NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Immobili all'asta, situazione di stallo

Nonostante i ribassi anche consistenti poco interesse per i beni pubblici di proprietà di Provincia e Comune. Gli assessori competenti esprimono fiducia per il futuro, ma non si vedono segnali di ottimismo

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Immobili all'asta, situazione di stallo

(C.R.) Era stata sbandierata, già diversi anni fa, come la soluzione ideale per rimpinguare le casse. Ma le vendite all'asta di immobili pubblici, complice la crisi economica, sono andate molto spesso deserte e quei soldi attesi non sono mai arrivati. Una situazione di difficoltà che riguarda Provincia e Comune di Vicenza, ma che in realtà interessa anche le proprietà della Regione e dello Stato. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire il tema, parlando con gli assessori o delegati competenti, Mauro Beraldin per Palazzo Nievo e Michela Cavalieri per Palazzo Trissino, oltre che con Serafino Magistro, presidente provinciale della Fimaa-Confcommercio di Vicenza. Ecco cosa è emerso.

 

Mauro Beraldin, consigliere delegato in Provincia per la gestione patrimonio. «Stiamo lavorando su più fronti, in vendita una trentina di beni per 35 milioni di euro»

Immobili all'asta, situazione di stallo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Beni in vendita per circa 35 milioni di euro. È il "tesoretto" - ma sarebbe meglio "tesorone" - che la Provincia di Vicenza ha già messo in vendita (e in partelo farà nei prossimi mesi), attraverso iter già avviati. «In realtà questa cifra - spiega Mauro Beraldin, già assessore provinciale e ora consigliere delegato dei settori programmazione e bilancio, oltre che di patrimonio e demanio - comprende non solo edifici e ville dismesse, ma anche strade, terreni e altre proprietà. Sono complessivamente una trentina i beni, diversi tra loro e con situazioni che vanno analizzate una per una. Stiamo lavorando su più fronti, facendo onestamente molto fatica anche per il fatto che perdurando la situazione difficile a livello economico c'è anche un problema legato alle tasse che gravitano sui beni immobiliari e che quindi non favoriscono l'acquisto nelle aste pubbliche».

Sono diversi i gioielli messi in vendita dalla provincia di Vicenza, che spera di incamerare importanti fondi. Facendo una classifica per importanza quella che ha il maggiore costo è l'azienda agricola "La Decima" a Montecchio Precalcino, che parte da una base d'asta di 12 milioni di euro. «Si tratta di un bene molto particolare - ammette Beraldin - che riteniamo possa avere un pool di acquirenti e che, anche alla luce del costo di partenza, rappresenta un investimento a lunga scadenza. Non si tratta in questo caso, come si può intuire, di un investimento immobiliare, ma qualcosa di più complesso e con prospettive diverse».

Altro bene di grande valore, Palazzo Folco a Vicenza, che ha sede in contra' San Marco e che è stato messo all'asta per una cifra attorno ai 7 milioni e mezzo di euro. «Per le nostre casse - precisa il ora consigliere delegato di programmazione e bilancio, oltre che di patrimonio e demanio - rappresenterebbe una vendita importante. L'intenzione e la soluzione migliore sarebbe quella di cedere l'intera struttura ad un solo compratore, ma siamo ovviamente disponibili anche ad altre opportunità. La nuova sede della Prefettura? Se ne è parlato in passato, le ultime indicazioni davano come opportunità il fatto che possa diventare una sede staccata del tribunale, in cui troverebbe posto, tra gli altri, anche il giudice di pace. Il tutto potrebbe rientrare in un fondo stanziato dal Ministero per l'acquisizione di beni di proprietà di enti pubblici, che avrebbero poi la possibilità di investire questi soldi in altre opere».

Un'altra vicenda riguarda villa Cariolato Melloni, il complesso di pregio in Strada Bertesina 313 a Vicenza, che da anni Palazzo Nievo cerca di vendere. La struttura, inagibile dal 2005 e considerata di “interesse culturale”, è partita da una base d'asta, a fine 2011, pari a 1.150.000 euro e ora a scesa a 570 mila euro. Un prezzo dunque più che dimezzato ma che non ha trovato acquirenti, visto che non è arrivata nessuna offerta. «Più sotto non si può andare - sentenzia Beraldin - soprattutto se si considera che la villa è dotata di un parco di 15 mila metri quadrati. Tuttavia ci rendiamo conto delle difficoltà di venderla e per questo siamo disponibili a trattare con la Sovrintendenza per togliere qualche vincolo, in modo da favorire i privati in eventuali progetti».

 

Michela Cavalieri, assessore comunale alle risorse economiche: «Interesse in corso per nostri beni alienati, fiduciosi per l'ex Macello e l'ex Centrale del latte»

Immobili all'asta, situazione di stallo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Anche il comune di Vicenza, così come la Provincia, confida nelle vendita di beni alienati per rimpinguare le proprie casse. Un dato su tutti è significativo: sui 28 milioni di spesa, prevista quest'anno e inserita nel bilancio provvisorio 2015, circa 7 milioni derivano dalla vendita di immobili o aree pubbliche, che però non è detto che vada in porto totalmente. Da tempo si sta cercando di vendere pezzi pregiati del proprio patrimonio, anche con ribassi d'asta che tuttavia, complice la crisi economica, ha frenato gli investitori, al punto che le aste stesse sono spesso andate deserte. Così come precisato nel capitolo precedente ecco in ordine le principali beni di proprietà del comune di Vicenza che potrebbero essere venduti all'asta: l’area dell’ex Centrale del latte (3 milioni e 300 mila euro), l’ex Macello (2 milioni 300 mila euro) di via Giuriolo e l’ex caserma della guardia di finanza alla Rocchetta (2 milioni 100 mila euro, con un lieve ribasso rispetto alla stima iniziale), inizialmente venduta ma poi trattativa è saltata, costringendo l’amministrazione a riproporre una nuova asta. Un discorso a parte merita il fabbricato di via Torino dell'ex sede dell’Ufficio provinciale del lavoro (oltre 3 mila mq quadrati) che diversi anni fa è partito da una base d'asta di 3.593.250 euro ma che con gli anni è poi sceso notevolmente.

Ma andiamo con ordine, partendo proprio dall'area dell'ex Centrale del latte, situata a ridosso del quartiere di San Bortolo. Il punto della situazione lo facciamo con Michela Cavalieri, assessore comunale alle risorse economiche, talvolta affiancata in queste dinamiche dall'assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Marco Dalla Pozza. «Si tratta di un progetto particolare e anche vasto - precisa l'assessore Cavalieri - e il cui iter, al contrario di molti altri beni messi all'asta, è stato condiviso, attraverso incontri e confronti diretti, con la comunità, più precisamente con i residenti del quartiere, proprio perché si tratta di un progetto impattante in quanto l'area è molto grande. Secondo gli accordi l'impresa o la cordata che si aggiudicherà l'asta potrà edificare secondo la cubatura prevista nell'accordo, ma dovrà anche prendersi il compito di realizzare una piazza e altre aree adibite a parco e verde pubblico. Per quest'opera l'obiettivo è definire il tutto entro fine anno».

Il secondo per importanza, come si diceva, è la struttura dell’ex Macello, tra tutte quella maggiormente ubicata in centro storico, visto che è situata a fianco di piazza Matteotti e a un centinaio di metri dal teatro Olimpico. «Anche in questo caso - tiene a precisare l’assessore alle risorse economiche - la speranza è di avviare il bando entro fine anno. Qui l'iter è già più avanti nel senso che si è optato per una struttura ricettiva turistica (un hotel a quattro o cinque stelle, quindi un intervento di lusso che manca nel centro storico della città, ndr.) che ha già registrato un primo parere positivo da parte della Sovrintendenza. Ora attendiamo le offerte, siamo moderatamente fiduciosi».

Un'ultima novità, proprio di questi giorni, è un "regalo" che Palazzo Trissino ha ricevuto grazie al federalismo demaniale voluto dal Governo: un’area di oltre mille metri quadrati situata in strada Sant’Antonino, poco dopo l’incrocio con viale Dal Verme. La Giunta nei giorni scorsi ha deciso di mettere in vendita proprio quel bene “ereditato” da Roma per un valore di quasi 688 mila euro, anche se in caso di cessione il 25%, pari a circa 171 mila euro, dovrà essere ridato allo Stato. si tratta di una cifra alta, spiegabile con il fatto che, secondo il piano degli interventi, l'area è classificata come zona B3, residenziale e mista. «Per noi è sicuramente una buona notizia - conclude l’assessore Cavalieri - ora speriamo di trovare privati interessati».

 

Serafino Magistro, presidente provinciale della Fimaa-Confcommercio: «Le aste deserte non influiscono sul mercato immobiliare. E il mercato è comunque in ripresa»

Immobili all'asta, situazione di stallo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Concludiamo la nostra inchiesta sentendo il parere di Serafino Magistro, presidente provinciale della Fimaa (Federazione dei Mediatori agenti d'affari) della Confcommercio provinciale, ruolo che ricopre anche a livello regionale nell'ambito della stessa associazione. «È da parecchio tempo - ammette Magistro - che le aste pubbliche del comune di Vicenza e della Provincia vanno deserte, ma lo stesso avviene anche con quelle della Regione Veneto e dello Stato. Il tutto è figlio di una situazione perdurante di crisi che blocca l'acquisto di questi beni, molto spesso molto onerosi e che richiedono investimenti cospicui. Detto questo posso dire tranquillamente che le aste deserte non influiscono nel mercato immobiliare, pur comunque testimoniando una carta sofferenza del settore, in quanto si tratta di interlocutori diversi, visto che un conto sono gli appartamenti in vendita e un altro sono le aree o edifici che vedono coinvolte grandi imprese, che si trovano a costruire il mega palazzone o cose particolari. La vicenda relativa alla trattativa dell'ex sede della Banca d'Italia in piazza San Lorenzo? Al momento non ci sono sviluppi, anche perché la vicenda è piuttosto contorta. Si tratta di un edificio molto ampio, che prosegue anche corso lungo Fogazzaro, da un costo base abbastanza alto».

Dall'osservatorio privilegiato della Fimaa-Confcommercio di Vicenza non si nasconde un certo ottimismo per l'andamento del mercato immobiliare nella provincia berica. «Non siamo in grado di fornire dati ufficiali relativi al primo semestre 2015 - premette Magistro - ma diversi segnali evidenziano comunque ad un'inversione di tendenza, quindi con scambi in aumento. Dire che si stai uscendo dalla crisi è probabilmente un po' presto, ma non c'è dubbio che il trend è migliorato e siamo convinti che nel secondo semestre dell'anno verrà confermata questa tendenza. Parlavo proprio in questi giorni con un funzionario di banca, che mi confermava soddisfazione per la crescita delle richieste di mutuo. A noi risultano altri segnali importanti di ripresa del settore, come le telefonate in aumento, così come gli appuntamenti».

Per i rapporti con le banche la Federazione dei Mediatori agenti d'affari di Ascom ha studiato nuove formule. «A tutela dei nostri associati - conclude Magistro - stiamo particolarmente attenti a queste problematiche: per questo nel nostro ambito abbiamo creato un gruppo per migliorare i rapporti con le banche, anche con l'inserimento di nuove figure, in particolare mediatori creditizi, specializzati in mutui e finanziamenti e capaci di avere con le banche un dialogo diretto ed immediato per trovare la soluzione migliore. Da parte loro proprio le banche hanno ripreso a valutare le richieste di mutuo nei confronti di chi vuole acquistare una casa. È un altro segnale che il mercato si sta muovendo e che le stesse banche vogliono tornare ad essere protagoniste. il discorso relativo ai prezzi? Sono fermi da un po' tempo, adesso può esserci più elasticità e maggiore possibilità di trattativa, ma per certi alloggi sotto a certi prezzi non si può andare».

 

nr. 30 anno XX del 1 agosto 2015



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