NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Mestiere di nutria: nessuno la tutela più

facebookStampa la pagina invia la pagina

Mestiere di nutria: nessuno la tutela più

IL RUOLO DEI CACCIATORI- Continua ad esserci per quanto riguarda le nutrie oppure no? Giancarlo Bonavigo, presidente provinciale di Federcaccia, dice che la nuova normativa apre uno spiraglio destinato a produrre un miglioramento della situazione dato che si va ad eliminare il carico burocratico che accompagna qualsiasi progetto di eliminazione degli animali selvatici non autoctoni, cioè portati in questa provincia e liberati indiscriminatamente da qualcuno che tanto per cambiare non sarà mai perseguibile e perseguito. Bonavigo parte appunto dal cambio di status riguardante la nutria: "Credo che si possa fare Mestiere di nutria: nessuno la tutela più (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)meglio di prima, liberandoci dal peso notevole della burocrazia che in questo settore dovendo rispondere a regole lunghe e complicate alla fine determina tempi molto lunghi e risultati sempre abbastanza parziali. Ovvio che i comportamenti non si liberano dagli obblighi di legge, non è che si possa sparare col fucile per tutto l'anno e in qualunque momento. Il problema è semplificato da un lato, ma richiede interventi sempre oculati, nessuna follia in poche parole. Ci si può attivare rispetto agli animali che si vogliono catturare, ma sempre dentro un quadro giuridico preciso che è lo stesso. L'uscita delle nutrie dalle specie selvatiche protette propone invece un problema da risolvere al più presto e cioè quello della trappole che sono state disseminate sul territorio. Urge rimuoverle perchè si tratta di gabbie abbastanza grandi, adatte per le nutrie, ma che ora potrebbero causare danno ad altre specie. Rimango dell'idea che si possa fare meglio di prima e che questo sia alla fine destinato a rivelarsi un passo avanti".

Giancarlo Bonavigo è stato per molti anni comandante delle guardie provinciali e anche protagonista della primissima organizzazione dei corsi per cacciatori incaricati dell'eliminazione delle nutrie. Ogni anno sono stati distribuiti centinaia di tesserini che stabilivano l'autorizzazione a caccia per conto dell'amministrazione provinciali ed ogni anno veniva stilata una statistica che testimoniava delle dimensioni di questo intervento.

LE GUARDIE PROVINCIALI- Il lavoro è proseguito anche dopo Bonavigo e i corsi continuano. Giancarlo Faccin, vicecomandante della guardie provinciali, dice che il lavoro sulle specie selvatiche non autoctone prosegue regolarmente, ma per quanto riguarda le nutrie è ora sospeso e annullato dalle nuove regole di legge: "Il lavoro di contenimento ora come ora non lo possiamo più fare e non so chi debba farlo, ma qualcuno verrà incaricato. In questo momento le trappole e le esche che sono ancora sul territorio debbono essere rimosse. Non da noi, ma credo che alla fine dovranno occuparsene le amministrazioni sul territorio, cioè i Comuni, i quali chiederanno aiuto o a ditte specializzate o a corpi specializzati come appunto il nostro. Tutto al momento è da precisare e capire meglio".

Dopo di che c'è la posizione degli animalisti. L'ente per la protezione degli animali (Enpa) registra la novità non soltanto con qualche perplessità per quanto potrà realmente accadere in questo primo periodo di transizione, ma anche passando ad altre considerazioni cui non è estranea l'opinione che la nuova realtà possa portare ad un miglioramento della situazione.

ANIMALI DA PROTEGGERE- Il principio di difesa e protezione degli animali non si tocca. Anna Zanella, presidente dell'Enpa di Vicenza, dice che non sarà mai d'accordo con l'eliminazione di una qualsiasi creatura e ancora meno sulla crudeltà di vario genere dei procedimenti per arrivare alla limitazione del numero delle nutrie. "Gli animali non hanno alcuna responsabilità e quindi non debbono essere perseguitati. Non è colpa delle nutrie se allevatori di pochi scrupoli le hanno prima importate in Italia e poi liberate sul territorio sfruttando l'occasione che si presentava. Se le nutrie non hanno colpe non capisco perchè debbano essere perseguitate e uccise. Dico la verità: ne ho salvato un paio che erano arrivare fino in Viale San Lazzaro: era facile immaginare che cosa sarebbe successo se fossero rimaste lì, così sono intervenuta e le ho portate via. Non mi ha neppure sfiorato l'idea che dovessero essere uccise...".

La posizione dell'ente di protezione è quindi chiarissima e ben determinata. Senza tuttavia che proprio da questa fonte non si possa ricavare una analisi che si spinge verso il futuro pensando ad una possibilità concreta di migliorare la situazione.

Renzo Ricci, ad esempio, che fa parte del coordinamento del Veneto e di Vicenza, sostiene che tutto può essere fortemente migliorato: fino ad oggi, sostiene, c'è stata una gran confusione, non di ruoli, ma di risultati, perchè i successi messi a statistica dai cacciatori che si occupavano delle eliminazioni per conto della Provincia non hanno mai veramente convinto...



« ritorna

continua »

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar