NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Sport per disabili, la crisi non frena i sogni

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Sport per disabili, la crisi non frena i sogni

Ruggero Marzotto, presidente dell'A.S. Delfini 2001: «Costretti a rinunciare alla serie A1 di basket in carrozzella per i costi elevati»

Un'altra realtà storica della provincia è rappresentata dall'Associazione sportiva Delfini 2001 di Montecchio Maggiore, la cui nascita in realtà risale al 1997, mentre l'anno 2001 riguarda il passaggio da "onlus" ad associazione sportiva, negli anni successi caratterizzata dalla fusione con una società di Vicenza per garantire l'allestimento di due squadre di basket in carrozzella: una riservata ai giovani (sino ai 18 anni, ma in realtà in situazioni di grave disabilità, che non consentono di gareggiare con i "grandi" è consentita la presenza sino a 28 anni) e una alle squadre assolute, che prevedono campionati nazionali di serie A1, A2 e B.

«Al massimo torneo nazionale ci eravamo arrivati dopo una splendida promozione dalla serie A2 - racconta con un certo rammarico il presidente Ruggero Marzotto - ma poi siamo costretti a rinunciare al campionato per una questione economica, perchè tra iscrizioni e costi di trasferte il osto si aggirava attorno ai 100 mila euro all'anno, vista la presenza di tre squadre della Sardegna e del Sud con l'obbligo di lunghe trasferte, anche in area. Inoltre in serie A1 ci sono squadre praticamente professionistiche che vantano atleti provenienti da fuori regione e in alcuni casi anche stranieri. Quest'anno stiamo disputando la serie B1, dopo che lo scorso anno abbiamo sfiorato la promozione in serie A2, ma dobbiamo fare i conti con una gestione economica sempre più problematica. Peraltro siamo grati alla Provincia e ai comuni di Montecchio Maggiore e Vicenza che ci concedono gratuitamente le palestre (oltre che al Polisportivo della cittadina castellana i "Delfini"si allenano nella palestra di via Baracca nel capoluogo berico). Il problema maggiore è legato all'acquisto delle carrozzelle, che non sono quelle che vengono utilizzate nella vita di tutti giorni e che ovviamente non vengono elargite dal servizio sanitario. Ogni carrozzella, che viene costruita su misura in base a peso e a altezza, ha un costo dai 2.500 euro in su in quanto dotata di leghe molto leggere e con ruote divaricate. Come filosofia societaria forniamo noi la carrozzella agli atleti, ma siamo sempre in cerca di aiuti: negli ultimi tempi una ci è stata regalata dal Gruppo donatori di sangue di Montecchio e una dall'A1 Holding Assicurazioni, che è un nostro sponsor. Per il resto ci arrangiamo in casa, a partire dai tecnici che abbiamo mandato a fare i corsi: il problema è che non riusciamo a pagare i rimborsi spese, i pochi soldi che rimangono vengono destinati a coloro in maggiore difficoltà economica».

L'ultimo argomento riguarda il reclutamento. «Compito non facile - conclude il presidente Marzotto - soprattutto per quanto riguarda i più piccoli, in quanto spesso, almeno inizialmente, i genitori sono restii a coinvolgerli in un mondo in cui comunque la loro disabilità è alla luce del sole. Grazie al passaparola e al fatto che siamo comunque conosciuti, negli ultimi tempi 3-4 nuovi ragazzi si sono avvicinati alla nostra realtà e questo è già un aspetto rilevante. È chiaro che il nostro obiettivo principale non è vincere le partite, ma far crescere e integrare i giovani per poi coinvolgerli, anche se non sempre succede, nella squadra dei più grandi».

 

Il sogno di Emanuele, azzurro della nazionale di calcio amputati: «Questa disciplina esordirà alle Olimpiadi Tokyo 2020, io ci spero»

Emanuele_Padoan (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Concludiamo questa inchiesta con la storia di Emanuele Padoan, un quindicenne residente a Castegnero (ne compirà 16 quest'anno), che nonostante la giovanissima età fa parte della nazionale di calcio amputati, una disciplina nata da pochi anni e ancora poco conosciuta. Proprio con l'obiettivo di farla conoscere fra meno di un mese, dal 25 al 27 aprile, nel piccolo comune dell'area berica, si terrà una manifestazione di tre giorni in cui nella giornata centrale (quella di sabato 26) si terrà un'amichevole mista con la presenza (alternati nelle due squadre) della nazionale azzurra amputati ed ex calciatori famosi, tra cui Damiano Tommasi (attuale presidente dell'Associazione italiana calciatori), Dino Baggio, Stefan Schwoch e Ubaldo Righetti, solo per citare i primi che hanno dato la loro adesione ma ai quali se ne aggiungeranno altri.

«Sarà un'occasione per presentarci al grande pubblico anche nella nostra provincia - spiega il papà di Emanuele, il signor Massimiliano, dirigente dell'U.S.D. Longare Castegnero, società calcistica che organizza l'evento, durante il quale si terrà anche un convegno nella serata di venerdì e poi alcune sedute di allenamento - anche se questo sport ha già avuto teatri importanti come lo stadio di Cremona, dove mio figlio ha esordito nell'amichevole contro la Germania. È lodevole l'impegno dei responsabili della nazionale che stanno sviluppando e facendo crescere il progetto di una formazione di ragazzi amputati in grado di giocare a calcio, sostenuti dalle stampelle (il regolamento prevede che il pallone non debba toccare la stampella e che gli atleti calcino con l'arto che possiedono, ndr.), così come avviene già in altre parti d´Europa».

Anche Emanuele ha un sogno "a cinque cerchi" così come gli altri atleti vicentini di cui abbiamo parlato in precedenza. «Questa disciplina - spiega Emanuele, nato con una malformazione alla gamba destra - non farà parte del programmi dei Giochi Paralimpici di Rio 2016, ma sicuramente sarà presente per la prima volta nell'edizione di Tokyo 2020 (la metropoli giapponese ospiterà ovviamente anche i Giochi estivi, ndr.): a quell'appuntamento mancano 6 anni, io a quel tempo ne avrò 22, chissà potrei continuare sino ad allora, ma è troppo presto per saperlo. Partecipare credo sia il sogno di tutti, anche il mio».

«Per il momento concentriamoci sugli appuntamenti di quest'anno - riprende papà Massimiliano - in cui Emanuele si augura di continuare a far parte della squadra azzurra, composta anche da atleti che nelle settimane scorse hanno disputato le Paralimpiadi di Sochi in altre discipline. Mio figlio si allena regolarmente con gli allievi dell'U.S.D. Longare Castegnero, anche se non disputa le partite, che invece spera di continuare a giocare con la nazionale. Il 24 giugno a Gabicce Mare è prevista un'amichevole contro la Germania, dal 12 al 14 settembre un torneo in Polonia, mentre non è ancora certa la presenza dell'Italia ai mondiali previsti in Messico dal 28 novembre all'8 dicembre».

Nella vita Emanuele, che grazie ad una protesi riesce a muoversi senza problemi, pur utilizzando una stampella, è studente al secondo anno dell'istituto "Boscardin" di Vicenza. «Il prossimo anno - racconta il ragazzo - inizierò a frequentare l´indirizzo sanitario, con l'obiettivo di continuare gli studi all'Università nella specializzazione di fisioterapia. Sono stato operato 15 volte nella mia vita, so bene che cosa significa fare il fisioterapista».

 

nr. 12 anno XIX del 29 marzo 2014

Sport per disabili, la crisi non frena i sogni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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