(g. ar.)- Quando si parla di eredità culturale e storico/artistica di un territorio si lega immediatamente l'argomento tanto al territorio in quanto tale, capace di offrire rarità autentiche ad esempio in architettura, quanto ai personaggi che di fatto risultano protagonisti in assoluto di quella cultura quale che sia il periodo nel quale hanno vissuto ed operato.
Si può ben dire che parlando come abbiamo fatto a In Piazza di un Cammino Roi Fogazzaro, la pagina che si apre (e che ora rimarrà aperta grazie a questa iniziativa dei Cammini Veneti) descrive e disegna per intero la faccia nascosta del patrimonio naturale che la provincia di Vicenza può offrire, ma anche contemporaneamente la fantastica realtà del ventaglio immenso costituito dalle opere artistiche che dall'architettura, alla letteratura, alla poesia, alla scienza storica, ai paesaggi, per finire con l'antropologia di questa terra ovviamente collegata come di più non si potrebbe immaginare anche alle molteplici attività produttive.
Si tratta naturalmente di un tema sensibile come pochi se si pensa che ancora oggi, nonostante il vastissimo fronte abitativo che occupa a macchia di leopardo praticamente tutto il territorio, rimangono immutati e in larga parte salvati alcuni percorsi caratterizzati da bellezze paesaggistiche e insieme da punti di riferimento culturali di grande importanza anche storica.
La resistenza di questa parte del patrimonio del territorio vicentino anche rispetto allo sviluppo economico che a partire dagli anni 60 ha sicuramente cambiato faccia alla precedente realtà contadina risulta tanto più rilevante quanto più ci si ricorda che ad uno sguardo dall'alto -basta spostarsi fino alla zona pedemontana- quella che si vede in realtà è una città diffusa, senza segni di discontinuità rilevante tra Vicenza e tutto il resto del territorio.
Ecco quindi che l'iniziativa dei Cammini Veneti, dietro l'ispirazione di Andrea Cevese, rappresenta molto di più che una pensata da liquidare con qualche appoggio compiaciuto perché il Cammino Fogazzaro/Roi, che si distende per circa 80 chilometri nella campagna tra Montegalda e Tonezza attraversando 14 Comuni, assume un rilievo straordinario, è un vero e proprio indicatore a confermare che non tutto è stato cancellato e anzi che esistono vie di fuga preziose per la conservazione del territorio, ma anche per la nuova valorizzazione della cultura che caratterizza la provincia di Vicenza.
Il Cammino, che ha ricevuto l'appoggio e la sponsorizzazione di VicenzaÈ, sarà inaugurato nelle prossime settimane e costituirà una specie di cordone della memoria e anche della speranze di poter recuperare storia e arte, collegherà appunto i luoghi di Fogazzaro e Roi lungo un percorso evocativo di storie letterarie, ma anche aperto alla pratica sportiva del Nordic walking, aspetto del quale si occuperà Remo Longin, titolare della palestra Saint Tropez di Dueville, ma molto conosciuto per la sua attività di preparatore atletico che l'ha impegnato nello sport dal basket alla pallavolo, al calcio, e a livello nazionale anche con le selezioni dello sci di fondo.
La proposta di questo Cammino è quindi molto interessante, anche di più se si pensa che mentre si sta per inaugurare questo percorso, sono in stato avanzato altri progetti che coinvolgeranno ulteriormente la provincia a dimostrazione che la ricchezza di spunti non è certo quella che fa difetto. Oltre alla montagna c'è da scoprire ad esempio tutto il Basso Vicentino con l'incredibile patrimonio costituito dai Colli Berici, ma anche la parte ovest confinante con il Veronese avrebbe tanto di cui occuparsi.
In Piazza ne ha discusso con ANDREA CEVESE, ideatore del Cammino Roy Fogazzaro, PAOLA FRANCO incaricata dei rapporti con le istituzioni locali, CHIARA FARESIN che si è occupata degli aspetti culturali del Cammino, VLADIMIRO RIVA consigliere delegato del consorzio VicenzaÈ, REMO LONGIN preparatore atletico e curatore delle attività sportive.