NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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26 aprile 1945: Vicenza libera!

di Italo Francesco Baldo

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26 aprile 1945: Vicenza libera!

Mercoledì 25 aprile 1945 a Milano, ore 8. Presso il collegio dei salesiani di via Copernico si riunisce il Comitato di liberazione nazionale dell’Alta Italia (Clnai), che approva all’unanimità la proclamazione dell’insurrezione ed emana tre decreti. Nel primo si stabilisce l’assunzione di tutti i poteri, civili e militari, da parte del Clnai e dei Cln regionali, provinciali e cittadini. Con questo decreto, che sancisce l’insurrezione generale in tutto il Nord. Alle ore 19,30 Mussolini lascia Milano, incamminandosi verso l’epilogo della sua vita. Questa giornata ancor oggi è considerata “la giornata” della Liberazione dello Stato Italiano dalle truppe della Germania hitleriana e dalla fine della Repubblica Sociale Italiana (RSI) che Mussolini aveva costituito dopo l’8 settembre 1943.

26 aprile 1945: Vicenza libera! (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Nel breve volgere d’alcuni giorni, nonostante qualche resistenza da parte delle truppe tedesche (Genova 26 aprile), in tutta l’Italia settentrionale le truppe degli Alleati (Gran Bretagna, Stati Uniti d’America) liberarono il territorio italiano.

Il 26 aprile a Giulino di Mezzegra (Como) alle ore 16.30. Mussolini e Claretta Petacci, posti contro il muricciolo d’ingresso di villa Belmonte, vengono fucilati; a sparare sono il colonnello Valerio e altri due partigiani. La storia di quell’avvenimento che tanto dibattito suscitò, fu in quegli anni narrata dal testo: La tragica fine di Benito Mussolini com’è raccontata da testimoni oculari, edita nella Collana de I Drammi dello Storia, edita dalla Casa Editrice G. Svizzero di Vicenza. Era il primo opuscolo di una serie che prevedeva i testi di Baldo Ruscani, Agonia e morte del Terzo Reich Cronache di un viaggiatore e di Max Szkaradnik, La Polonia sotto il tallone teutonico.

Il 26 aprile 1945 le truppe alleate entrarono a Rovigo, Padova e Vicenza; è questo il vero giorno della liberazione anche se poi è stato considerato il 25 aprile come l’anniversario per tutto lo Stato Italiano.

A Vicenza l’avvenimento fu salutato dai partiti politici che nella clandestinità si erano già ricostituiti.

Due i volantini, che riportiamo, furono distribuiti. Uno, a cura de Il partito della Democrazia Cristiana-Comitato di Vicenza, che non riporta la data di pubblicazione e l’altro a cura della Federazione Provinciale Vicentina del Partito Socialista Italiano, edito il 1 maggio 1945. L’importanza di questi due documenti è che essi nello stesso tempo celebrano l’avvenimento della liberazione e prospettano anche il futuro dell’Italia.

Il volantino della Democrazia Cristiana ricorda bene “l’ardimento dei Patrioti”, così chiamava quelli che son più noti con il nome di partigiani, e gli Alleati, riconoscendosi il contributo di lotta clandestina che generosamente aveva dato anime d’apostoli e d’eroi ed invita a costruire una “organizzazione migliore dello Stato e dell’economia”.

L’altro quello del Partito Socialista, nel celebrare il Maggio della liberazione, riprende gli ideali “sacri “ della giovinezza dei socialisti che serviranno a costruire un nuovo ordine sociale nella ricorrenza del 1 maggio, festa dei lavoratori.

26 aprile 1945: Vicenza libera! (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)L’aspetto più interessante dei due documenti è nel volantino della Democrazia Cristiana. Sul retro, a cura di un esponente socialista, è abbozzato un possibile volantino del Partito Socialista Italiano-Sezione di Vicenza, che con poche cancellature, ripercorre la situazione della liberazione con l’opera fondamentale degli Alleati e traccia i compiti futuri del Partito stesso nei confronti dell’Italia e dei lavoratori. Non conosciamo l’Autore e non abbiamo prova che esso sia stata poi effettivamente edito nella forma che trascriviamo. Qualche parola è incomprensibile a causa della grafia dell’estensore.

 

Lavoratori, Dopo 23 anni di tirannia fascista, torna a risplendere il sole della libertà per merito delle truppe alleate vessillifere della democrazia che stanno liberando l’Europa dall’incubo nazi-fascista che aveva attutito la personalità umana riducendo in schiavitù uomini e coscienze.

Accanto alle vittoriose truppe alleate, nostre formazioni regolari e volontari hanno contribuito alla liberazione tanto auspicata.

In questo momento sono presenti al nostro spirito i morti, coloro che soffersero per l’arduo tormento fisico e morale, coloro che non si prepararono per basso appetito a partecipare alla combutta fascista. Il Partito Socialista Vicentino, forzatamente muto per tanti anni, ma integro nei suoi programmi e che conta tra le sue fila tanti uomini che hanno lottato sempre per l’idea, innalza al vento il suo vecchio vessillo di fede.

I lavoratori tutti della terra, dalle officine del ??? e dell’intelletto si stringono fidanti attorno alla nostra bandiera garanzia di libertà, di benessere, di lavoro.

Dopo l’immensa tragedia che ha sconvolto l’Europa e il mondo, è m immenso il compito che ci attende. Sacrifici e tempi duri non mancheranno, ma, nel nuovo ??? di libertà e di giustizia, l’opera di ricostruzione e di rinascita ci troverà pronti ad ogni dedizione.

Al lavoro dunque, compagni, col cuore pronto a tutte le battaglie per il trionfo della nostra idea.

Viva le truppe alleate e nazionali.

Viva la libertà

Il Partito Socialista Vicentino”.

 

nr. 16 anno XIX del 26 aprile 2014

 

 

 

 



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