NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Ripristino di Ponte Vecchio
bisogna ripartire da zero

di Gianni Celi

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Per il ripristino del Ponte Vecchio<br>
adesso bi

E torniamo una volta ancora a parlare del caro Vecchio Ponte di Bassano, ma non certo per raccontarvi la secolare storia di questo storico manufatto, quanto per aggiornarvi sulla situazione legata alla sua ristrutturazione. Già abbiamo avuto modo di spiegare come si sia conclusa malamente la vicenda dei lavori, portati fin qui a compimento dalla ditta Nico Vardanega; adesso cerchiamo di capire che cosa succederà nei prossimi mesi al fine di rendere possibile, una volta per tutte, la sistemazione di questo importante monumento palladiano, simbolo della città.

Per il ripristino del Ponte Vecchio<br>adesso bi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Cominciamo con il proporvi il comunicato prodotto dalla Giunta comunale, al riguardo. Ecco cosa dice: “In seguito alla risoluzione del contratto con la ditta Nico Vardanega srl e dopo avere compiuto nelle scorse settimane il calcolo relativo allo stato di consistenza dei lavori finora eseguiti, sottoposti alla valutazione del collaudatore amministrativo, la giunta comunale nel corso dell’ultima seduta ha aggiornato il progetto di restauro e consolidamento del Ponte degli Alpini stralciando esclusivamente le lavorazioni eseguite”. “In attesa del recupero, attraverso la richiesta di incasso della polizza fideiussoria, dell’anticipo versato alla Vardanega srl per lavori parzialmente eseguiti pari a 879.907,51 euro – continua la nota- la giunta comunale ha approvato una operazione contabile accertando, tra l’altro, il contributo di un milione di euro assegnato dalla Regione del Veneto nel dicembre del 2015 e confermato con successivo decreto del novembre 2017, inserendo la cifra tra le somme a disposizione dell’Amministrazione comunale. Con il medesimo atto deliberativo la giunta si é altresì avvalsa della facoltà , prevista dal DLgs 163/2006 , di scorrere la graduatoria per stipulare un nuovo contratto e procedere con un nuovo affidamento del completamento dei lavori. Spetterà ora al dirigente dell’Area Lavori Pubblici l’adozione dei provvedimenti amministrativi previsti nelle prossime fasi finalizzati al riaffidamento dei lavori in appalto nel più breve tempo possibile. In questi giorni partiranno i contatti formali con le prime tre ditte in graduatoria per le quali sono già iniziate le verifiche dei requisiti di legge da parte dell’Amministrazione comunale”.

“Il progetto proposto – conclude l’Amministrazione - è quello relativo alla gara effettuata nel 2015 per un valore dei lavori di 3.939.013,46 euro pari al valore dei lavori aggiudicati in sede di gara con ribasso del 21,341%, meno il valore delle lavorazioni effettuate”.

Le tre ditte interessate al riavvio dei lavori, dopo la scomparsa della Vardanega, sono nell’ordine: la Inco Srl di Pergine Valsugana, la Sandrini di Trento, la Maroso Ivo Enzo di Marostica e la Gelmini di Conco con capogruppo la Costruzioni Dalla Verde di Montecchio Maggiore.

Ricordiamo che la Vardanega s’era classificata al primo posto nel bando di gara per l’assegnazione dei lavori di restauro del Ponte. La commissione esaminatrice aveva però rilevato dei problemi per cui l’opera era stata messa nelle mani della Inco di Pergine. Ma prima il Consiglio di Stato e poi il Tar del Veneto avevano obbligato il Comune ad affidare l’appalto alla Vardanega.

Per il ripristino del Ponte Vecchio<br>adesso bi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Le domande che tutti si fanno adesso sono due: quando inizieranno i lavori e quando finiranno? Le risposte non sono certo facili. Intanto bisogna vedere quali delle tre ditte in classifica accetteranno, sempre nell’ordine, di continuare i lavori lasciati in sospeso. Possiamo subito dire, a proposito, che il titolare della Inco Srl di Pergine, il geometra Luca Conci, ha già incontrato, in via del tutto informale, il dirigente dell’Area Lavori Pubblici del Comune, Walter Stocco, per cercare di capire a che punto sia la situazione degli interventi fin qui fatti attorno al Ponte. Possiamo pensare che, se c’è stato questo abboccamento, significa che la Inco pare abbia tutto l’interesse di accogliere l’invito a proseguire. Ma questo non basta perché ben sappiamo quanto sia complessa la macchina burocratica quando si parla di opere pubbliche. Il vicesindaco, Roberto Campagnolo, si dice sicuro che quantomeno l’assegnazione dei lavori sarà garantita entro l’estate e che, di conseguenza, si potranno riavviare i lavori fra l’autunno e l’inverno. Tutti si augurano che questi auspici si traducano in realtà perché ormai di tempo ne è passato fin troppo ed è deprimente passare sotto le arcate del Ponte, diviso da protezioni metalliche e sentire i commenti non certo positivi dei turisti che, nonostante tutto, continuano ad attraversarlo, ma senza la gioia di un selfie degno di tal nome. Ma turismo a parte conta maggiormente la situazione drammatica delle fondamenta del manufatto che, specie con le ultime piogge, abbisognano di interventi sempre più urgenti. E allora non resta che attendere fiduciosi, anche se le critiche su questo doloroso intervento non sono certo mancate e lo dimostrano gli interventi infuocati, di cittadini o di tecnici, nel corso di serate organizzate nei quartieri della città, con sindaco e vicesindaco, per spiegare cosa sia successo in questi lunghissimi mesi di attesa di porre fine alla “malattia” del Vecchio Ponte degli Alpini.

 

nr. 27 anno XXIII del 14 luglio 2018



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