NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Un ponte, tante ferite
e un milione che rientra

di Gianni Celi

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Più di un milione al Comune<br>
per i danni della

Lasciatecelo dire una volta ancora: povero vecchio e malandato Ponte. A proposito, risulta difficile chiamarlo “Ponte degli alpini” perché, fosse stato per loro, come accadde nell’immediato dopoguerra, sarebbe oggi in piena forma. Ma andiamo alle ultime notizie al riguardo. La novità più immediata (finalmente una nota positiva in questa interminabile telenovela) riguarda il ritorno nelle casse del Comune di un milione e 164 mila euro. Di che si tratta? Per 470 mila euro, di lavori non eseguiti dalla ditta Vardanega, compresi i lunghi ritardi e le varie inadempienze contrattuali e per 694 mila euro per l’anticipo versato dal Comune all’avvio dei lavori di ripristino dello storico manufatto. Sono soldi questi che il tribunale di Vicenza, a seguito della denuncia presentata dall’Amministrazione, ha ritenuto rimborsabili. E a ritornare quel denaro è stata la Reale Mutua Assicurazioni, che aveva emesso la polizza fiduciaria per conto della Vardanega.

Gli amministratori, adesso, hanno dato mandato ai legali per capire come farsi rimborsare, dalla ditta di Possagno, la somma relativa al significativo danno di immagine che la città ha subito a causa dei lavori effettuati, fra ritardi e non ottemperanze alle linee guida del progetto originario.

Fin qua la nota positiva, ma c’è dell’altro che crea soltanto difficoltà burocratiche agli amministratori. L’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) ha avviato un’indagine conoscitiva in seguito ad esposti presentati sia dalla ditta appaltatrice dei lavori, sia dall’Associazione “Amici del Ponte di Bassano. L’istruttoria in questione vuole capire i motivi per cui si siano presentate delle difficoltà per accedere alla spalla Nardini, in sinistra Brenta, per effettuare gli interventi previsti dal progetto. L’Anac vuole sapere inoltre che tipo di ricerche siano state effettuate sul mercato per reperire il legname necessario alla sostituzione di quello ormai fatiscente delle diverse stilate. Infine questa istituzione chiede che sia prodotta documentazione adeguata per capire se la direzione lavori sia intervenuta tempestivamente quando s’è accorta che l’azienda ha effettuato delle modifiche, nei diversi interventi lavorativi, al progetto originario.

Più di un milione al Comune<br>per i danni della (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

Per quanto concerne la restituzione del milione e mezzo circa di denaro al Comune, il sindaco Poletto si è rallegrato del risultato raggiunto, a dimostrazione della validità dell’azione intrapresa nei confronti della Vardanega. Circa l’istruttoria dell’Anac, il vicesindaco Roberto Campagnolo s’è detto tranquillo perché altre richieste sono arrivate ed altre ancora ne arriveranno. “Fino ad ora – ha sostenuto – abbiamo sempre fornito il massimo della documentazione richiesta”.

Il problema che è emerso in queste settimane, invece, è stato quello legato alla chiusura del passaggio pedonale del Ponte vecchio che si è protratto dal 28 ottobre, quando il livello del fiume ha toccato il metro e 55 centimetri alla stazione idrometrica di Ca’ Barzizza, alla mattinata di venerdì 9 novembre. Questo provvedimento ha creato non pochi problemi, sia per i residenti, costretti a fare il giro per il Ponte nuovo per tornare a casa, sia per le numerose attività commerciali che operano subito al di là della storica struttura. Per cercare di alleviare questo disagio, l’Amministrazione comunale ha attivato un servizio di bus navetta con due fermate: una all’altezza di Palazzo Bonaguro e l’altra in corrispondenza della fermata extraurbana di viale De Gasperi. L’itinerario scelto è stato il seguente: Parcheggio Gerosa, via Verci, Palazzo Bonaguro, viale De Gasperi, Parcheggio Gerosa. Per agevolare, inoltre, la presenza di utenti nel parcheggio a pagamento fra l’incrocio con Viale Scalabrini e la prossimità del Ponte, l’Amministrazione ha soppresso la tassa dovuta limitando a 60 minuti la sosta. Il vicesindaco Campagnolo ha anche annunciato la programmazione di eventi d’attrazione lungo Via Angarano per favorire l’arrivo di turisti e di cittadini, penalizzati dalla chiusura del manufatto palladiano.

Nella mattinata di venerdì, dopo il controllo alle stilate, effettuato dai sommozzatori, grazie alla diminuita portata d’acqua del fiume ed al minore intorbidimento della stessa, l’Amministrazione comunale, su benestare dei tecnici, ha attivato il semaforo verde all’inizio delle due rive, ufficializzando, in tal modo, la riapertura al passaggio pedonale del Ponte degli Alpini.

Tutti si chiedono intanto quando potranno riprendere i lavori con la nuova ditta chiamata a sostituire la Vardanega e cioè la Inco Srl di Pergine Valsugana. I tecnici affermano che prima della fine di dicembre o i primi di gennaio non sarà possibile intervenire, secondo le direttive del Genio civile per lavori da effettuare nel letto del fiume. Dalla prossima settimana, comunque, cominceranno i lavori di ispezione in vista dell’avvio ufficiale delle operazioni di ristrutturazione di questo storico gioiello, vanto della città del Grappa.

 

nr. 40 anno XXIII del 10 novembre 2018

Più di un milione al Comune<br>per i danni della (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

 

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