NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Bed&breakfast, Vicenza "sposa" la nuova proposta

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Bed&breakfast, Vicenza "sposa" la nuova proposta

Vladimiro Riva, consigliere delegato Vicenza È: «I b&b sempre più richiesti anche dagli operatori in occasione delle fiere orafe»

Bed&breakfast, Vicenza "sposa" la nuova proposta (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Dall'osservatorio privilegiato di Vicenza È, Consorzio di promozione turistica di Vicenza e provincia, emerge che i bed&breakfast, soprattutto a livello di internet, registrano richieste in crescita negli ultimi anni. «È una richiesta in costante aumento - spiega Vladimiro Riva, consigliere delegato di Vicenza È - che peraltro non riguarda solamente la nostra città e la provincia ma tutto il turismo in generale. In questo senso se le richieste sono in aumento è una richiesta che va soddisfatta, anche se con crescita lenta di nuove attività. Tanto per essere più chiaro non avrebbe senso aprire 50 bed&breakfast nell'arco di pochi mesi, alla fine di rischierebbe di avere presenze così basse da non giustificare almeno una parte degli investimenti. È comunque un fenomeno in crescita nel Vicentino: dal nostro osservatorio ci risulta che almeno una parte degli operatori orafi, per buona parte stranieri, in occasione delle fiere internazionali in città, preferiscano questa soluzione per le tre volte all'anno in cui arrivano in città».

Attraverso i motori di ricerca su internet i bed&breakfast nel comune di Vicenza risultano essere 36. «In realtà sono sicuramente di più, almeno una cinquantina - assicura Riva - anche se un numero preciso non esiste visto che un censimento non è mai stato fatto. A mio parere sarà necessario arrivare a una regolamentazione che metta tutte queste strutture sulla stesso piano, per quanto riguarda ad esempio le offerte, ma anche per evitare situazioni di concorrenza sleale, come nel caso di appartamenti affittati per periodi lunghi».

Nell'ultimo anno e mezzo un aumento dei bed&breakfast si è registrata nel centro storico a Vicenza. «La nascita di queste strutture - il parere di Riva - è legata anche al fatto che nel centro cittadino sono pochi gli alberghi, al contrario ad esempio di Verona. Nella nostra città paghiamo una politica dei decenni scorsi, legata dal fatto che per favorire le presenze di imprenditori e rappresentanti, sono stati costruiti fuori dalla cerchia urbana. Ma sicuramente ha influito anche l'aumento delle presenze turistiche legate alle mostre d'arte. Tornando ai bed&breakfast va detto che non si tratta solo di una scelta economica, ma anche legata ad un modo di vivere la vacanza in maniera diversa: soprattutto all'estero queste strutture vengono create all'interno di ville o comunque di ambienti eleganti e magari gestite da coppie di una certa età i cui figli sono sposati. Spesso, nella concezione nord-europea, è l'occasione per affidarsi ad una famiglia, con la quale poi nasce una vera amicizia».

 

Elio Spiller, presidente provinciale di Terranostra: «Agriturismi e bed&breakfast, binomio possibile, ma servono le convenzioni»

Bed&breakfast, Vicenza "sposa" la nuova proposta (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Sull'argomento abbiamo sentito infine il parere di Elio Spiller, presidente provinciale di Terranostra, l'associazione alla quale sono iscritti circa 150 agriturismi sparsi in tutto il Vicentino. Quasi scontata la prima domanda: nella realtà berica ci sono proprietari di agriturismi che hanno allargato la propria attività imprenditoriale allestendo dei bed&breakfast o delle camere da affittare? Pronta la risposta: «Sì, ci sono - le parole di Spiller - anche se va detto che per svolgere queste attività sono necessarie autorizzazioni diverse, in quanto si tratta di strutture ricettive distinte tra loro. Parte di questi investimenti sono stati fatti negli ultimi anni, utilizzando i contributi regionali ed europei, i cosiddetti Prs (programmi di sviluppo rurale, ndr.). La crisi economica, ma questo discorso vale ovviamente anche per gli hotel e i ristoranti di lusso, ha inevitabilmente ridotti i guadagni quindi si è sempre alla ricerca di nuove strategie a livello economico».

«Detto questo va anche sottolineato - aggiunge il presidente di Terranostra - che per quanto riguarda i bed&breakfast nella nostra provincia siamo sicuramente molto indietro rispetto alle grandi città italiane e ancora di più alle capitali europee. Per il momento si tratta di strutture che sono state sviluppate in particolare sull'Altopiano di Asiago, dove esiste anche un turismo diverso da quello della pianura. Tuttavia non c'è dubbio che quella dei colli Berici possa rappresentare un'area interessante per l'avviamento di attività simili, sia per l'ambiente incontaminato che con la vicinanza con Vicenza o comoda anche per visitare le ville palladiane».

Secondo Spiller esiste tuttavia la necessità di stipulare convenzioni, accordi e una promozione di queste strutture. «L'aspetto positivo - aggiunge - sta nel fatto che siamo abbastanza indietro per questo tipo di attività, quindi esistono notevoli margini di crescita. Ad esempio, nell'ambito delle grandi mostre in Basilica Palladiana, un gruppo di titolari di agriturismi ha aderito ad un'iniziativa che prevedeva uno sconto del 20% per chi andando a mangiare presentava il tagliando d'ingresso della mostra. Anche questa può essere un'idea buona, ma nel contempo sarebbe necessario che all'ingresso della stessa mostra o meglio ancora al momento di prenotare il biglietto il visitatore venisse a conoscenza di questa opportunità. In realtà i risultati, senza voler essere un'accusa al comune di Vicenza, hanno dimostrato che delle mostre in Basilica ne hanno beneficiato quasi esclusivamente ristoranti e locali collocati entro un raggio di un chilometro da piazza dei Signori».



nr. 14 anno XIX del 12 aprile 2014

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