NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

La Manica è sempre lì: 42 km da attraversare...

facebookStampa la pagina invia la pagina

La Manica è sempre lì: 42 km da attraversare...

Torniamo al momento in cui comincia la preparazione vera, in marzo, destinazione Jesolo o Caorle...

ENRICO GIACOMIN- Ci sarà la barca appoggio, ci saranno anche il mio compagno di corsia in piscina Massimo Cogo, oppure Tomas Capinello o tutt'e due. Credo che sia importante essere con loro quando l'allenamento in Adriatico comincia. Il primo test l'ho già fatto il primo dell'anno a Caorle dove era stato organizzato il cosiddetto Cimento, con supporto medico e tutto quel che serviva per evitare problemi. Volevano che stessi in acqua solo 30 secondi, ma ho spiegato perché ero lì e che cosa vorrei fare in agosto; allora mi hanno dato via libera, sempre però sotto controllo, ed ho visto che mi è riuscito di nuotare per cinque minuti con subito dopo il controllo dei parametri medici; lì ho visto cose importanti che mi saranno utili. Ho visto come sale il battito cardiaco, come sale la saturazione del sangue, eccetera. Adesso so un'altra cosa che riguarda nuotare in acqua a bassa temperatura. D'altra parte il nuoto in acqua fredda è sempre senza muta, si dice che si riesca ad andare anche per un chilometro in condizioni di temperatura anche molto peggiore di quanto troverò nella Manica. Insomma, occorre una gradualità di preparazione e un approccio progressivo, sempre con molta prudenza e sempre senza azzardare niente. Il condizionamento che dà allenarsi è importante appunto per questo...

FEDERICA_FORNASIERO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)FEDERICA FORNASIERO- Tutto questo per tutti noi vale un simbolo, un segnale, ma anche un momento di incontro. In campo internazionale da qualche anno si sono cominciate a vedere le manifestazioni di paraolimpico il che ha contribuito a portare avanti il messaggio che dice "il nuoto è nuoto"; l'impresa di Enrico avvicina il pensiero che lo sport è uguale per tutti e porta a integrazione in tutto, perfino negli allenamenti. Quali che siano le condizioni dell'atleta la realtà è che nel corso della sua impresa dimostra che tutti possono fare la stessa cosa. Importante è avere la spinta personale per andare avanti. Le Olimpiadi "dopo", quelle paraolimpiche, dimostrano tutto questo, dicono che è importante esserci e condividere con tanti altri a stessa esperienza. Così posso dire che siamo davvero ispirati da Enrico e da quello che fa e proprio lungo la linea di quello che è stato il motto delle Olimpiadi di Londra: "il nuoto è nuoto".

C'è una generazione del dopo Enrico o no, ci sono atleti giovanissimi pronti ad essere ispirati in questo senso e a continuarne la passione?

FEDERICO BENDA- Se tutti i ragazzi avessero la volontà di Enrico il mio lavoro sarebbe meno complicato. La sua volontà è così forte che non si può non tenerne conto e naturalmente i ragazzi molto più giovani si rendono conto di avere sotto gli occhi qualcosa che va valutata fino in fondo perché si tratta di un esempio vero con cui uno che fa sport deve pur fare i conti prima o poi. Da questo punto di vista l'eredità c'è e ci sono gli eredi. Per quel che mi riguarda come allenatore vedo che una volta che un ragazzo entra a far parte della squadra se non si hanno problemi con la scuola, si continua. L'ostacolo viene in seguito, se non si trova conciliazione tra sport e studi universitari, ma è un problema del dopo.

ARMANDO_MERLUZZI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ARMANDO MERLUZZI- La comunanza dell'impegno è importante. I ragazzi che escono dagli allenamenti di Federico, conoscono benissimo Enrico e ne seguono i risultati anche se per noi avere una squadra dello stesso tipo di Aspea Padova è ancora difficile anche se potrebbe essere un impegno per il futuro anche prossimo. Ma voglio dire che tutto per i ragazzi è una ispirazione, è integrazione totale nelle attività. I ragazzi ci sono e crescono facendo questo sport così bello. Il nuoto è una specie di porta molto difficile da superare, però una volta dentro si resta. Poi ci sono pallanuoto, sincronizzato, eccetera. Prima di diventare tali c'è la passione per il nuoto e progressivamente l'impegno di ciascuno che produce i risultati. L'agonismo in Italia ha lo scoglio della maturità scolastica che per molti corrisponde alla fine attività. Non è così, non c'è questo muro, tanto che chi riesce ad andare oltre continua per molti altri anni. Perché è vero che la maturità viene molto dopo.

La conclusione a Enrico Giacomin...

ENRICO GIACOMIN- Cerco una soddisfazione in più, qualche immagini che testimoni e comunque dopo aver preparato bene e a lungo questa traversata perché bisogna affrontare nel modo migliore l'impegno. Intanto a giugno vado a Londra per allenarmi assieme ai miei compagni. Poi si va direttamente ad Agosto, al 17, quando tempo permettendo si farà la staffetta. Ma la mia idea principale è quella di far partecipare mentalmente alla mia traversata anche tutti i ragazzi che hanno subito un qualche incidente che li ha menomati. Non è interamente vero: si può reagire e trovare il modo per ritornare a come si era prima.

 

nr. 05 anno XIX dell'8 febbraio 2014

 

IN PIAZZA VA IN ONDA SU

NEWS

CANALE 295 DEL DIGITALE TERRESTRE

• IL SABATO ALLE ORE 12:30

• LA DOMENICA ALLE 20:30 (REPLICA)

 

TVA VICENZA

CANALE 10 DEL DIGITALE TERRESTRE E CANALE 832 DI SKY E TIVÙSAT

• IL SABATO ALLE ORE 21:00

• LA DOMENICA ALLE 11:55 (REPLICA)

 La Manica è sempre lì: 42 km da attraversare... (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)



« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar