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A Schio il "Piano asfalti" costa ogni anno 500-600 mila euro, a Bassano nell'ultima riunione di Giunta messi a bilancio altri 215 mila euro
Anche a Schio l'attenzione per la cura e la manutenzione delle strade di competenza è elevata, come dimostrano i numeri. «Come amministrazione - esordisce Roberto Dall'Aglio, assessore alla sicurezza e alla cura dei quartieri del comune di Schio - abbiamo istituto un "Piano asfalti" che prevede ogni anno un investimento variabile tra i 500 e i 600 mila euro, una cifra considerevole vista la situazione che non è assolutamente florida. Vorrei precisare che si tratta di una cifra devoluta esclusivamente per i lavori di riasfaltatura, a cui si aggiungono altri tipi di interventi, come nuove strade o opere straordinarie di miglioramento degli assi viari, una voce sulla quale sono stati fatti ingenti investimenti negli ultimi anni. Quello delle riasfaltature, che per motivi ben noti vengono programmati nella stagione più calda, è un impegno importante, in quanto viene considerato un investimento sul futuro ma anche un'attenzione sotto il profilo della sicurezza».
Proprio Schio vanta una situazione che congloba le problematiche di un grosso centro di pianura, anche con arterie molto frequentate da mezzi pesanti, sino a località di "quasi montagna" visto che nella parte più alta del comune, quella dell'Altopiano del Tretto, si arriva a 800 metri di altezza. «In effetti succede spesso - spiega Dall'Aglio, che su queste problematiche ha un'esperienza notevole visto i suoi trascorsi come comandante della Polizia Municipale di Vicenza - che nel centro storico di Schio possa piovere mentre in alto finisca con il nevicare anche in maniera cospicua. Al punto che l'utilizzo degli spazzaneve e dei mezzi spargisale avvenga, ad esempio, solo oltre i 600 metri, in una parte minima delle strade comunali. Per quanto riguarda l'attuale inverno, è vero che non è mai nevicato in basso e che non ha fatto tanto freddo, ma in compenso abbiamo registrato tantissime giornate di pioggia che, anche in considerazione del passaggio delle auto, sono sicuramente un vantaggio sotto il profilo della salvaguardia. Ma negli ultimi mesi a preoccupare maggiormente, soprattutto nella zona collinare, sono stati gli smottamenti che come si può intuire non richiedono solo interventi di riasfaltatura, ma interventi ben più lunghi e costosi».
Tempo di "restyling stradale" anche a Bassano dove l'amministrazione è stata costretta a correre ai ripari anche in periodo invernale: chiusi gli interventi urgenti che hanno consentito di chiudere le buche più pericolose che rischiavano di mettere a rischio la sicurezza, soprattutto di ciclisti e motociclisti, nell'ultima riunione di Giunta, avvenuta questa settimana, sono stati stanziati altri 215 mila euro per una serie di lavori (oltre al fondo stradale si interverrà in alcuni casi anche sulla segnaletica) in strade particolarmente disastrate: a giorni si interverrà in via della Ceramica, in contra’ Balisong, in via Beato Lorenzino e strada Travettore. Nel pacchetto manutenzione rientrano anche viale De Gasperi, via Pio La Torre e via Cereria.
Daniele Accebbi, avvocato penalista e civilista: «Dal 2008 la Cassazione ha ampliato il numero degli incidenti in cui i Comuni sono responsabili»
Abbiamo ritenuto doveroso chiudere questa inchiesta sentendo il parere di un legale, che abbiamo individuato nell'avvocato vicentino Daniele Accebbi, che nella sua professione si occupa di importanti casi penali, ma soprattutto di responsabilità civile collegata a sinistri stradali, infortuni sul lavoro e responsabilità professionale ed assicurativa. «Magari potrà sembrare un consiglio di parte - esordisce il legale - però in situazioni di gravi incidenti causati da buche stradali o responsabilità presunta da parte degli enti locali, è sempre meglio affidarsi da un legale esperto, in quanto le leggi in materia non sempre sono chiare o comprensibili a tutti. Detto questo, ad esempio nel caso di una caduta di ciclista o di un motociclista causata da una buca o da un avvallamento stradale, il consiglio principale è scattare al più presto una fotografia, prima che qualcuno possa intervenire, magari esclusivamente per motivi di sicurezza, di fatto "cancellando" la possibile causa . Potrebbe essere anche utile la testimonianza, ma questo succede in qualsiasi incidente stradale, di eventuali testimoni, che siano automobilisti, passanti o residenti. Infine occorre conservare tutti i referti ospedalieri e medici, che vanno allegati nel ricorso o richiesta danni».
Su queste tematiche qualcosa è cambiato nell'ultimo lustro. «Dal 2008 - continua l'avvocato Accebbi - la Cassazione ha ampliato il numero dei casi in cui i Comuni ed enti pubblici vengono ritenuti responsabili di determinati incidenti stradali. Il mio consiglio al cliente è sempre quello di ricorrere alla causa civile non a quella penale: per quest'ultima, con i tempi attuali, c'è il rischio di attendere anche 7-8 anni. Un accordo preventivo? Molto difficilmente questo avviene, le compagnie di assicurazione preferiscono andare avanti visto che statisticamente nel 20% dei casi il cittadino danneggiato rinuncia a procedere».
«Nella mia carriera professionale - conclude l'avv. Daniele Accebbi - talvolta è successo anche che una richiesta avvenga per danni ingenti a un mezzo, ricordo ad esempio che a Villaverla un "quad" si è quasi disintegrato a causa di una profonda buca sulla strada e al motociclista fu data ragione. Posso dire che il consiglio a comuni ed enti locali è quello di garantire strade sicure, perché in caso di incidenti stradali con gravi invalidità o addirittura il decesso, si parla di danni da rimborsare ingentissimi».
nr. 08 anno XIX del 1 marzo 2014
