NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Vicenza ostaggio dello smog

Lo scorso anno sforati per 90 giorni i limiti imposti per legge, ma in Veneto c'è chi sta peggio. È già allarme per il 2018

di L.P.

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Vicenza ostaggio dello smog

NUMERI DI "SFORAMENTI" IN VENETO: VICENZA LA TERZA PEGGIORE NEL 2017

  Padova    102 
  Venezia    94 
  VICENZA    90 
  Treviso    83 
  Rovigo    80 
  Verona    73 
  Belluno    18 
   Fonte: Legambiente 

Aria sempre più irrespirabile in Veneto e anche la città di Vicenza non fa differenza, con il terzo peggior dato. A dirlo è il Rapporto 2017 sull'inquinamento atmosferico regionale, stilato da Legambiente e presentato alla stampa ad inizio settimana. Lo scorso anno tutti i capoluoghi di provincia del Veneto, con la sola esclusione di Belluno, si sono confermati fuorilegge con livelli di Pm10 alle stelle, anche a causa di un'annata con poche poche piogge e forte siccità. Il portalewww.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire il tema, anche sentendo i pareri di Antonio Dalla Pozza, assessore comunale alla progettazione e sostenibilità urbana e di Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’ambiente.


Anche il nuovo anno è iniziato male: nel capoluogo berico già 28 giorni fuori norma nei primi tre mesi

Come si diceva nel 2017 tutti i capoluogo di provincia del Veneto - si salva solo Belluno - si sono confermati fuorilegge con livelli di Pm10 alle stelle. Come emerge nella classifica pubblicata qui a fianco a comandare questa graduatoria è la città di Padova con 102 sforamenti, seguita da Venezia 94, Vicenza 90, Treviso 83, Rovigo 80, Verona 73, Belluno 18. «Situazione critica in tutta la Pianura Padana e in tutto il territorio veneto - sentenzia la relazione finale di Legambiente - dove non si registra alcun accenno a miglioramenti anzi peggio, si configura l’abbandono della cabina di regia da parte della Regione. Dai dati ufficiali emerge la grave situazione dell’inquinamento atmosferico che affligge i polmoni dei cittadini della regione e che sembra non essere una priorità ambientale e sanitaria per chi governa».

Il rapporto sull'inquinamento atmosferico regionale di Legambiente è stato presentato dopo due scadenze ritenute fondamentali: quella del 31 marzo riguardante gli obblighi impartiti dal nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano e quella del 15 aprile, collegate alle ordinanze della di diversi comuni veneti.

Brutte notizie anche dai dati (pure ufficiali) relativi ai primi tre mesi di quest'anno, in cui la classifica, almeno per quanto riguarda le posizioni della città, rimane invariata: in testa agli sforamenti Padova, dove nei primi 90 giorni sono stati 37 quelli oltre la soglia per la salute umana. A seguire Venezia con 33, Vicenza con 28, Treviso con 27, Rovigo e Verona con 23 e Belluno con 4.


Il rapporto di Legambiente punta l'indice contro i politici: «I comuni veneti abbandonati dalla Regione e lasciati senza una cabina di regia»

Il Rapporto 2017 per il Veneto di Legambiente non la lascia molti dubbi, visto che nella relazione si legge testualmente che «risulta grave la situazione dell'inquinamento atmosferico che affligge i polmoni dei cittadini dell'intera Regione. È un dato di fatto quanto l'emergenza smog sia sempre più cronica in Veneto: anche nei primi tre mesi del 2018 si è iniziato molto male, con sforamenti continui in tutte le città venete».

Per Legambiente si è trattato di un inizio anno da "codice rosso" a causa delle elevate concentrazioni delle polveri sottili, al quale nessuna amministrazione locale ha saputo rispondere adeguatamente, ma solo con ordinanze derivanti dall'accordo padano e misure tampone che non hanno sortito alcun effetto.

«Tutto sommato questo non ci deve allarmare più di quanto lo possiamo già essere - commenta Andrea Casazza di Legambiente, estensore del Rapporto - visto che il trend degli ultimi anni è circa un giorno su tre oltre il limite di legge, fissato a 50 µg/m3 dall’organizzazione mondiale della sanità. Non dobbiamo allarmarci più di quanto lo siamo già, ma dobbiamo proprio esserlo, e davvero molto».

Il rapporto di Legambiente punta l'indice contro i politici, in particolare con quelli di Palazzo Balbi a Venezia: «Rispetto all'impegno dei Comuni coinvolti dall'accordo padano - precisa la relazione - si può notare come questi siano stati abbandonati dalla Regione e lasciati senza una cabina di regia generale. Dall’analisi del rapporto si nota proprio come i Comuni siano stati costretti ad applicare limitazioni e misure dissuasive in maniera scomposta e non coordinata creando così confusione nei cittadini che si spostano da una città ad un’altra. Basti pensare ai ritardi con l'avvio delle ordinanze, che pur dovendo rispettare l'obbligo di avvio al primo ottobre (previsto dall'accordo padano, ndr.) hanno avuto date di applicazione molto diverse tra di loro sono tutte arrivate in ritardo rispetto a quanto previsto collezionando un ritardo medio di 36 giorni».


Antonio Dalla Pozza, assessore comunale alla progettazione e sostenibilità urbana: «Bilancio positivo in questi dieci anni, di più non si poteva fare»

Vicenza ostaggio dello smog (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«In questo decennio Vicenza ha lavorato bene sotto il profilo ambientale, sono orgoglioso di quanto fatto, sono convinto che di più non si potesse fare. A casa sono stati portati risultati straordinari, in primis i 50 milioni di euro della linea elettrica che collegherà i versanti ovest ed est della città nell'ambito delle compensazioni per la costruzione dell'Alta Velocità, ma anche i 10 milioni già utilizzati per sostituire i vecchi autobus con mezzi ecologici e ancora gli incentivi per le nuove caldaie, le biciclette a pedalata assistita e le colonnine per la ricarica delle auto elettriche, che presto diventeranno nove nel nostro comune». È questo il bilancio, ormai prossimo alla conclusione dei due mandati elettorali, di Antonio Dalla Pozza, assessore comunale alla progettazione e sostenibilità urbana.

«A dire che abbiamo lavorato bene sotto il profilo ambientale - precisa Dalla Pozza - sono le classifiche. Se andiamo a prendere quella di Legambiente, che si basa sull'impegno della varie amministrazioni, ci accorgiamo che Vicenza era in coda alla graduatoria e via via è salita sino a raggiungere le prime posizioni. In questo momento Vicenza è considerata una delle città virtuose in Italia, ma rimaniamo comunque penalizzati dall'inquinamento atmosferico e quindi la nostra battaglia non dovrà fermarsi. Bisogna inoltre partire dal presupposto che la lotta all'inquinamento non può farlo una sola città, serve il contributo di tutti e quindi ogni amministrazione deve fare la sua parte. Quando si parla di aria cattiva nella centralina di Vicenza città, l'aria cattiva non risparmia neanche i comuni della cintura urbana».

Anche l'assessore berico prende atto del Rapporto 2017 stilato da Legambiente. «Sono dati che conoscevamo già - ammette l'assessore - anche se di per sé il numero totali di sforamenti è poco indicativo. Nei a fine anno abbiamo accumulato 90 sforamenti, ma in realtà andando a leggere i risultati quotidiani magari ci accorgiamo che in altrettanti giorni la centralina ha fatto registrato valori compresi tra 45 e 49, cioè con valori altrettanti pessimi dell'aria. Ma lo stesso discorso può essere fatto al contrario: gli sforamenti possono anche crescere, ma magari sono concentrati in valori tra 50 e 60, mentre in altri anni sono stati superati valori di 80-90 e anche di più».

Tra le iniziative della "Giunta Variati" anche l'organizzazione delle due giornate ecologiche all'anno. «Come ho sempre avuto occasione di dire - conclude Antonio Dalla Pozza - l'organizzazione delle due giornate senz'auto all'anno non hanno avuto come obiettivo quello di far calare le polveri sottili e lo smog in città, ma l’occasione per promuovere ulteriormente l’uso della bicicletta. Noi in questo senso crediamo di aver raggiunto l'obiettivo visto che nelle giornate ecologiche siamo riusciti a coinvolgere decine di migliaia di vicentini, che hanno vissuto la città in maniera ecologica».


Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’ambiente: «Le criticità ci sono ma molto è stato fatto e continueremo ad investire»

Sul rapporto di Legambiente riferito ai dati 2017 pronta la risposta dell'assessore regionale all’ambienteGianpaolo Bottacin, che tuttavia ammette la situazione difficile sotto il profilo ambientale che riguarda le città venete.

Vicenza ostaggio dello smog (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«La criticità per quanto riguarda la situazione dell’aria in Veneto esiste - le parole di Bottacin - ma va anche detto che i livelli degli inquinanti negli ultimi dieci anni sono calati del 40% grazie agli interventi messi in campo. Ciò nonostante si registrano ancora troppi sforamenti e la Regione resta attivamente impegnata su questo fronte. La Regione infatti con i fondi a sua disposizione ha già investito e investe ancora: ad esempio, sono 78 i treni di nuova generazione che stanno entrando in circolazione, decine e decine gli autobus a basso impatto ambientale, nel 2017 mezzo milione di euro per incentivare il bike sharing, quasi un milione assegnato con un bando per la rottamazione di vecchi autoveicoli e un altro bando sarà aperto per la rottamazione delle vecchie stufe. Arpav infatti con le sue attente rilevazioni ha messo in evidenza che buona parte dell’inquinamento dell’aria è provocato dal riscaldamento domestico e, in particolare, dalla combustione della biomassa legnosa».

«L'accordo per il bacino padano è un passo avanti – conclude l'assessore regionale all'ambiente – con l’indicazione di misure congiunte. È peraltro necessario che i fondi statali siano aumentati e impiegati in modo selettivo per queste aree, svantaggiate meteo-climaticamente per la qualità dell’aria. Ma è necessario anche un salto di qualità culturale da parte di tutti, diffondendo le buone pratiche. Un piccolo gesto, come abbassare il riscaldamento quando si esce di casa, può aiutare ad affrontare un grande problema che riguarda tutti».



nr. 15 anno XXIII del 22 aprile 2018

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