NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Un “Da Vinci” in sala operatoria

di Gianni Celi

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Un “Da Vinci” in sala operatoria

“I tumori del rene, della vescica, della prostata, la calcolosi urinaria, la patologia malformativa congenita dell'apparato genito-urinario, l'incontinenza urinaria maschile e femminile, il prolasso degli organi pelvici femminili ricevono un approccio mininvasivo caratterizzato da risultato oncologico e funzionale e rapido recupero post- operatorio – spiega il dott. Celia - Punta di diamante dell'attività urologica bassanese è il robot Da Vinci impiegato sia per la patologia oncologica sia per la patologia funzionale. La qualità della chirurgia robotica è ottimizzata dall’impiego di strumenti, inseriti nell’addome attraverso dei forellini, che permettono una visione del campo di intervento da 10 a 15 volte superiore rispetto all’occhio umano e una libertà di movimento degli strumenti simile alla libertà del movimento delle mani. Tutto questo permette di associare la qualità chirurgica mini invasiva della laparoscopia alla libertà di movimento della chirurgia tradizionale. La chirurgia robotica consente di trattare tutte le patologie uro-oncologiche, benché non sostituisca totalmente la chirurgia tradizionale”.

“La chirurgia robotica viene particolarmente impiegata per il trattamento della neoplasia prostatica – aggiunge il primario - poiché i risultati oncologici e funzionali risultano potenzialmente superiori alle altre tecniche impiegate. L’applicazione della chirurgia robotica in ambito oncologico renale permette di poter rimuovere le neoplasie, quando indicato, salvando il restante tessuto renale sano”.

Altro capitolo mini-invasivo oncologico applicato al San Bassiano è legato alla chirurgia ablativa dei tumori renali: la crioterapia. Applicata secondo le indicazioni delle linee guida internazionali è frutto di una stretta collaborazione con la radiologia dell'ospedale bassanese.

“La crioterapia percutanea o laparoscopia offrono un trattamento efficace, sicuro e minimamente invasivo dei tumori renali – sottolinea il dott. Celia - La crioterapia permette di congelare la neoplasia portandola inerte e riducendo i rischi operatori e l’invasività presenti nella chirurgia tradizionale e, anche se ridotti, nella chirurgia laparoscopica e robotica. Specie i pazienti ad elevato rischio operatorio traggono vantaggio dall’approccio terapeutico percutaneo che non necessita di anestesia generale. Molte altre patologie urologiche vengono trattate al San Bassiano con approccio mininvasivo e legate alla tecnologia: il Laser ad Holmio per la calcolosi urinaria e per l’ipertrofia prostatica, la diagnostica fotodinamica per l’identificazione delle neoplasia vescicali superficiali non visibili alla luce bianca, la patologia urogenitale con l’applicazione della chirurgia protesica correttiva mininvasiva ed altro ancora”.

Un “Da Vinci” in sala operatoria (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La chirurgia urologica appare oggi fortemente influenzata dalla tecnologia, forse più di ogni altra specializzazione e l’urologia bassanese è cosciente di questa influenza. Il lavoro quotidiano di tutto il personale è particolarmente attento nell’offrire agli utenti un’alta professionalità, un alto progresso tecnologico e una valida programmazione. Dal 2010 ad oggi sono stati eseguiti più di 40 casi di crioterapia.

Tornando a parlare di tumore alla prostata, decolla dall’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus il “Progetto di riabilitazione in oncologia urologica”, una proposta che si inserisce all’interno delle buone pratiche sanitarie atte al miglioramento della salute e della qualità di vita del paziente oncologico. Tale iniziativa, offerta dall’Associazione Oncologica San Bassiano-Onlus, parte dal presupposto che il recupero funzionale del paziente è possibile e necessario. Il progetto si propone, quindi, di fornire un servizio gratuito per pazienti che, con il supporto di personale competente, potranno essere istruiti all’uso di unità di elettrostimolazione perineale, cinque delle quali sono state acquistate dall’Associazione stessa.

La proposta risulta estremamente preziosa per i pazienti che si trovino ad affrontare il difficile momento del recupero post-operatorio, favorendo la risoluzione di problematiche di incontinenza e di erezione; infatti, attualmente, presso il nosocomio di Bassano del Grappa sono a disposizione un numero esiguo di stimolatori domiciliari, che non rispondono di fatto alle richieste, da qui l’intervento dell’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus al fine di venire incontro alle necessità di molti pazienti del territorio.

Nell’intento di proporre un servizio competente e di qualità, il progetto sarà condiviso con la Struttura complessa di urologia dell’Ulss.n.3 e quindi da personale competente che supporterà i pazienti nell’intero percorso riabilitativo. La strumentazione acquistata dall’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus sarà a disposizione gratuita dei pazienti.

Al fine di favorire il recupero funzionale del paziente verranno strutturati dei gruppi che parteciperanno ad alcune sedute di istruzione sul corretto uso dello stimolatore. Tali sessioni avverranno prima dell’approccio operatorio in modo tale da massimizzare la muscolatura prevenendo gli effetti collaterali post-operatori.

Riassumendo, allo scopo di avviare un corretto programma per il recupero post chirurgico del paziente oncologico si prevedono le seguenti azioni: individuazione dei pazienti che necessitano dello stimolatore domiciliare da parte delle strutture di urologia dell’azienda; sedute di formazione per i pazienti sul corretto utilizzo dello strumento, sia individuale che di gruppo; corretta informazione di norme igienico-comportamentali.

Il paziente potrà avvalersi della consulenza di un esperto in alimentazione nonché del supporto psicologico, azioni previste ed integrate nei diversi percorsi proposti dall’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus.

Al primo gruppo, con il quale lo scopo principale è la prevenzione, potrà seguire un gruppo selezionato di pazienti che sono già stati sottoposti ad intervento operatorio. In questo caso l’obiettivo primario consisterà nel minimizzare gli effetti collaterali e favorire la ripresa delle normali funzionalità fisiche.

Allo scopo di monitorare l’andamento del progetto, i pazienti compileranno dei questionari atti a rilevare il loro benessere psicofisico prima e dopo l’intervento, l’efficacia percepita nonché l’effettiva diminuzione della presenza degli effetti collaterali post-operatori.

Le spese per gli ausili, gli spazi adibiti per i gruppi di formazione e l’attività di supporto psicologico sono a carico dell’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus. Il personale medico ed infermieristico sarà, invece, coinvolto a titolo gratuito fuori dall’orario di lavoro.

Il progetto sarà supervisionato dal Direttivo dell’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus e dal Primario della Struttura di Urologia dell’Azienda Ulss n.3, Dott. Antonio Celia.

Il progetto, secondo il direttivo dell’associazione, si pone l’obiettivo di favorire il recupero funzionale del paziente oncologico allo scopo di migliorarne la qualità di vita. La complessità degli effetti collaterali che accompagnano le patologie urologiche sono, a volte, talmente invalidanti da compromettere seriamente il benessere psico-fisico del paziente, investendo la vita privata e familiare nonché la dimensione sociale. Far fronte a queste problematiche è però possibile: questo il senso dell’impegno dell’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus e di tutti coloro che sosterranno tale progetto.

 

nr. 42 anno XIX del 29 novembre 2014



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