NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Sanità: quando una può valere più di due

Le Usl 3 Bassano e 4 Altovicentino stanno valutando l’ipotesi di fondersi per evitare di finire nel “grembo” di Vicenza, un escamotage per offrire una alternativa al progetto Zaia dell’unica Usl in provincia

di Gianni Celi

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Sanità: quando una può valere più di due

Il nuovo anno dovrebbe portare delle novità importanti in tema di sanità. Il Presidente della Regione Luca Zaia, infatti, il 29 giugno scorso, ha presentato una proposta di legge regionale per l’istituzione della’”Azienda zero” e per l’accorpamento delle 21 aziende sanitarie del Veneto in sette realtà provinciali. Quest’ultima proposta ha mosso le proteste di molti Comuni. L’alternativa proposta, di creare un’unica Ulss in provincia di Vicenza, ad esempio, non è gradita ai sindaci coinvolti.

Il presidente della commissione regionale, incaricata di seguire l’iter procedurale, ha chiesto a tutti i Comuni, interessati alla nuova configurazione delle Unità locali socio sanitarie, di esprimere un parere entro la fine del mese di ottobre, e proprio dai territori delle Ulss 3 Bassano Asiago e 4 Alto Vicentino, sta per partire una proposta alternativa a quella ventilata a Venezia.

“Con i sindaci dei Comuni afferenti alle Ulss 3 e 4 ci siamo incontrati a Bassano – spiega il sindaco Riccardo Poletto – e abbiamo vagliato l’ipotesi di esprimere alla Regione un parere unanime e alternativo a quello che ci viene proposto. In pratica chiediamo che vengano accorpate le nostre due Ulss, che complessivamente conterebbero 60 comuni e circa 350 mila abitanti, con una dimensione quindi ancora gestibile in termini territoriali, anziché giungere ad un ente che conterebbe circa un milione di abitanti”.

Sanità: quando una può valere più di due (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“I vantaggi – continua Poletto - sarebbero almeno di tre tipi: la dimensione anzitutto; le caratteristiche territoriali e geografiche che il nuovo soggetto avrebbe, tipiche dell’area pedemontana e quindi omogenee dal punto di vista geografico e sociale; di collegamento, dato che al termine dei lavori di realizzazione della nuova Pedemontana veneta le distanze, in termini di tempo di percorrenza, saranno decisamente inferiori alle attuali”.

“L’iter procedurale della Regione prevede la richiesta di un parere ad ogni singolo Comune interessato – continua il sindaco – Lavoreremo quindi in questi giorni ad un documento unico e condiviso che ogni Comune sottoscriverà e invierà a Venezia. Trovo che si tratti di un progetto equilibrato e rispettoso delle nostre realtà e credo che la Commissione regionale prima e il Consiglio regionale poi non potranno non tenerne conto”.

L'ambito territoriale di riferimento dell'Unità locale socio-saniatria n.3 comprende 28 comuni articolati in un unico distretto con due sedi: il Distretto di Bassano del Grappa comprende 20 comuni (Bassano del Grappa, Campolongo sul Brenta, Cartigliano, Cassola, Cismon del Grappa, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Mussolente, Nove, Pianezze, Pove del Grappa, Romano d’Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, San Nazario, Schiavon, Solagna, Tezze sul Brenta, Valstagna), mentre quello di Asiago interessa otto Comuni (Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana, Rotzo). La popolazione residente è di 180.517 abitanti (49,1% maschi e 50,9% femmine). Il distretto sede di Bassano ha una popolazione di 159.014 abitanti (densità abitativa di 446,9/kmq) e quello di Asiago 21.503 abitanti (densità abitativa di 46,1/kmq).

L’Ulss 4 Alto Vicentino rivolge la propria offerta socio-sanitaria ad una popolazione totale di 190.380 cittadini, includendo quindi anche cittadini non residenti, ma che per motivi di lavoro o soggiorno hanno richiesto l’assistenza sanitaria. Il territorio presenta caratteristiche orografiche ed ambientali molto diverse; i dati rivelano che solo il 35% della popolazione risiede in pianura mentre la maggior parte si concentra in zona collinare e montana. La densità della popolazione è 288.4 abitanti/kmq, superiore alla media della Regione Veneto (264 abitanti/kmq). Nel 2013 la popolazione residente era pari a 188.283 (donne 95.730 - 51% e uomini 92.553 – 49%). Sono trentadue i Comuni che fanno parte dell’Ulss 4 (Arsiero, Breganze, Caltrano, Calvene, Carrè, Chiuppano, Cogollo del Cengio, Fara Vicentino, Laghi, Lastebasse, Lugo di Vicenza, Malo, Marano Vicentino, Monte di Malo, Montecchio Precalcino, Pedemonte, Piovene Rocchette, Posina, Salcedo, San Vito di Leguzzano, Santorso, Sarcedo, Schio, Thiene, Tonezza del Cimone, Torrebelvicino, Valdastico, Valli del Pasubio, Velo d’Astico, Villaverla, Zanè, Zugliano.

Sanità: quando una può valere più di due (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Secondo la proposta di Zaia queste due Aziende si dovrebbero unire con la numero cinque e la numero sei formando una Unica Ulss (la numero 6 “Berica”) con sede a Vicenza. Di questa Ulss dovrebbero far parte ben 121 Comuni (Agugliaro, Albettone, Alonte, Altavilla Vicentina, Altissimo, Arcugnano, Arsiero, Arzignano, Asiago, Asigliano Veneto, Barbarano Vicentino, Bassano del Grappa, Bolzano Vicentino, Breganze, Brendola, Bressanvido, Brogliano, Caldogno, Caltrano, Calvene, Camisano Vicentino, Campiglia dei Berici, Campolongo sul Brenta, Carré, Cartigliano, Cassola, Castegnero, Castelgomberto, Chiampo, Chiuppano, Cismon del Grappa, Cogollo del Cengio, Conco, Cornedo Vicentino, Costabissara, Creazzo, Crespadoro, Dueville, Enego, Fara Vicentino, Foza, Gallio, Gambellara, Gambugliano, Grancona, Grisignano di Zocco, Grumolo delle Abbadesse, Isola Vicentina, Laghi, Lastebasse, Longare, Lonigo, Lugo di Vicenza, Lusiana, Malo, Marano Vicentino, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Monte di Malo, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Montecchio Precalcino, Montegalda, Montegaldella, Monteviale, Monticello Conte Otto, Montorso Vicentino, Mossano, Mussolente, Nanto, Nogarole Vicentino, Nove, Noventa Vicentina, Orgiano, Pedemonte, Pianezze, Piovene Rocchette, Poiana Maggiore, Posina, Pove del Grappa, Pozzoleone, Quinto Vicentino, Recoaro Terme, Roana, Romano d'Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, Rotzo, Salcedo, San Germano dei Berici, San Nazario, San Pietro Mussolino, San Vito di Leguzzano, Sandrigo, Santorso, Sarcedo, Sarego, Schiavon, Schio, Solagna, Sossano, Tezze sul Brenta, Thiene, Tonezza del Cimone, Torrebelvicino, Torri di Quartesolo,Trissino, Valdagno, Valdastico, Valli del Pasubio, Valstagna, Velo d’Astico, Vicenza, Villaga, Villaverla, Zanè, Zermeghedo, Zovencedo, Zugliano.

Ecco un altro tassello di quel puzzle che sta perdendo pezzi a dismisura per il solo fatto che, complici alcuni politici locali, c’è stata una opposizione netta, anni addietro, al progetto della Provincia Pedemontana di Bassano del Grappa.

Sentiamo cosa rispondeva l’allora sindaco Gianpaolo Bizzotto, nel 2005, a chi gli chiedeva quali sarebbero stati i vantaggi di una Provincia, per Bassano, limitatamente alla sanità locale: “Il nostro ospedale, pur se nuovo, pur se funzionale e moderno – spiegava Bizzotto - soffre della programmazione di centralizzazione delle strutture sanitarie regionali. In altri termini, visto che le disponibilità economiche in questo campo stanno diminuendo anno dopo anno, si cerca di convogliare nelle strutture dei capoluoghi di Provincia parecchie specializzazioni, depauperando in tal modo un patrimonio di servizi e di competenze propri dei nosocomi di periferia. Basti un esempio fra tutti: La specialità del maxillo-facciale, che per tanti anni ha rappresentato il fiore all’occhiello nel nostro ospedale, sarà soppressa soltanto perché il “San Bassiano” è periferico rispetto al capoluogo”.

I rappresentanti delle categorie economiche avevano istituito una commissione volta a garantire la presenza di specialità in odore di trasferimento verso altri ospedali, ma poi l’iter delle ricerche per capire la veridicità di prospettate chiusure, s’è arenato.

Una cosa, comunque, è certa parlando con alcuni medici e cioè che all’interno del nosocomio cittadino si respira aria di incertezza sul futuro del nosocomio cittadino e già si parla di primari pronti a fare le valigie per trasferirsi in ospedali provinciali nei quali, secondo le direttive regionali, si dovrebbero accentrare le eccellenze in tema di servizi ai cittadini.

 

nr. 38 anno XX del 24 ottobre 2015



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