NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Memorie dell’800

Centro d’Arte
Piazza dei Signori, 50/A
Orario: da martedì alla domenica 10-12,30 e 15,30-19,30
Chiude il 14 febbraio 2016

di Maria Lucia Ferraguti

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Memorie dell’800

“Memorie dell’800”: il titolo conduce alla mostra di pitture italiane fra l’Ottocento e il Novecento in un itinerario che riunisce le scuole regionali al territorio nazionale.

CMemorie dell’800 (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)osì ritorna la pittura veneta, di paesaggi e di figure in atmosfere che riportano a Venezia a Giovanni Salviati, quell’allievo di Guglielmo Ciardi che subito dopo l’Accademia veneziana privilegia con il paesaggio la laguna immersa in un’atmosfera ad effetto nel variare mobile dei chiarori e dell’ombra. Una pittura che segna anche la veduta del dipinto sulla Riva degli Schiavoni allungata sul lungo profilo di una chiara luce fra case ed acqua di Rinaldo Giudici, attivo a Venezia verso la metà del secolo e di Angelo Brombo lo scoprire il canale Vera di Chioggia ripreso fra ponte, barche ed aranciate vele, che tanto diede alla sua famiglia ed alla sua esistenza.

Memorie dell’800 (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Si presenta da appassionato pittore di Venezia il triestino Pietro Bortoluzzi Bianco, chiamato Pieretto Bianco, nella raccolta di cappesante in una laguna tenuta fra un basso orizzonte e un alto cielo dalle nuvole in gran movimento, coevo alla sensibilità degli impressionisti. Per il vicentino Achille Beltrame, il noto illustratore della Domenica del Corriere è il tempo dei contadini mentre arano nello spazio della campagna di Arzignano, la terra dov’è nato, mentre la vista si allarga sulla natura, eletta da vera protagonista dell’opera. Il veronese Dall’Oca Bianca, allievo di Giacomo Favretto, ed appezzato pittore dalla regina Margherita, dipinge scene della sua città. Entrano i pittori della scuola lombarda con Enrico Bartezago e, più legato al naturalismo, Eugenio Gignous, pittore di luci e di acque. Nel passaggio alla scuola toscana fra i Macchiaioli risalta tra i rinnovatori della pittura Luigi Bechi, che emerge per il piglio vivace e fresco dei dipinti. Chi più di altri a Napoli dipinge squisiti brani della vita parigina immersa nel clima della Belle Époque è il napoletano Pietro Scoppetta; di Carmine Ciardiello è un delizioso brano di vita campestre, mentre ha i toni del pastello la veduta morbida e luminosa di Napoli di Giuseppe Casciaro e, ancora tra i pittori della scuola di Posillipo emerge Attilio Gratella, per la capacità prensile dello stile posto, ad esempio, per la napoletana Via Foria.



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