NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Grande Guerra, il "business" è già iniziato

A un anno e mezzo dal via delle celebrazioni per i centenari del periodo bellico 1915-1918 enti e comuni sono già al lavoro. Gli addetti ai lavori non hanno dubbi: un'occasione da sfruttare anche dal punto di vista turistico

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Grande Guerra, il "business" è già iniziato

(C.R.) Quattro anni, cioè dall'inizio del 2015 alla fine del 2018, in cui celebrare il secolo della Grande Guerra che ha avuto nel Vicentino buona parte degli scenari più cruenti. Per gli addetti ai lavori che abbiamo intervistato, deve essere sfruttata anche dal punto di vista turistico in una terra, quella vicentina, che ha rappresentato il fulcro - dall'Altopiano di Asiago al Grappa, sino al Pasubio - del primo conflitto mondiale. Ecco che cosa è emerso.

 

Marino Finozzi, assessore regionale al turismo: «Già operativi con il Masterplan per le celebrazioni del Centenario della Grande Guerra»

Marino_Finozzi. (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)È la Regione Veneto a fare da capofila alle iniziative e ai progetti che verranno promosse e attuate per festeggiare le ricorrenze dei 100 anni. Il Masterplan del progetto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra nel Veneto è stato approvato l'8 maggio scorso dal Comitato esecutivo, convocato a Palazzo Balbi (sede della giunta regionale) dal vicepresidente e assessore alla cultura Marino Zorzato e dall’assessore al turismo Marino Finozzi. Il Masterplan si riferisce in particolare alla realizzazione di un “Ecomuseo” della Grande Guerra diffuso sul territorio regionale, che nelle intenzioni vuole diventare anche un motivo di interesse, non solo storico, anche negli anni successivi al 2018.

Nello specifico il Masterplan si basa su un’indagine capillare della realtà esistente e su quanto proposto in occasione dei numerosi incontri che si erano tenuti nei mesi precedenti, a conferma di come la Regione sia partita davvero in anticipo per festeggiare degnamente questi eventi. Da tutto questo è emersa una proposta di organizzazione del territorio per grandi nuclei, identificati in base ad una lettura comparativa degli elementi storico-cronologici connessi alla Grande Guerra, ma anche geografici e tematici. Le “crono-aree” individuate nel Masterplan sono sette: una di queste - le Prealpi vicentine, comprendenti anche l'Altopiano di Asiago e il Pasubio - riguarda interamente la provincia berica, mentre un'altra, a cavallo tra le province di Vicenza e Treviso, comprende il Monte Grappa, Tomba, Piave e Montello. Le altre cinque sono le Dolomiti Bellunesi, il Veneziano, il Baldo e la Lessinia, l’area di Padova e il Polesine.

«Elementi chiave del sistema a rete - precisa l'assessore Finozzi - saranno i musei esistenti nel territorio. Va tenuto conto il carattere propositivo del documento in un’ottica di integrazione fra patrimonio storico-culturale e flussi turistici. In progetto nel suo complesso rappresenta una grande opportunità per tutto il Veneto, in particolare per la provincia di Vicenza che sotto il profilo storico è la più coinvolta negli eventi della Grande Guerra. Siamo sicuri che questi eventi possano diventare un grande richiamo sotto il profilo turistico».

 

Dino Secco, capo di Gabinetto della Provincia di Vicenza: «Occasione da non perdere, è un evento che dura quattro anni»

Dino_Secco (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Convinto della grande opportunità anche a livello turistico per i festeggiamenti della Grande Guerra è anche Dino Secco, attuale capo di Gabinetto della Provincia di Vicenza ed ex assessore provinciale al turismo, a sua volta grande appassionato degli eventi bellici che hanno scritto pagine indelebili nella storia vicentina.

«Dobbiamo partire dal presupposto - spiega Secco - che le ricorrenze per il centenario della Grande Guerra non è un evento che dura pochi giorni, ma almeno quattro anni, cioè dall'inizio del 2015 alla fine del 2018. È dunque un'occasione da non perdere per mettere in rete una serie di siti, fortificazioni, luoghi sacri e quant'altro che poi ovviamente potranno essere visitati e studiati anche negli anni a venire, anche dalle nuove generazioni. In definitiva un'azione non fine a sé stessa, ma ben studiata in modo che possa diventare un patrimonio anche per le generazioni future».

«Non c'è dubbio che chi ama ripercorre le gesta della Grande Guerra - prosegue Dino Secco - dovrà necessariamente arrivare nella nostra provincia, che ha ospitato, dal 1916 al 1918 in Altopiano e successivamente sul Grappa, senza ovviamente dimenticare la zona del Pasubio, le fasi più cruenti di questo conflitto. Il Vicentino ospita una serie di manufatti della Grande Guerra assolutamente unici e anche splendidi dal punto di vista architettonico e paesaggistico, penso ad esempio ai forti e alle stesse trincee. Fondamentali in questo senso sono stati gli investimenti, pari a circa 6 milioni di euro nel Vicentino, grazie alla famosa legge statale sul recupero di queste manufatti, che poi non è stata più finanziata ma che sicuramente ha portato i suoi frutti per diversi anni».

Per le grandi ricorrenze dei prossimi anni secondo Dino Secco «è necessario costruire due tipi di pacchetti: il primo riservato ai turisti locali e veneti che in più week-end potranno visitare località diverse e il secondo per coloro che arrivano da fuori regione e per i quali è doveroso proporre visite, concentrate in due-tre giorni, in cui vanno inserite le eccellenze. A mio parere questo può diventare un grande motivo di richiamo anche per il turismo straniero, basti pensare allo storico successo che continua ad avere l'opera "Addio alle armi" di Hemingway, ambientato proprio nelle nostre zone».



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