Per il titolo “Ricordare” 15 carte-tessuto interpretano il reliquiario di Roberto Floreani (Venezia 1956) sulla Grande Guerra: carte fatte a mano, con inserti di garza cannetta, inchiodate nella forma ovale da pezzetti metallici, chiavi, riportano agli oggetti bellici legati alla memoria, fino al richiamo all’infanzia ad Asiago, ai frammenti di ferro raccolti dal museo a cielo aperto dell’Altipiano.
Pezzetti di vetro, fili di ferro, presenze affettive di separazioni ed abbandoni “sempre parti antologiche nella memoria” afferma Floreani sull’influenza del soggettivo ricordo dei silenzi del prozio, grande invalido di guerra e sull’oggettività storica dell’evento bellico. Luoghi di guerra uniti per la storia alla presenza dei Futuristi, tema privilegiato negli studi di Floreani. Objet trouvé come presenze memoriali in continuità con la pittura nei “concentrici” segni smaterializzati delle tele di opere astratte, inscindibili dalla sfera della spiritualità ed al richiamo delle arti marziali seguite dall’artista. Le cinque tele delle nuove installazioni riportano all’ultima personale al Palazzo della Gran Guardia di Verona (2014) nella presenza delle tonalità intense dell’arancio e del blu di Klein, colore della meditazione, che apre e caratterizza ancor più la spiritualità rispetto al passato. Preziose nel silenzio ovattato dei sotterranei, alcune steli d’argilla smaltata mutano il riflesso alle minime variazioni della luce.
Nel progetto multidisciplinare di Floreani la mostra dal titolo “Ricordare” si unisce all’uscita del saggio storico “I Futuristi e la Grande Guerra” finalista al Premio Acqui Storia ed alla serata dal titolo “Zang Tumb Tumb” che si terrà al Teatro Comunale di Vicenza l’11 dicembre 2015, alle ore 21. Il progetto “Ricordare” ha ottenuto il patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra.
Il catalogo bilingue è pubblicato da Vanilla Edizioni con testo di Angelo Crespi.