NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Quale futuro per la Provincia?

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Quale futuro per la Provincia?

La Provincia vicentina si contraddistingue per un “policentrismo” dalle caratteristiche pressoché uniche in Italia. Su una vasta area popolata da 870.000 abitanti, il capoluogo non raggiunge i 115.000 residenti, mentre nel territorio provinciale si sono sviluppati dei Comuni che brillano di luce propria e rivendicano una loro autonomia gestionale. Realtà che aggregano i paesi contermini e vivono con difficoltà, se non sovente in maniera conflittuale, il rapporto istituzionale con il Capoluogo cui non riconoscono un ruolo guida. Bassano con i suoi 45.000 abitanti, ma anche Schio, Thiene, Valdagno, Arzignano, Sandrigo, Lonigo, Montecchio Maggiore e altri ancora si sono dotati di infrastrutture pubbliche, di servizi sociali, culturali, ricreativi, scolastici, sanitari che nulla hanno da invidiare a Vicenza.

Il 12 ottobre, con le nuove regole della riforma Delrio verranno eletti un presidente e 16 consiglieri, votati dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni vicentini.

La Provincia ha in portafoglio svariate partecipazioni, sia in Società di Capitale che in Enti di Diritto Privato e Fondazioni, con quote spesso di maggioranza relativa e alcune al 100%. Tra le SpA merita segnalare la “Fiera di Vicenza” con una quota del 32,11%, la “Società Autostrade A4” (7,82%), la “F.T.V. - Ferrovie Tramvie Vicentine” (97,65%), la “Vi.Abilità”, la “Vi.Energie”, la “Veneta Strade”. Tra gli Enti di Diritto Privato troviamo il “Consorzio Vicenza È, “I Vicentini nel Mondo”, la “Accademia Olimpica”, le Fondazioni del CUOA, della Meccatronica, degli Studi Universitari.

Una parte consistente delle partecipazioni controllate dalla Provincia vedono analoghi impegni in “compartecipazione” da parte del Comune di Vicenza. La Fiera di Vicenza è il più rilevante, ma un’altra decina si trovano in analoghe situazioni. Per altre, invece, si notano condizioni contrastanti: nella A4 la Provincia detiene il 7,82% contro lo 0,26% di Vicenza che ha ceduto la sua quota, nel trasporto pubblico AIM e FTV hanno situazioni disallineate, il Gruppo AIM non si trova in sintonia con la Provincia e con molti Comuni anche nei settori dell’energia e della viabilità.

Appare verosimile che un tale intreccio di posizioni in un territorio caratterizzato, come detto, da forti presenze policentriche possa determinare momenti di “conflittualità “ di interessi tra i due Enti Pubblici, tra il Sindaco del Capoluogo e il Presidente della Provincia. Finora le due realtà si sono confrontate: la Provincia ha assicurato – per la presenza di un Consiglio provinciale spalmato nel territorio e composto in molte profili da ex sindaci – una gestione tutto sommato equilibrata nel dare risposte alle varie realtà provinciali.

È per questo che in molti vi è la convinzione che la scelta di un Presidente vada ricercata in un profilo che, sommando competenza ed esperienza amministrativa, sia ben radicato nelle diversità del territorio provinciale. Non mancano certamente in Provincia Sindaci che hanno maturato capacità e rappresentatività a livelli più elevati.

È facile prevedere che affidando un ruolo egemone alla città capoluogo - la Presidenza della Provincia al Sindaco di Vicenza - si andrebbe inevitabilmente incontro a deleteri momenti di “conflittualità” tra i due Enti pubblici, per effetto anche, ma non solo, delle numerose compartecipazioni e degli intrecci di interessi, spesso contrastanti, tra le due realtà amministrative nei campi delle infrastrutture e dei servizi pubblici. E i contrasti, gli scontri non portano mai, ormai è assodato, un buon sevizio alla gente.

 

Gianfranco Dori

 

nr. 33 anno XIX del 27 settembre 2014



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