NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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La Manica è sempre lì: 42 km da attraversare...

Un vicentino di Dueville nel sestetto che a staffetta effettuerà l'impresa il prossimo agosto: è l'unico italiano presente, gli altri sono inglesi - Oltre 12 ore in acqua complessivamente serviranno a raccogliere fondi per i disabili con lesioni alla colonna vertebrale

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La Manica è sempre lì: 42 km da attraversare...

(g. ar.)- La letteratura britannica in particolare è piena di nuotate da maratona e quella più visitata è naturalmente la traversata della Manica. Tra J.K.Jerome e Wodehause la serie dei romanzi e più ancora dei racconti è come noto lunghissima. Nell'immaginario collettivo del primo Novecento, praticamente fino alla guerra mondiale del 40, le Università di maggior fama si sono contese il primato in questa specialissima e difficoltosissima gara. Non c'è dunque il tradizionale testa a testa di Oxford e Cambridge nel canottaggio a otto, ci sono anche altri college come Eaton, Sheffield, Liverpool, che hanno preferito dare un'occhiata a quest'altro spunto sportivo: non ai remi, ma di pura forza fisica, con le braccia e basta, come si fa difatti nel nuoto di lunga o lunghissima distanza. E questo è il caso. Da aggiungere un altro particolare: le sfide tra Università continuano anche ai nostri giorni e non è un caso se come vedremo tra poco sei squadre da sei nuotatori ciascuna abbiano scelto la traversata a staffetta come prova sportiva.

Tra le imprese possibili c'è infatti ancora quella, attraversare la Manica a nuoto da Dover a Calais, 42 chilometri, poco più o poco meno. La misura vera è sempre difficile da valutare perché a fronte dei 38 chilometri in linea d'aria che dividono il punto di partenza da quello di arrivo il gioco della corrente è importante e determinante per cui la linea retta finisce sempre per diventare un arco tanto ampio da aumentare la distanza di altri 3 o 4 chilometri..

Sembra una sfida d'altri tempi, in realtà è un affrontare se stessi. Enrico Giacomin, unico italiano nel sestetto che farà staffetta da un lato all'altro, si alternerà con altri cinque nuotatori, tutti inglesi, mentre altre cinque squadre, tutte formate da sei atleti, completeranno il campo dei concorrenti. Durata, circa 12 ore.

La Manica è sempre lì: 42 km da attraversare... (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)La motivazione è alta: raccogliere fondi per i disabili con lesioni alla colonna vertebrale. Ci sono anche degli sponsor ma è ovvio che un'impresa del genere ne attirerà altri. Lo sfondo, inutile dirlo, è il coraggio di questi ragazzi, mossi da una smisurata passione per il nuoto, ma anche impegnati a rendere questa nuotata un veicolo di autentica comunicazione.

La storia del poco più che quarantenne Enrico Giacomin, che nella vita si occupa di telematica, è caratterizzata da un gravissimo incidente stradale di molti anni fa. Quando arriva il momento -dopo essere sopravvissuti- di passare alla riabilitazione è statisticamente dimostrato che non tutti hanno tanta forza d'animo di impegnarsi in qualcosa di faticosissimo e impegnativo oltre ogni immaginazione, superando il momento della stanchezza mentale, della sfiducia e anche della paura. La strada scelta da Enrico è stata quella di provare a nuotare, una passione che già gli era propria, ma che da questo punto di vista non aveva mai ovviamente considerato.

Mettersi a nuotare ha voluto dire per lui affiancare le sedute di riabilitazione e recupero a lunghi allenamenti in piscina. Una gara di fondo in acqua non è cosa da tutti. Una cosa è saper nuotare discretamente e farsi, diciamo, ottocento metri, altra cosa è andare fino al limite dei 10 chilometri per poi passare a distanza ancora più rilevanti.

Allenamento vuol dire anche entrare a far parte di un progetto che ha altri protagonisti, tutti altrettanto motivati, disporre di una squadra di tecnici specialisti nelle varie discipline del nuoto e con tabelle precise a cui fare riferimento.

Nell'arco di una decina d'anni il progresso è stato così evidente che oggi questa vigilia del prossimo agosto, di una gara attorno ai quaranta chilometri, fa ovviamente impallidire qualsiasi prestazione precedente. Un bel traguardo.

A IN PIAZZA abbiamo invitato ENRICO GIACOMIN atleta del Nuoto Vicenza e della società Aspea Padova, FEDERICA FORNASIERO allenatrice Aspea Padova e nazionale FINP, FEDERICO BENDA allenatore della squadra agonistica e master Nuoto Vicenza e ARMANDO MERLUZZI presidente di Nuoto Vicenza.



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