NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Mestiere di nutria: nessuno la tutela più

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Mestiere di nutria: nessuno la tutela più

STERILIZZAZIONE E NON FUCILI- Bisogna partire dalla premessa che la nuova legge non autorizza nessuno a niente. Se è vero che la nutria passa dallo status di animale selvatico a quello di Res Nullius, cioè completamente scoperto rispetto a qualsiasi eventuale protezione, è altrettanto vero che la legge non autorizza nessuno a fare a modo suo: "Rimane la normativa precedente per tutto quanto riguarda l'uccisione di un qualsiasi animale e la crudeltà eventuale che accompagna l'uccisione. Non cambia nulla da questo punto di vista: chiunque può chiamare noi guardie zoofile o le guardie provinciali se assiste direttamente e in pubblico ad una uccisione. Si interviene e si denuncia il responsabile alla magistratura. Sarà poi il giudice a stabilire se ci siano gli estremi per una condanna. Niente di cambiato da questo punto di vista. Cambia invece e di molto il procedimento di intervento perchè quanto è stato fatto finora dalla Provincia attraverso i cacciatori non ci ha mai convinto e secondo me i dati forniti sono sempre stati in qualche modo dilatati. La novità ora è che i cacciatori non sono più così necessari, questo è un primo risultato. Per quanto riguarda l'intervento è chiaro che il legislatore ha voluto attribuire ai Comuni e ai Consorzi il compito di decidere quando e come effettuare interventi sul proprio territorio. Mi pare che sia la cosa più logica perchè sono queste le entità in grado di decidere qualsiasi cosa nell'ambito delle competenze che in effetti hanno. Vuol dire in poche parole che nel momento in cui verificano di avere bisogno di un intervento si possono rivolgere agli enti preposti a questo genere di attività e cioè alle guardie provinciali o alle autorità sanitarie. Con i cacciatori siamo spesso in polemica proprio per il loro ruolo che per noi non è stato mai chiaro. L'altro caso che li riguarda è quello dei cinghiali. Se ne eliminano è anche vero che ne hanno liberati sul territorio ed è abbastanza facile prevedere che nel giro di poco tempo anche i Berici si troveranno nelle stesse condizioni dei Colli Euganei dove la popolazione dei cinghiali è aumentata spaventosamente. Anche su questo argomento i cacciatori non sono di nessun aiuto. Aiutano molto di più i metodi di sterilizzazione già praticati negli Stati Uniti con grandi risultati e che ora cominciano ad arrivare anche qui dove si stanno sperimentando appunto negli Euganei. Molto meglio limitare scientificamente che uccidere, questa è la nostra idea".

LA SCIENZA SMENTISCE I MITI- Dopo di che Ricci torna all'argomento nutrie. Anche per questi animali si possono applicare questi interventi sicuri e soprattutto scientifici. Con una precisazione sulla nocività sanitaria delle nutrie: "L'Istituto zooprofilattico di Brescia, l'unico in Italia delegato a svolgere analisi scientifiche di questo tipico, ha comunicato che dopo l'analisi di 1800 nutrie non è stato riscontrato un solo caso di leptospirosi; il che toglie del tutto credibilità a quanto è stato sostenuto finora. È possibile che a contatto con i topi anche le nutrie diventino diffusori del virus, ma lo fanno alla stessa maniera di un cane o di qualsiasi altro animale a cui capiti di zampettare nell'urina di un ratto. La nutria non è quindi portatrice sana della leptospirosi e questo è un altro dei luoghi comuni più frequenti utilizzati in tutti questi anni per creare un clima di allarme non realistico. Invece la limitazione del numero può e deve essere attuata con sistemi scientifici e finalmente lasciando a casa definitivamente le doppiette...".

 

nr. 33 anno XIX del 27 settembre 2014



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