NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Inverno mite da record: vantaggi e problemi

facebookStampa la pagina invia la pagina

Inverno mite da record: vantaggi e problemi

Sergio Carraro, istituto "Strampelli" di Lonigo: «Stiamo monitorando le cavallette, le "schiuse" sono in anticipo di 15-20 giorni»

Inverno mite da record: vantaggi e problemi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Per i tecnici dell'istituto di genetica "N. Strampelli" di Lonigo è tempo di iniziare le ricognizioni sul territorio, come avviene tutti gli anni nei giorni che coincidono con l'avvio della primavera. A Sergio Carraro, tecnico del Servizio fitopatologico della Provincia di Vicenza, che opera per l'appunto allo "Strampelli" di Lonigo abbiamo chiesto di analizzare la situazione generale, dopo un inverno mite e molto piovoso.

«Dire che la stagione è in forte anticipo mi pare scontato - dice Carraro, grande esperto e conoscitore del territorio vicentino - non solo per quanto riguarda i prodotti agricoli, le piante e i prati, ma anche per le specie vegetali e gli animali. Ad esempio nel controllare i terreni ci siamo accorti che le "schiuse" delle uova delle cavallette sono in anticipo di 15-20 giorni rispetto alla media. Come si ricorderà le cavallette, nella seconda metà dello scorso, provocarono problemi anche seri, quindi da parte nostra stiamo monitorando la situazione per non essere presi in contropiede».

Ma non ci sono solo le cavallette nei "radar" del Servizio Fitopatologico della Provincia, ma anche parassiti e insetti. Doveroso capire quale situazione ha lasciato in eredità l'inverno ormai alle spalle. «In questo contesto - spiega Carraro - c'è un aspetto negativo e uno positivo. Il primo riguarda la mancanza di temperature particolarmente rigide nei mesi scorsi, che avrebbero provocato una maggiore moria di insetti, una parte dei quali sono invece sopravissuti alla stagione fredda. La nota positiva riguarda invece il fatto che si è trattato di un inverno molto piovoso e caratterizzato da allagamenti anche estesi: non c'è dubbio che l'elevata umidità ha contribuito a far morire parte dei parassiti. Detto questo, allo stato attuale, non siamo in grado di dire quale dei due aspetti è più predominante, cioè se sono più gli insetti che hanno resistito all'inverno o quelli che sono morti a causa dell'umidità. Solo nelle prossime settimane ma anche nei mesi successivi avremo via via un quadro più preciso».

A proposito di piogge abbondanti, abbia chiesto al tecnico vicentino le conseguenze di un inverno record in fatto di precipitazioni e nessuna nevicata. «Un aspetto importante - conclude Sergio Carraro - è legato ad una falda che rimane alta, quindi ci lascia tranquilli nel caso di un'estate siccitosa. Per quanto riguarda la situazione attuale i campi si sono asciugati, almeno per quanto riguarda i primi strati, diciamo per una ventina di centimetri, mentre l'umidità la troviamo al di sotto, ma è un fatto nella norma».

 

All'Oasi di Casale la fauna si è risvegliata in anticipo: rane verdi uscite a gennaio e i giovani merli in volo a febbraio

Inverno mite da record: vantaggi e problemi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Anche all'Oasi Stagni di Casale, in strada Caperse 155 a Vicenza, l'inverno particolarmente mite ha portato a cambiamenti di abitudini mai avvenuti in passato. «Non era mai successo - conferma Fabio Farinello, ornitologo di lunga esperienza, oltre che custode della struttura estesa su circa 24 ettari - di vedere le rane verdi iniziare a muoversi a fine gennaio e giovani merli già in volo a fine febbraio. Lo stesso dicasi per i rospi che sono usciti dal bosco con 20-30 giorni di anticipo rispetto alla media. Per quanto riguarda in genere gli uccelli e nell'oasi ne possiamo vantare circa 160 specie tra permanenti e di passaggio, di cui una quarantina capaci di nidificare, possiamo aggiungere che un inverno così mite, senza gelate rilevanti, ha sicuramente ridotto le morti degli esemplari più giovani, ad esempio quelli nati nella seconda metà dello scorso anno: difficile indicare un numero preciso e in ogni caso questa sopravvivenza non creerà nessun problema all'ecosistema».

In tutto questo contesto c'è un aspetto contrastante che riguarda le rondini. «Ho visto un primo esemplare - conclude Farinello - solo qualche giorno fa (attorno al 17-18 marzo, ndr.), in annate molto più fredde era capitato di vederle tornare, anche numerose, ad inizio marzo. Tuttavia non c'è nulla di contraddittorio: le rondini svernano nell'Africa tropicale e ovviamente il loro ritorno nelle nostre zone non è legato al clima in Europa, di cui ovviamente non possono essere a conoscenza, ma da altri fattori, legati ad esempio alla durata della loro presenza in Africa. Nulla di allarmante tuttavia, il loro ritorno avverrà sicuramente entro fine mese».

L'Oasi di Casale, gestita dal Comitato Oasi Wwf di Casale e intitolata ad Alberto Carta (1962-1992), giovane fisico vicentino, socio Cai, che aveva collaborato a lungo e con impegno alla progettazione e alla realizzazione della struttura, è una delle poche zone umide della pianura vicentina per cui riveste una notevole importanza sia per la tipica vegetazione palustre, che per la fauna, riccamente rappresentata da invertebrati e anfibi, ma anche da uccelli e mammiferi. «Siamo soddisfatti della situazione e della collaborazione con il Comune - assicura il presidente Carmelo Motta, eletto il mese scorso - soprattutto dopo che ci sono stati data in gestione anche il Bosco del Quarelo (esteso su 10 ettari, ndr.) e la Valletta del Silenzio (poco meno di 2 ettari, ndr.). Si tratta di altre due aree importanti, che potranno garantire la presenza di ulteriori specie animali e legate alla flora che per una serie di motivi non sono presenti all'oasi: ad esempio nel Bosco del Quarelo si fermano volatili di passaggio che in strada Caperse non ci sono. Senza dimenticare che esiste poi un progetto per il cosiddetto corridoio ecologico, in grado di collegare le tre aree».

Per il prossimo mese i responsabili dell'Oasi hanno già previsto due manifestazioni. Ad anticiparle lo stesso presidente: «Si tratta di un concorso fotografico, aperto a tutti, relativo alle tre aree che abbiamo in gestione. Inoltre tra aprile e maggio proietteremo, nella sala del nostro centro visite, tre filmati riguardanti tematiche ambientali, in programma il 24 aprile, l'8 e il 22 maggio».

 

nr. 11 anno XIX del 22 marzo 2014

Inverno mite da record: vantaggi e problemi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar