NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Vendemmia 2012, meno uva ma vino più buono

Positivo il bilancio della stagione nonostante un calo della produzione causato dalla persistente siccità: il mese di settembre ha salvato in parte la situazione. Grande successo per il Prosecco e il Novello

facebookStampa la pagina invia la pagina

Vendemmia 2012, meno uva ma vino più buono

(C.R.) La vendemmia 2012 nel Vicentino sotto la lente d'ingrandimento. Una lunga stagione che abbiamo deciso di analizzare, oltre che il presidente provinciale della Coldiretti, anche con i presidenti delle principali cantine vitivinicole della provincia. Ne è uscito un quadro variegato e con molto novità in vista del futuro.

 

Diego Meggiolaro, presidente Coldiretti Vicenza

«Annata buona, ma serve una task-force per non disperdere l'acqua»

Vendemmia 2012, meno uva ma vino più buono (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«I risultati dell'ultima vendemmia sono tutto sommato positivi, ma serve una task-force per non disperdere un bene prezioso come l'acqua». Diego Meggiolaro, presidente della Coldiretti Vicenza, guarda già avanti. La stagione 2012 è alle spalle e bisogna già pensare al futuro. «L'aspetto più positivo di questa annata - esordisce Meggiolaro - riguarda soprattutto la qualità, mediamente migliore rispetto allo scorso anno, quando era già stata buona. A soffrire di più di più sono stati i cosiddetti vini precoci, ma poi alla fine, come spesso accade, la natura ha saputo compensare con una finale di estate particolarmente efficace, con caldo di giorno e fresco di notte e quindi una buona escursione termica. La siccità estiva? I peggiori danni, almeno per certe qualità, sono stati causati dall'improvvisa brinata del giorno di Pasquetta, che ha condizionato la fase iniziale di ingrossamento delle viti. Alla fine mancano ettolitri di vino, ma mediamente siamo di fronte ad uva molto sana e matura, che ha garantito anche nei rossi un accumulo delle sostanze: alla fine ci troviamo un vino eccellente non solo per il grado, ma anche per i profumi e per quelle caratteristiche che differenziano un vino da un altro».

Da "guida" della Coldiretti berica, una delle più importanti a livello nazionale, il presidente Meggiolaro è attento alle problematiche che riguardano il settore vitivinicolo. Uno di questi, se non il principale, riguarda l'approvvigionamento e l'utilizzo dell'acqua. «Per tutta l'agricoltura si è trattato di un'estate molto difficile - riprende Meggiolaro - se pensiamo che culture come il mais hanno perso il 50-60% della produzione nei casi migliori. Alla fine quello vitivinicolo è stato un comparto tra i meno penalizzati in assoluto».

L'importanza dell'acqua si diceva. «Io vado oltre - tuona il presidente di Coldiretti - e dico che per chi produce non solo vino, ma qualsiasi altra derrata alimentare, l'acqua è ormai assolutamente indispensabile. In tal senso è necessario remare tutti dalla stessa parte, o meglio sarebbe fondamentale creare una task-force, per garantire un utilizzo dell'acqua per tutte le attività agricole. In tal senso stiamo già lavorando, organizzando assieme convegni e dibattiti su come operare al meglio per ricaricare al meglio falde, serbatoi e quant'altro. Tanto per capirsi con un piano definito potremmo utilizzare la pioggia caduta in questi giorni, "iniettandola" nei terreni. In questi mesi si parla di invasi, per evitare le alluvioni, che tuttavia senza ulteriori spese potrebbero diventare dei serbatoi per l'agricoltura: ad esempio il bacino di Arzignano-Trissino potrebbe garantire in primavera e in estate un'autonomia di 3 milioni di metri cubi d'acqua di riserva».

 

Luciano Arimini, presidente della Cantina Sociale di Gambellara

«In certi vitigni cali di produzione sino al 30%, ma grado alcolico più alto»

Vendemmia 2012, meno uva ma vino più buono (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Uno degli osservatori privilegiati dell'attività vitivinicola del Vicentino è la Cantina Sociale di Gambellara, una delle più storiche e conosciute della provincia berica, che comprende anche il Consorzio Tutela Vini. Attualmente la Cantina conta poco meno di 400 soci, che conferiscono mediamente 120 mila quintali d’uva, prodotti in circa 800 ettari di vigneto.

«Il bilancio della stagione è sostanzialmente positivo - spiega il presidente Luciano Arimini - perché a fronte di una minor produzione di uva si è registrato un aumento della gradazione, mediamente attorno a 1 grado, che non è poco per i vini come i nostri che di per sé sono già corposi. Per le uve precoci si sono registrati cali sino al 30%, ma la situazione varia da località a località, in alcune la quantità è stata quasi in linea con lo scorso anno. Alla fine possiamo dirci relativamente soddisfatti: andando nello specifico hanno un po' sofferto il Gambellara e il Pinot grigio i cui vitigni sono collocati in collina: nelle estati di forte siccità come quella del 2012 a pagare le conseguenze sono proprio quelli poste più in alto in quanto quando piove l'acqua scorre via e precipita verso il basso. Nei vitigni collocati in pianura la pioggia bagna maggiormente e in maniera più profonda e proficua il terreno, favorendo le piante».

«Nel finale abbiamo recuperato parte delle perdite - aggiunge il presidente della Cantina Sociale di Gambellara - visto che abbiamo avuto un ottimo settembre che ci ha consentito di allungare la stagione e quindi di posticipare di alcune settimane la vendemmia. La minor quantità di uva prodotta è motivato anche dal fatto che le piante avevano meno grappoli. Tuttavia proprio perche si tratta di vini di alta gamma (la Cantina Sociale di Gambellara vanta ben cinque doc tra cui il Recioto, ndr.) c'è da dire che per noi è fondamentale la qualità, che quest'anno è una delle migliori in assoluto. Ora ci auguriamo che la minor quantità e la miglior qualità possano compensarsi e garantire un fatturato complessivo in linea con il 2011».

L'ultimo discorso riguarda i prezzi. «I report del settore - conclude il presidente Arimini - dicono che anche in Francia ma soprattutto in Spagna si registrano forti cali di produzione, legati non solo alle condizione atmosferiche ma anche a strategie legate alla crisi economica e ai costi di produzione non più sostenibili. Una maggior richiesta di vini e una minor disponibilità delle aziende produttrici potrebbe portare ad un leggero incremento dei prezzi, anche se per la verità non ci attendiamo grandi variazioni in questo senso».

continua »

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar