NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

La trappola del gioco è una battaglia ancora incerta

facebookStampa la pagina invia la pagina

La trappola del gioco non si vince col moralismo

Abbiamo parlato di risvolti sociali ed economici e quindi anche di sfondo psicologico per chi cade nella rete della malattia del gioco. Ma quali sono le conseguenze reali anche sulle famiglie?

SANDRO_PILAN (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)PILAN- Detto che la gran parte delle persone che giocano non sviluppa nessuna dipendenza in quanto agisce con criteri ricreativi e basta, dopo questo c'è tutto il resto: da ottocentomila a un milione di persone in stato di dipendenza con l'aggiunta di altri due milioni che sviluppano il gioco cosiddetto problematico che è quello di giocare sistematicamente con modalità senza controllo, cominciando a non gestire più il budget e sforare nelle somme maggiori di denaro, coltivando pensieri ricorrenti sul gioco, sviluppando la necessità ossessiva di ricerca di denaro per riparare alle perdite; nella categoria della dipendenza da gioco tutti questi aspetti sono molto più accentuati, si gioca sempre, si compromettono legami familiari, si fanno debiti, c'è vera compulsione e la persona non si ferma più. Chi è nelle condizioni di queste persone è evidente che gioca perché si rifugia in altra realtà: il gioco diventa una via di fuga, un modo per sfuggire ed estraniarsi, andarsene dalle problematiche emotive e dalle tensioni quotidiane. Questo stato psicologico sviluppa in effetti proprio questo risultato. Si gioca per questo, ma anche falsamente per "occupare il tempo" e per altro ancora. Ci sono giochi che inducono dipendenza, sono sopratutto i grattaevinci e le slot-machine e ULT. Sono giochi veloci, semplici, annullano il più possibile la facoltà del pensiero di poter intervenire con la logica del freno sull'attività ludica. Sono i giochi più diffusi nell'ultimo periodo per cui si è alzata la dipendenza come si sono alzati i numeri: negli ultimi dieci anni l'aumento della disponibilità di gioco ha causato più dipendenza e più richiesta di aiuto. Oltre tutto si gioca in solitudine, in postazioni che isolano la persona dalle altre che le sono vicine pur tutte occupate a fare la stessa cosa. La macchinetta è l'interlocutore simbiotico e ipnotico del giocatore che perde qualsiasi relazionalità possibile. È un fatto studiato dall'industria del gioco perché favorisce il fattore del condizionamento che aiuta all'isolamento individuale. Il tutto va inquadrato in modo complessivo, non moralistico, ma etico sì. Alcune statistiche dell'antidroga nel 2012 dicono che il 7,3% di giovani da 15 a 19 anni sviluppano dipendenza da gioco più un altro 2% per il solo settore delle scommesse. La proposta di disvalore che si fa ai giovani è chiara: puoi cambiare la tua vita in un momento e quindi... I meccanismi pubblicitari sono una infinità, l'illusione di poter passare da una condizione di vita ad un'altra viene coltivata proprio con l'idea del risultato. In più l'industria del gioco lavora su altri aspetti: come le piccole vincite che aiutano l'illusione a crescere e aumentano il desiderio; il meccanismo della cosiddetta quasi vincita è singolare ed efficace perché un quarto dei biglietti messi in vendita sono preparati per avvicinare ad una vincita importante e quindi illudono ancora; un altro meccanismo è quello di dare l'illusione di poter determinare il gioco con le proprie mani, quella illusione del controllo su tutto che è caratteristica tutta umana di considerare controllabile ciò che non ha una logica e si sviluppa senza possibilità di controllo alcuno. Il tutto attiva ulteriormente il desiderio e brucia ulteriormente. Il gioco ha numeri di dipendenza ancora più sviluppati rispetto alla droga e all'alcolismo, lo dicono i dati dei SERT che calcolano in questo modo sulle dipendenze riconosciute dalle statistiche delle terapie effettivamente effettuate. Il tutto in dieci anni: dal 2004 al 2012 l'incremento delle entrate del gioco è stato addirittura del 252% il che basta a capire bene l'entità reale di questo fenomeno.

COLOMBARA- Si potrebbe aggiungere l'altro quasi incredibile che ci riguarda come italiani: parla di una spesa per il gioco di 80miliardi di euro quando per mangiare vestire e vivere normalmente spendiamo 50/60 milioni. Anche da qui si capisce di cosa stiamo parlando, anche le categorie economiche potrebbero meditare su tutto questo: alla crescita dell'offerta chiaro che corrisponda una altrettanto marcata crescita dei dipendenti dal gioco. L'11 luglio la commissione europea ha raccomandato di fornire un elevato modello di protezione a tutti quelli che utilizzano i servizi di gioco e scommesse. Noi parliamo delle sale scommesse ma sono soltanto una parte della questione perché ormai esiste un modello di distribuzione che è diversificatissimo oltre che iperliberalizzato: il gioco on line non lo controlla nessuno anche se può esercitare conseguenze devastanti soprattutto sui minori. Il punto di accesso al consumo si è polverizzato è di fatto incontrollabile. Se non lavoriamo alla moratoria per capire qual è il modello di distribuzione non ci si arriverà mai alla fine di tutto questo ragionare. Ora si è radicalizzata una cronicizzazione pericolosa e forse va bene a tutti che sia così, molti probabilmente cominciano anche a farci degli affari, e forse perfino i servizi pubblici avranno interesse a che ci sia qualcuno che avendo "quasi vinto" continuerà a cercare di vincere...

PAVAN- È una patologia meno visibile di qualsiasi altra, non è droga e non è alcol. Ci si rende conto che esiste quando c'è l'aggressione a un patrimonio, ci sono i debiti, eccetera, solo allora si vede il problema che altrimenti rimane sommerso. Diventa una cronicizzazione effettiva anche per famiglia: conosco persone che lavorano in sala giochi e mi dicono che ci sono intere famiglie che vanno a giocare.

Come si lega questo genere di analisi al fatto che il punto di corruzione sia vicino o lontano dal possibile corruttibile

PILAN- Prima ho parlato di etica e non di morale anche per questo: sono le famiglie che arrivano per prime a chiedere aiuto, a volte anche con lo stesso giocatore, perché non sanno che cosa fare pur avendo scoperto da poco il fatto. In prima linea ci sono ovviamente proprio i parenti del giocatore i quali subiscono i danni economici e le difficoltà multiple della condizione che si crea di conseguenza. Abbiamo due gruppi a Nuova Vita e ce n'è un altro in città che si è già riempito rapidamente. La prevenzione educativa e la sensibilizzazione sono importanti ma poco efficaci, vanno fatte a monte a cominciare da alcuni aspetti che possono produrre danno come la questione della vicinanza dei punti di gioco ai luoghi indicati come sensibili: è solo una questione di prossimità ma fa per così dire da linea guida, non è un legame essenziale, ma serve a dire che le due cose non stanno assieme. L'intervento a monte va fatto anche sulle macchine da gioco, sul suono, sul rallentamento dei fenomeni collegati. La legge regionale della Liguria ad esempio ha stabilito di togliere dalle vetrine delle sale gli annunci delle vincite. È qualcosa...

GIOVANNI_TRIVELLATO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)TRIVELLATO- I meccanismi sono tipici delle strategie dei vari tipi di commercio. Va certamente capito come regolamentare ma anche se è possibile regolamentare sulla base locale o quella nazionale. Ci sono altre leggi regionali dove si è intervenuto come in Toscana dove è stato deciso che nei centri storici non si entra più con le attività di scommessa: è successo per Forte dei Marmi, che era predisposto ad una decisione di questo genere, ma si tratta di qualcosa che verrà ripreso altrove. In occasione dei mondiali si è limitata la pubblicità martellante del gioco ed è stata la risposta positiva ad una esigenza etica. Sui particolari bisogna dire che tra la competenza statale e quella regionale restano fasce di impercorribilità che vanno rimediate solo con una legislazione adeguata.

COLOMBARA- Purtroppo diciamo anche che abbiamo di fronte una tecnologia avanti anni luce rispetto ai tentativi di controllare o rimediare. Come mai è tanto difficile togliere il suono dei soldi alle macchinette? Difficilissimo. Insieme con la normativa generale è questo il tipo di intervento da effettuare e per questo parlavo di moratoria perché servirebbe anche ai politici per decidere il modello di sviluppo da portare avanti e i provvedimenti da prendere a ragion veduta, sapendo di che cosa si sta parlando.

PAVAN- Fino a qualche mese fa alla cassa del supermercato si riceveva il grattaevinci e questo era un esplicito invito, specie per gli anziani, proprio perché le piccole abitudini sono queste e si sviluppano anche molto semplicemente. Occorre un superamento di queste condizioni anche perché come si vede la questione è del tutto trasversale.

 

nr. 29 anno XIX del 26 luglio 2014

 

IN PIAZZA VA IN ONDA

 SU TVA NEWS – CANALE 295 DEL DIGITALE TERRESTRE

• IL SABATO ALLE ORE 12:30

• LA DOMENICA ALLE 20:30 (REPLICA)

  SU TVA VICENZA – CANALE 10 DEL DIGITALE TERRESTRE E CANALE 832 DI SKY E TIVÙSAT

• IL SABATO ALLE ORE 21:00

• LA DOMENICA ALLE 11:55 (REPLICA)

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar