NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Fiumi a Vicenza, una risorsa da sfruttare

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Fiumi a Vicenza, una risorsa da sfruttare

Roberto Cenzon, presidente Canoa Club Vicenza: «Quest'anno c'è un grande afflusso, nei nostri fiumi è una sport a costo zero»

«Mai come quest'anno avevamo ottenuto un così grande successo di partecipazioni ai nostri eventi e richieste di informazioni. Complice la crisi la gente ha capito che costa troppo praticare la canoa sul lago di Garda o al mare sulla coste veneziane. A parità di attrezzature utilizzare i nostri fiumi significa praticare uno sport a costo zero». A parlare è Roberto Cenzon, presidente del Canoa Club Vicenza, che nel corso del 2014 sta vivendo un anno particolarmente felice.

 «Non disponiamo di fondi per programmare campagne pubblicitarie – spiega il presidente Cenzon – quindi ci limitiamo ai volantini e a far conoscere le nostre iniziative attraverso i social network. Per quanto riguarda la nostra attività organizziamo a partire dal mese di aprile e per tutto il periodo estivo corsi di canoa per tutte le età e per tutti i livelli di preparazione. I nostri istruttori, qualificati presso la Federazione Italiana Canoa Kayak, mettono a disposizione la loro professionalità e la loro provata esperienza, insegnando le tecniche base della canoa, all'occorrenza conducendo anche verso l'esperienza agonistica».

«Per corsi e allenamenti – aggiunge il presidente del Canoa Club Vicenza – utilizziamo quasi esclusivamente il fiume Bacchiglione, per tutto l'anno. La nostra sede principale è in viale Trento, dove si trova anche il Coni provinciale, che si affaccia dalla parte opposta proprio nel principale fiume di Vicenza: una volta scesi in acqua noi possiamo risalire la corrente verso nord, dirigendoci verso l'ex aeroporto, sino ad arrivare ai confini con il comune di Caldogno, un tragitto che in canoa si percorre in un'oretta. Dalla parte opposta si può arrivare sino a ponte Pusterla, poi il salto non consente di proseguire, per un tempo inferiore, circa mezzora».

La società berica canoistica sfrutta anche il fiume Retrone: «Questa soluzione ci consente di fare un giro più lungo, partendo dal ponte in ferro, non distante dalle scalette di Monte Berico, possiamo risalire lungo il percorso sopra la stazione e poi nel quartiere dei Ferrovieri, dove anche quest'anno, in corrispondenza con il Parco Retrone, abbiamo promosso i corsi promozionali in occasione della Festa dell'Ambiente, con un afflusso davvero impensabile: da qui ci si può dirigere verso la zona industriale sino al comune di Creazzo, un percorso preferito dagli agonisti in quanto più lungo e che consente anche di restare in acqua sino a tre ore».

 

Beppe Faresin, canoista esploratore: «E' una disciplina sempre più conosciuta e amata, possono essere coinvolti anche i giovani»

Fiumi a Vicenza, una risorsa da sfruttare (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Quasi obbligatorio chiudere questa carrellata sentendo il parere di un canoista d'eccezione, Giuseppe “Beppe” Faresin, il coriaceo 60enne di Sandrigo diventato famoso per le sue avventure che coniugano l´esplorazione sui fiumi del mondo con la rappresentanza del Veneto e la solidarietà per chi soffre. «Devo dire che i due fiumi di Vicenza – spiega Faresin – non li ho percorsi tante volte, ma comunque conosco abbastanza bene le zone. Ricordo di aver percorso quasi tutto il tratto cittadino per una "tv web" in occasione dell'alluvione del novembre 2010, lì ovviamente era un disastro, poi comunque sono stati dei lavori anche importanti che hanno sicuramente migliorato le cose. Per quanto posso dire credo che il fiume Bacchiglione sino a ponte degli Angeli consente di arrivare spinti dalla corrente, poi indubbiamente si può ritornare indietro senza fare troppa fatica. Se si procede più avanti, oltre lo stadio Menti tanto per capirsi, c'è poi il problema di tornare indietro ma come succede in occasione di iniziative simili si possono sempre organizzare anche dei collegamenti per ritornare al punto di partenza».

«Indubbiamente l'iniziativa dell’area denominata "L'ultima spiaggia" avviata da poche settimane - il parere di Faresin - può rappresentare un bel punto di riferimento, perché quello può rappresentare un punto di partenza dove arrivare con l'auto e parcheggiare, ma anche mangiare un panino e una bibita. Indubbiamente questa disciplina può essere una valida alternativa alla palestra o al footing, certo è necessario l'investimento di un canoa, che peraltro non ha costi impossibili. Fatto a certi livelli, quello di un fiume cittadino nello specifico, non ha controindicazioni per l'età, né necessita di una sofistica preparazione atletica. A Bassano, dove negli ultimi tempi sono andato spesso per l'iniziativa a favore del Ponte degli alpini, ho visto persone anche di una certa età, molto appassionate».

«In un rilancio di questa disciplina – conclude Beppe Faresin – credo sia giusto anche coinvolgere i giovani, sarebbe un modo anche per proporre loro qualcosa di nuovo, anche con l'obiettivo di distoglierli da brutte frequentazioni e quant'altro. Magari potrò sembrare di parte ma posso assicurare che in questo ambiente le iniziative sono indubbiamente aumentate negli ultimi tempi, quasi ogni settimana si svolgono iniziative sul lago di Garda e in altri specchi d'acqua. Non c'è fine di lucro, quasi sempre si usano i "social network" per pubblicizzare l'iniziativa e accorrono molte persone».

 

nr. 29 anno XIX del 26 luglio 2014 

Fiumi a Vicenza, una risorsa da sfruttare (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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