza e la Fondazione del Teatro Comunale".

Perché quest'anno la scelta è caduta sulla musica dell'est europeo?

"Siamo abituati ad ascoltare tutto ciò che arriva dal mondo musicale anglo-statunitense, sound che accompagna le nostre giornate, anche nell’inconsapevolezza. Ma, come in questo caso a pochi chilometri dai nostri confini, esistono mondi sonori e realtà artistiche che non hanno nulla da invidiare alle principali tendenze del mercato. L’Europa dell’Est sarà sicuramente approfondita nelle future edizioni di Musica delle Tradizioni ma per quest’anno abbiamo pensato di iniziare ad immergerci in questo mondo chiamando Alexander Balanescu, violinista romeno dotato di genio e versatilità, che con il suo quartetto accompagnerà Lajko Felix, l’esponente di spicco del violino in Serbia. Oltre a questo appuntamento speciale festeggeremo la fine del Festival con i Babra, una delle più influenti formazioni folk di Budapest, in grado di far ballare il pubblico proponendo musica la tradizionale ungherese con una nuova e fresca attitudine".

Che valore ha la presenza di De Marzi ad aprire la rassegna e qual è il legame con le altre proposte?

"Abbiamo cercato in questi anni di valorizzare anche la cultura tradizionale italiana, con un percorso approfondito sul Sud della penisola. Quest’anno invece abbiamo deciso di ospitare il compositore e direttore di coro che da decenni rappresenta il nostro territorio veneto in giro per il mondo: Bepi de Marzi con i suoi Crodaioli. La serata è in costruzione, un gioiello creato appositamente per Musica delle Tradizioni e ideato anche per salutare in musica Claudio Scimone, con un piccolo gruppo di Solisti Veneti a rendergli omaggio. Vendemmie e Vendemmie legherà in musica i paesaggi che tutti qui conosciamo: le nostre colline,i nostri monti, le chiesette antiche che incontriamo in ogni piccolo paese, le vigne produttive e la memoria di antiche fiabe".

In questo momento storico di difficile convivenza tra popoli e culture, la musica può essere un simbolo di unione?

Musica delle Tradizioni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"La musica per il nostro Festival non rappresenta un momento di mera esibizione artistica ma un’esperienza, un’occasione per riflettere, un istante di abbandono e consapevolezza. In questi anni sono stati molti gli spunti di riflessione e le condivisioni tra il pubblico e gli artisti. La musica tradizionale parla di temi senza tempo e luogo e diventa uno specchio della vita, delle sue gioie e dei momenti difficili: un’occasione per tuffarsi in un misterioso passato e per restituire vigore ad un presente fatto di contrasti, in cui è facile perdersi e dimenticare la nostra provenienza e le nostre radici. Sicuramente la musica, con la sua comunicabilità riconoscibile a livello globale, riesce ad unire tutto ciò che il linguaggio è in grado di separare".

Lei si occupa anche di altre proposte musicali e culturali nel Vicentino, ci fa una veloce carrellata di quali sono?

"La mia seconda casa ora è Be Ancient Be Cool, un’Associazione fondata dal musicologo Paolo Cordone e da me, con sede in Piazza dei Signori 8 a Vicenza. Il nostro piccolo scrigno è attivo da soli pochi mesi ma abbiamo già creato una rassegna di musica barocca in Villa Valmarana ai Nani, una al Museo Civico di Bassano del Grappa, a Palazzo Chiericati, abbiamo lavorato per la chiusura della mostra monografica su Van Gogh in Basilica Palladiana, portato cantautori in Palazzo Valmarana Braga, organizzato concerti notturni nella Chiesa di San Vincenzo... insomma, instancabili e creativi portiamo avanti le nostre passioni e nei prossimi mesi arriveranno tante novità".

 

nr. 36 anno XXIII del 13 ottobre 2018

Musica delle Tradizioni (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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