Per Guido Benzi verso la metà degli anni Sessanta (Sesto San Giovanni, Milano, 1922- Bassano, Vicenza, 2013) scoprire il paesaggio veneto e più direttamente i dintorni di Bassano fu un’autentica sorpresa. Lo dipinge come una rivelazione mista a stupore, con i fiori, di tela in tela in continuità, riservando a questi ultimi la pienezza del colore.
Dei paesaggi, nel mutare delle stagioni, carpisce il silenzio e la solitudine, l’assenza di ogni figura umana, la fragilità della bellezza della natura resa più preziosa dall’atmosfera che Benzi cala e dilata nello spazio in sopite luminosità. Nei prati e boschi rinnova il dissolversi della luce in un unico momento per il fremere lieve di mobili pennellate, nel folto moltiplicarsi dei tocchi delicati, più vibranti nella vivacità pulsante d’improvvisi rossi. Alcuni spogli alberi isolati, nella stagione invernale simili a forme inquiete risaltano sullo sfondo che si scioglie in pennellate verdi e gialle mentre dilata nella lontananza; altri pari ad elementi ritagliati in nero appaiono sospesi nell’unità cromatica dello sfondo dalla luce gialla. Più lontano, dopo l’alzarsi di una siepe dai cromatismi autunnali, Benzi dipinge il Monte Grappa in tonalità azzurre e rosate. La Montagna, reliquiario nella storia dell’umanità, appare in legame con il cielo, più lieve per luce delicata.
Si ricordano alcune esposizioni a Genova, Noli (Savona) e Bassano del Grappa (Vicenza). Il dipinto dal titolo “Le Pastiglie” è stato pubblicato nel Catalogo Bolaffi (1982).
Le opere sono state donate dalla famiglia Benzi al Lions Club Bassano Host che ha curato l’esposizione.