NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Le mura scaligere di Marostica
diventano di proprietà del Comune

di Gianni Celi

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Le mura scaligere di Marostica<br>
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Risale al 1372 la costruzione della possente cinta muraria voluta dagli Scaligeri per proteggere la città di Marostica. Erano mura ricche di torri, con quattro porte iniziali (la Vicentina, la Breganzina, la Bassanese e la porta del Castello superiore) alle quali si aggiunse, nel 1934, quella di accesso alla stazione ferroviaria. Da allora ad oggi questa magnifica e spettacolare costruzione ne ha viste di tutti i colori. L’ultima novità, in ordine di tempo, è il sì del Consiglio comunale all’acquisizione delle mura dal Demanio dello Stato al Comune. Non è stato un passaggio facile questo, a differenza di Cittadella il cui Comune è entrato in possesso della storica cinta muraria nel 1905, però pagando il costo delle mura all’allora Regio Demanio. A Marostica, invece, pur con un secolo ed oltre di ritardo, il passaggio sarà a titolo gratuito. L’iter di acquisizione era stato avviato nel 2011, ma a portarlo all’attenzione del Consiglio comunale per l’approvazione era stata, nel dicembre del 2017, l’allora sindaco Marica Dalla Valle. Questo desiderio, latente d troppo tempo, si rivelò,in quella seduta consiliare, una buccia di banana sulla quale scivolò la prima cittadina del centro scaligero, quando la proposta venne bocciata, non soltanto dalla minoranza, ma anche dall’assenza dei consiglieri di maggioranza del “Gruppo misto” che facevano capo al vicesindaco Simone Mattesco. La mancanza del numero legale (presenti solo i sette consiglieri di “Marostica più” oltre al sindaco) fece saltare la discussione e la relativa approvazione e, conseguentemente, anche il sindaco.
Questa volta l’Amministrazione, guidata dal sindaco Matteo Mozzo, ha portato a casa le splendide mura, vanto indiscusso della città di Marostica e una delle cinte murarie del Veneto, fra le meglio conservate, grazie anche al lavoro incessante dei volontari della Compagnia delle mura.
Le mura scaligere di Marostica<br>diventano di p (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“L’acquisizione della cinta muraria è un progetto di grande respiro – afferma l’ex sindaco Marica Dalla Valle - In più occasioni abbiamo sollecitato il sindaco Mozzo a completare il percorso iniziato nel 2011 e ripreso dalla nostra amministrazione nel 2013 per trasferire la proprietà delle mura scaligere dal Demanio al patrimonio comunale indisponibile. Il progetto è ambizioso, ma è realizzabile grazie al federalismo demaniale che prevede il trasferimento a titolo gratuito della proprietà dell’immobile dello Stato attraverso una procedura che richiede programmi di valorizzazione specifici. A Venezia il 23 novembre 2017 si è tenuto il Tavolo tecnico operativo dove è stato condiviso e siglato lo schema di accordo di valorizzazione e il relativo programma di valorizzazione. Si è trattato di un progetto impegnativo, di un grande lavoro di squadra e del particolare lavoro della Compagnia delle Mura per i quarant’anni di impegno e passione per le mura e per la città. In questi otto mesi di governo cittadino c’è stato un lungo silenzio da parte dell’Amministrazione Mozzo: nessun cenno nei documenti programmatori e nessuna attenzione al patrimonio storico-culturale”.
“Comunque – aggiunge l’ex sindaco - meglio tardi che mai e così si è arrivati al passaggio finale”.
“L’acquisizione delle mura – conclude Marica Dalla Valle - rappresenta una progettazione di grande respiro e interpreta lo spirito dello statuto comunale della città laddove si legge. La comunità di Marostica affida al Comune la cura e la rappresentanza del proprio sviluppo, dei propri interessi, della propria crescita e lo impegna a considerare il territorio comunale come bene collettivo e risorsa a disposizione di tutti i cittadini e le cittadine di oggi e domani, con la consapevolezza d’essere depositaria di un singolare patrimonio di civiltà, tradizioni storiche, artistiche ed architettoniche”.
All’ex sindaco ha risposto l’attuale primo cittadino affermando che la sua Amministrazione ha cominciato da subito a superare tutte le difficoltà presenti nella proposta di acquisizione al fine di evitare problematiche future. Ha inoltre spiegato che prima di tutto l’Amministrazione ha voluto chiarire la presenza di eventuali contenziosi con i privati. Nessun ritardo voluto, quindi, secondo Mozzo, ma soltanto un’attenta analisi della situazione. Dopo le assicurazioni avute dal Demanio, che hanno fugato ogni dubbio, con il sì all’acquisizione, il Comune penserà ora a come meglio valorizzare questo storico patrimonio attingendo anche a contributi europei.
Il voto favorevole è arrivato dalla maggioranza e dalla consigliera di minoranza Marica Dalla Valle. Mariateresa Costa (“vi sono davvero troppe incognite da affrontare”) e Gianni Scettro hanno abbandonato l’aula, mentre Giorgio Santini e Antonio Capuzzo si sono astenuti.

 

nr. 09 anno XXIV del 9 marzo 2019

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