NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La bomba e la città con il fiato sospeso

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La bomba e la città con il fiato sospeso

Ci sono anche i Comuni in questo caso Costabissara e Caldogno, affacciati direttamente sulla zona da sgomberare anche se non tutto il loro territorio è in questa condizione...

maria_cristina_franco (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MARIA CRISTINA FRANCO- Ce la stiamo cavando con tutto l'impegno necessario, la nostra struttura di uffici è sottostimata per cui il nostro personale migliore che ha seguito tutti gli incontri per la preparazione ci è costata molto sotto il profilo dell'impegno. Mi sento di ringraziare molto gli uffici che hanno veramente collaborato al massimo e poi tutti abbiamo cercato di collaborare. Siamo interessati alla zona pericolosa nell'ambito di 320 famiglie per complessivamente 715 persone che andranno volendolo al centro anziani dove c'è possibilità i intrattenimento e anche un parco. Finora abbiamo avuto poche domande di accoglienza, ma naturalmente c'è ancora un po' di tempo.

riccardo_zattra (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)RICCARDO ZATTRA- Abbiamo fatto come Costabissara: le persone da evacuare per noi sono 3800 e tra loro ci sono parecchi stranieri appartenenti a sette diversi ceppi linguistici. Questa per noi è la parte più difficile perchè l'informazione ovviamente è indispensabile e deve essere portata a termine nel modo migliore assicurandosi che tutti abbiano ricevuto il messaggio completo. C'è stata un'ottima intesa con tutti, l'ulss ha fatto un perfetto lavoro di preparazione e si sono ottimizzate le forze per protezione civile e polizia municipale perch'è tra l'altro con Costabissara siamo nell'Unione dei Comuni per cui abbiamo già una vicinanza collaudata. La cittadinanza deve seguire le istruzioni, l'ultimo incontro lo avremo due giorni prima del 25 con le vie degli aeroporti proprio di fronte al confine con l'ex aeroporto. Non è tutta Caldogno che evacua: Rettorgole e Cresole sono quelle più interessate, il resto della popolazione è al di fuori e noi abbiamo 11mila abitanti complessivamente. Per l'accoglienza abbiamo fatto un sondaggio e su 400 potenziali posti abbiamo avuto una ottantina di adesioni. i sono anche i centri parrocchiali, uno addirittura ha una festa il 25 aprile dentro cui può prevedere di accogliere 220 persone. Non credo ci saranno problemi da questo punto di vista. Speriamo tutti che vada tutto bene e che ci possiamo alla fine liberare da questo incubo anche se sappiamo che siamo in buone mani. Gli stranieri sono stati informati in sette lingue con fogli stampati e recapitati a ogni indirizzo e poi abbiamo anche raccolto tutti i numeri di telefono e ora li stiamo contattando per cui credo che la situazione si possa definire del tutto sotto controllo.

Cosa avrebbe provocato quella bomba se fosse scoppiata nel ‘44 direttamente a terra?

SALVATORE TOSCANO- È una block-buster, cioè distrugge quartieri. L'abbiamo chiamato Old Lady, ma il suo nome vero è block-buster che vuol dire oggetto adatto a neutralizzare quartieri interi di città metropolitane. Con le dovute proporzioni il dimensionamento dei danni si può calcolare in questi termini, dato che le bombe sono state prodotte in Gran Bretagna appositamente per bombardare grandi città, come Berlino, Dresda, ecc. Ecco perchè tanta potenza e tanta capacità di produrre danni.

MARIA CRISTINA FRANCO- A proposito di questo una delle domande che mi sono state poste più spesso riguarda proprio la sicurezza delle abitazioni rispetto a questo pericolo ma anche a quello dell'abbandono delle abitazioni.. Ho girato la domanda agli organizzatori. Certo che dentro l'area non si entra, poi ci saranno dei droni che sorveglieranno la zona evacuata e questo ci dà sicurezza praticamente totale che non saranno possibili incursioni nelle case se mai qualcuno ne avesse intenzione.

dario_rotondi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)DARIO ROTONDI- Bene precisare anche questo aspetto perchè effettivamente ci sarà una cintura strettissima a sorvegliare tutta l'area evacuata. Oltre ai 45 cancelli che fanno da posto di controllo a partire dalle 7,30, poi decine di auto delle forze dell'ordine, centinaia di volontari per rendere concreto lo sgombero e un elicottero della Polizia di Stato. L'area chiusa insomma sarà protetta; i droni serviranno anche a questo, sorvegliare l'area in assoluta sicurezza perchè all'interno dell'area non ci sarà nessuno tranne gli artificieri e quindi i droni daranno alla centrale operativa dei vigili del fuoco un quadro completo degli eventuali movimenti. Non ci si può permettere di rimanere in casa perchè anche in caso di malori ci vorrebbero delle mezze ore per arrivare a soccorrerli dato che rientrare nell'area comporterebbe tutta una serie di aggiustamenti per i quali è necessario molto tempo. Insomma, non ci sono alibi per non fare quanto è stato dettato come regole imprescindibili per questa operazione. C'è anche l'università di Sheffield che si occupa di interpretare i messaggi in rete e tradurli in informazione. Anche questo è un aspetto da non sottovalutare: Vicenza con questa operazione sta preparando qualcosa che verrà seguito dal mondo e quindi farà da riferimento futuro quanto meno a tutta Europa.

ROBERTO TOFFOLETTO- Noi siamo verso l'esterno dell'area e partecipiamo all'evacuazione alla nostra maniera, seguendo le regole e dando una mano, con le nostre conoscenze tecniche che non sono certo da sprovveduti... Alle spalle abbiamo una grande associazione perchè dietro Vicenza c'è il terzo raggruppamento ANA che vuol dire Alto Adige Trentino e Friuli oltre al Veneto e poi c'è tutta l'ANA nazionale. Siamo in grado di fornire un servizio a 360 gradi dato che abbiamo squadra cinofili, squadre antincendio, squadre sanitarie con posti medici avanzati e poi un ospedale da campo che a più riprese il Dipartimento ha mandato in varie parti del mondo completo anche di sale operatorie.

A chi sarà protagonista in assoluto del disinnesco diamo l'incarico di chiudere, ma con una domanda: quanti interventi di questo tipo vi si presentano in un anno?

SALVATORE TOSCANO- Sonio dati che danno l'idea del lavoro dell'Esercito per la bonifica dai residuati bellici: il nostro Reggimento ha chiuso il 2013 con 554 interventi e tra l'altro con un impegno in corso in Afghanistan per cui con meno personale disponibile qui. In questo caso è un ordigno di grosse dimensioni è di diversa qualità, ma ce ne sono tanti altri che sono sempre letali anche se molto più piccoli. Questo è il lavoro, un intervento e mezzo al giorno. Nel caso di Vicenza la bomba è stata tirata fuori dalla terra dalla ditta specializzata e ora aspetta che la rendiamo innocua definitivamente...

 

 

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