NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Un “Da Vinci” in sala operatoria

È il nome del robot utilizzato all’ospedale di Bassano dall’equipe del professor Celia negli interventi di tumore alla prostata che rimane la patologia tra le più diffuse negli uomini

di Gianni Celi

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Un “Da Vinci” in sala operatoria

Il tumore alla prostata è il più diffuso fra i maschi, dopo quello al polmone, al colon retto e alla vescica. In Italia si presentano poco meno di cinquantamila casi ogni anno. Il Bassanese non si discosta da questi dati. Anche qui, infatti, è proprio il cancro alla prostata a primeggiare fra le numerose altre patologie tumorali. Negli ultimi anni, fortunatamente, si è verificato un calo del fenomeno dovuto ad una diagnosi precoce. La malattia in fase iniziale ha possibilità di cura molto elevata, da qui l’importanza fondamentale della prevenzione. La diagnosi avviene attraverso un esame del sangue chiamato Psa e una visita rettale. La chirurgia è l'unico trattamento che rimuove interamente la prostata. Ad oggi la prostatectomia radicale con tecnica laparoscopica robot- assistita è il gold standard. In tutte le altre opzioni, come la radioterapia, la brachiterapia e la criochirurgia, la prostata rimane in loco.

Un “Da Vinci” in sala operatoria (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il tumore alla prostata, come altre patologie uro-oncologiche del tratto urinario, colpisce ogni anno un numero sempre crescente di uomini. Nella maggior parte dei casi non è una forma aggressiva e raramente, se diagnostica e curata nel suo stadio iniziale, dà luogo a metastasi. Malgrado ciò, può lasciare strascichi tutt’altro che piacevoli, in particolare come conseguenza degli interventi chirurgici.

Quando si riceve una diagnosi di questo tipo, inizialmente si pensa solo a guarire.

Purtroppo l’intervento e le terapie farmacologiche in una piccola percentuale di casi provocano danni all'attività sessuale e alla continenza urinaria.

Per approfondire i temi legati a questa problematica, che interessa un numero crescente di bassanesi, specie nell’età più avanzata, l’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus, in collaborazione con la Struttura complessa di urologia dell’Ulss 3 Bassano-Asiago, ha organizzato una serata che si terrà nell’aula magna dell’ospedale San Bassiano martedì due dicembre prossimo, con inizio alle 20,30.

Relatori dell’incontro, aperto al pubblico, saranno il primario di urologia, Dott. Antonio Celia, la Dottoressa Adara Caruso, il Dott. Guglielmo Zeccolini ed il Dott. Pasquale Silvestre.

Questi i temi che saranno trattati dagli esperti della Struttura: lo screening della prostata; il tumore della prostata: dalla diagnosi alla terapia; l’approccio chirurgico: caratteristiche ed implicazioni; la riabilitazione come momento imprescindibile del processo di cura: presentazione del progetto.

Un “Da Vinci” in sala operatoria (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il primario, Dott. Celia, parlerà anche dell’utilizzo del robot Da Vinci, in uso da quattro anni all’ospedale San Bassiano, utilizzato nella prostatectomia radicale, considerato la novità più importante nella cura dei tumori prostatici. “Negli USA – spiega il Dott. Celia – questo robot rappresenta la scelta di ultima generazione che ha permesso di abbandonare completamente la tecnica tradizionale. Grazie al “Da Vinci” è possibile preservare una qualità anatomica del paziente con l’utilizzo di una procedura mini-invasiva, permettendogli di recuperare la potenza sessuale e migliorandogli la qualità di vita. Una novità, ancora in fase di sperimentazione, è costituita poi dalle tecniche ablative che consistono nel “congelare” o distruggere la sede del tumore. Così viene trattata la malattia”.

Nei tre anni di vita del robot Da Vinci, gli interventi realizzati, nelle diverse tipologie, sono stati 136 nel 2011, 143 nel 2012 e 132 nel 2013.

Lo scorso anno il robot Da Vinci è stato definitivamente acquistato dall’Ulss 3 per un costo totale di euro 1.406.020, (un milione finanziato da Cariverona; 276.020 euro sborsati dall’ Ulss 3; 130 mila versati dall’ Associazione Ospedale San Bassiano).

In occasione della conferenza stampa di presentazione della serata di martedì due dicembre, l’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus presenterà le cinque unità di elettrostimolazione perineale acquistate dall’Associazione stessa e che saranno messe a disposizione, gratuitamente, dei pazienti che ne avranno bisogno. Tale progetto costituisce un approccio innovativo in quanto si inserisce, nella sua fase iniziale, all’interno delle azioni atte a contrastare preventivamente gli effetti collaterali dovuti al trattamento chirurgico del tumore della prostata e di altre patologie uro-oncologiche del tratto urinario maschile.

Per quanto riguarda il reparto di urologia dell’ospedale San Bassiano, diretto dal dott. Antonio Celia, che ha ereditato un reparto già portato a livelli di elevata qualificazione dal prof. Guglielmo Breda, si può dire che si tratti di una eccellenza in campo chirurgico.

II centro urologico bassanese, da sempre orientato alla chirurgia mini, si pone attento alle innovazioni, proponendo già da tempo la chirurgia robotica, la più importante rivoluzione in ambito chirurgico mini-invasivo.

I pazienti di varie regioni d'Italia vi afferiscono per ricevere un trattamento mini-invasivo; medici in formazione o specialisti desiderosi di imparare le nuove tecnologie ne frequentano le sale operatorie.

La direzione del dott. Celia è coadiuvata da cinque urologi, per la maggior parte di scuola padovana, pregevole istituzione urologica che ha formato specialisti preparati, legati alle solide basi della tradizione urologica.

Il dott. Pasquale Silvestre, il dott. Angelo Giunta, la dottoressa Adara Caruso, il dott. Guglielmo Zeccolini e il dott. Dario Del Biondo collaborano quotidianamente nella delicata gestione di una complessa macchina organizzativa che, articolandosi fra reparto di degenza ordinaria, reparto di day hospital e sale operatorie, garantisce un notevole volume chirurgico e il trattamento di tutte le patologie urologiche.

Completano lo staff gli specializzandi, che a rotazione frequentano il reparto, e il personale infermieristico di reparto, della sala operatoria e ambulatoriale che, coordinato dalle signore Emanuela Crestani e Clara Alberton, con elevata professionalità, coadiuva ed integra l'attività medica.



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