NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Territorio, sicurezza e leggi che non bastano

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Territorio, sicurezza e leggi che non bastano

Il punto di partenza è appunto la presenza nella normativa di vere regole che aiutino i Comuni a controllare nel miglior modo il proprio territorio

tiziano_bullato (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)TIZIANO BULLATO- Inquadrato così il problema esiste, tra quel che le città possono fare e quel che fanno con la normativa nazionale che le aiuta. Ci preoccupiamo del decoro delle città messo a rischio da fenomeni come la prostituzione e l'accattonaggio e parte di quella marginalità che stiamo scoprendo in maniera drammatica anche a Vicenza. Chi pensava che queste cose non ci fossero o fossero antiche ora sa che invece sono qui a portata di mano. I sindaci ci mettono una pezza; prima con le ordinanze era una pezza e basta, adesso che si sono inserite le ordinanze dentro i regolamenti di polizia urbana c'è qualcosa di più solido. Rimane che comunque la prostituzione non è un reato, come non lo è essere clienti di una prostituta maggiorenne, e ne restano fuori poi i reati veri come lo sfruttamento e il favoreggiamento che non rientrano in questo ambito. Ci sono insomma parecchi buchi per normativa carente, è lì che bisogna operare.

DARIO ROTONDI- I buchi ci sono sicuramente anche se debbo dire che nonostante quello che vediamo quotidianamente la nostra situazione non è così tragica come in altri centri urbani anche se questo ovviamente non può essere un alibi. Viene commesso però un numero inferiore di reati e ne prendiamo atto. La prostituzione in strada non è un reato, il problema fondamentale è che per contrastare un fenomeno bisogna scegliere con flessibilità e velocità le armi opportune. La grande maggioranza delle prostitute sono cittadine romene, sarebbe sufficiente poterle rimandarle a casa ed il problema sarebbe risolto; si tratterebbe di una sanzione non invasiva eppure efficace, ma al momento è diventata praticamente impossibile; nel nostro caso abbiamo fatto una fortissima azione di contrasto attorno a viale Verona e sono rimaste le prostitute che abitano da quelle parti, cioè non allontanabili. Le cose inutili sono quelle che non si fanno, gli strumenti sono pochi ed i risultati parziali però io dico che qualcosa si ottiene; la dissuasione che consisteva nell'aver dirottato il traffico in zona industriale ha funzionato perchè lì ora ce ne sono sicuramente di più mentre circa altrettante rimangono ancora in viale Verona. Ho fiducia che il lavoro in atto sia destinato ad ottenere risultati sempre migliori, a parte la questione delle prostitute residenti, che hanno casa nel luogo stesso dove vanno a esercitare. Ci sono i clienti, cioè quelli che la multa la pagano, ma è un meccanismo che richiede molto tempo tra l'altro perchè buona parte dei clienti non sono di Vicenza. La questione del costo beneficio si calcola però soltanto alla fine perchè non possiamo permetterci di dire che non vale la pena agire. Ne vale sempre la pena.

TIZIANO BULLATO- Una delle vicende che ci ha fatto più scrivere è quella di Maria, imbarcata per la Romania anche in parte a spese dell'amministrazione. È tornata indietro a tempo di record il che dà la sensazione di svuotare il mare con un cucchiaino. Anche quando si riesce ad ottenere un risultato l'effetto è sempre parziale.

tommaso_quaggio (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)TOMMASO QUAGGIO- È dal 2011 che sono state introdotte le zone rosse e abbiamo seguito la questione fin da subito. È successo che si sono svuotati i quartieri dove il fenomeno della prostituzione era arrivato e ora non c'è più, dall'Anconetta allo Stadio, ecc. È rimasta questa zona di San Lazzaro fino a ridosso di viale Milano dove una soluzione non si trova ancora. Verso ovest i Comuni tranne Montecchio che aveva già il suo regolamento di polizia urbana si erano uniti per contrastare il fenomeno. Resta il fatto che se da tre anni a questa parte ci sono stati risultati in una parte della città in questa zona invece non ci sono stati. Mi domando anche io l'entità del rapporto tra costi e benefici, appena 500 euro di verbale su mezzo milione di euro complessivi sono stati incassati, ma è evidente che l'azione è inutile o quasi. È tempo di ragionare su un altro meccanismo, ad esempio con una zona prostituzione "franca" all'interno della città: si sta studiando ma non saprei dire se funzionerebbe o no.

DARIO ROTONDI- Nella zona di viale Milano non ci sono più, a San Lazzaro sì, ma i verbali dimostrano di non essere sufficienti e questo è lo spunto perchè il lavoro si fa; la dimostrazione è che non bastano affatto e quindi per questo ci forniscono l'occasione per riprendere e rinforzare in altro modo l'operazione. È il futuro che ci dirà come agire.

La situazione di Vicenza è tipica di una città abbastanza grande per il verificarsi di questi fenomeni, ma altre zone, come Schio, hanno problemi diversi.

roberto_dallaglio (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ROBERTO DALL'AGLIO- Il problema della prostituzione non è nostro, lo è invece quello dell'accattonaggio che non è un fenomeno nuovo ma si perde nella notte dei tempi ed è di non facile risoluzione a meno che non si parli di accattonaggio insistente e aggressivo. Chi per vivere chiede l’elemosina non si può perseguire, lo si può con lo sfruttamento organizzato di minori, di animali, oppure l'organizzazione che manda al lavoro queste persone. Più volte siamo stati tentati di emettere l'ordinanza su questo tema poi non l'abbiamo fatto. Se c'è una possibilità di colpire prostitute e clienti con l'accattonaggio o si va a caccia di chi sfrutta oppure no, perchè gli accattoni ci sono sempre e ricevono anche aiuti da varie associazioni; l'azione diretta con verbale eccetera è tempo perso. Una decina d'anni fa c'era il deterrente costituito dalla possibilità di fermare e perquisire con sequestro del frutto dell'illecito che venibva spedito al mistero. Era un deterrente effettivo perchè la persona si trovava spogliata in un attimo di quanto aveva raccolto. L'illecito penale è diventato amministrativo soprattutto per l'occupazione di suolo, ecc. Se il fenomeno è molesto resta di taglio penale, ma come vedete ci sono molte sfaccettature e le forze dell'ordine, carabinieri, vigili e polizia sono presenti e ci sono anche rimpatri ma tornano tutti indietro. L'unico caso eclatante che abbiamo avuto a Schio è quello del rumeno che ha aggredito una suora suscitando una tale indignazione nella gente che questo personaggio pur tollerato da sempre si è visto costretto a sparire dalla circolazione. È l'unico caso che io possa mettere in statistica come esempio di un accattone che se n'è andato spontaneamente da Schio. È utile anche la gente, cime dimostra questo caso anche perchè le stesse forze dell'ordine vengono richiamate da questa collaborazione ad interventi ancora più rapidi e frequenti.

TIZIANO BULLATO- A Vicenza funziona nei parcheggi dell'ospedale dove la gente va e non sopporta di essere infastidita dal parcheggiatore abusivo o da altre persone che importunano. I vigili sono lì con un controllo stabile e riducono drasticamente il fenomeno. Schio non ha la prostituzione di strada ma ha sicuramente appartamenti e centri massaggi che formano un fenomeno molto diverso.

 Territorio, sicurezza e leggi che non bastano (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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