NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Lo "scandalo" di quel bambino autistico

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Lo "scandalo" di quel bambino autistico

MEZZO SECOLO DOPO- Cinquant'anni dopo quel 1. ottobre 1964, insomma, l'Anffas ha deciso di fare i conti con la sua stessa storia e per questo ha proposto una domanda da proiettare verso l'esterno: la gente come vede i disabili dopo questo mezzo secolo di lavoro continuo e faticoso? Sono state pensate ed attuate tre giornate con lo scopo di celebrare l'anniversario, ma anche di compiere una analisi seria e disincantata di quanto è stato e anche di quel che sarà, perchè sullo sfondo di queste vite c'è sempre l'altra domanda impellente e a cui dare una risposta tranquillizzante: che cosa ne sarà dei nostri figli quando noi non ci saremo più? È il cosiddetto "dopo di noi" che può risultare tanto più incerto e drammatico quanto più non venga data soddisfazione alle esigenze di una assistenza convincente a chi la chiede.

Le tre giornate dell'Anffas si sviluppano attraverso altrettanti momenti tra il 20, il 24 ed il 25 ottobre: prima un incontro nella Loggia del Capitaniato dedicato al tema "perchè non accada mai più", ricordando le eliminazioni di massa decise dai nazisti anche per i disabili e gli handicappati, poi la cerimonia ufficiale nella sala degli Stucchi di Palazzo Trissino con l'intervento del sindaco e di un dirigente nazionale dell'Anffas, ed infine il convegno alle Opere Sociali articolato su una domanda specifica: cinquant'anni sono passati, ma "Come saranno i prossimi 50?".

Per molti anni presidente dell'Anffas di Lisiera/Vicenza, Vanni Poli sottolinea alcuni punti chiave della gestione politica del problema/disabili.

Lo "scandalo" di quel bambino autistico (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)AVERE UN FRATELLINO DISABILE- Vanni Poli che è figlio di Ferruccio e quindi fratello maggiore di Francesco, avendo vissuto e vivendola ancora una situazione tipica della famiglia che al proprio interno ha un figlio disabile, non è molto tenero rispetto alle incomprensioni che caratterizzano i rapporti tra mondo della disabilità e mondo della politica. In particolare dice che la spending review, cioè il famigerato taglio delle spese nel settore pubblico applicato a man bassa dagli ultimi quattro governi (per non dire dei precedenti, orientati comunque alla minor spesa in questo settore anche al di fuori di una vera politica restrittiva dei finanziamenti) ha provocato e provoca evidenti difficoltà alle famiglie: la prima e più importante è costituita dall'aver limitato l'accesso ai CEOD di oltre un centinaio di disabili che li frequentavano, con una successiva leggera correzione che non ha comunque risposto alle necessità e ai ritmi precedenti e su cui le famiglie hanno dovuto nuovamente intervenire direttamente con le proprie risorse: "In questo momento c'è tra l'altro il problema della conferenza dei sindaci dell'Ulss: deve ancora essere eletto il nuovo presidente; dopo il termine del mandato di Danieli ora sono in ballottaggio lo stesso Danieli e Cavinato. È un momento istituzionale che deve trovare soluzione. Alla Ulss debbo dire che dovrebbe considerare meglio le cose quando cambia gli impegni: al direttore generale Angonese ho detto direttamente che tutto sarebbe stato meno difficile anche per la sua amministrazione se prima di prendere certe decisioni si fosse consultato non dico con l'Anffas ma con le associazioni di difendono i diritti dei ragazzi disabili. Se lo avesse fatto la sua Ulss avrebbe potuto risparmiare parecchio, diciamo una cifra valutabile tra 100 e 150mila euro, non poco tenuto conto dei continui richiami che ci arrivano dallo Stato e dalla Regione per arrivare a risparmiare, ovvero a spendere meno. Il problema è che c'è un modo più oculato di finanziare ed è questo modo che incide direttamente sulla possibilità di risparmiare effettivamente senza per questo diminuire l'importanza dell'attenzione al mondo dei disabili".

RUOLO E LAVORO ANFFAS- In aggiunta a quanto dice Vanni Poli c'è infine la posizione del presidente attuale dell'Anffas, l'avvocato Roberto Coeli, posizione espressa attraverso questa breve ma sostanziosa dichiarazione fattaci pervenire. Dice: "L'Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità intellettiva e/o relazionale ANFFAS), appartiene alla grande famiglia di associazioni sorelle rappresentante da Anffas Nazionale. L’associazione vicentina, in coerenza con le linee guida di Anffas Nazionale, è sin dalla sua fondazione, dovuta alla iniziativa ed alla perseveranza del compianto prof. Ferruccio Poli, attenta osservatrice del mondo della disabilità, al quale presta la propria opera sia in funzione di problematiche contingenti che e soprattutto di esigenze permanenti. A queste ultime provvede attraverso l’accoglienza sia nel proprio centro occupazionale di Lisiera, destinato a consentire ai propri ospiti il recupero delle propri abilità latenti, che nella Casa Alloggio, destinata ad assicurare un ambiente nel qual trovare, accanto all’azione formativa, il calore di un ambiente domestico. A queste due risorse si aggiungono altre iniziative periodiche, dirette a conferire ai propri ospiti diversamente abili opportunità di inclusione e di integrazione nell’ambito della comunità civile. Allo stato l’Associazione, pur tra le difficoltà derivanti dalle note contingenze di economia, è impegnata in un ‘opera di riorganizzazione operativa che le consenta di agire al meglio tra i grandi temi che investono il mondo della disabilità, quali i rapporti con la politica e la legislazione, il rapporto tra il disabile ed il futuro (il problema del dopo di noi) ed infine il rapporto con l’innovazione nelle tecniche di approccio e di comunicazione con le persone diversamente abili. Concludo con un ringraziamento a tutti coloro che, persone comuni, volontari, funzionari e protagonisti della politica, comprendono i gravi problemi del mondo della disabilità e prestano la loro opera per il loro superamento".

NON È MEGLIO PREVENIRE?- Parole e situazioni tutte strettamente legate alla quotidianità del problema principale per i genitori e i parenti stretti di un disabile, persone che si debbono sempre e comunque ritenere in servizio ventiquattr'ore su ventiquattro in un lungo ed estenuante percorso di vita che non conosce pause. La situazione media di centinaia e centinaia di famiglie anche in provincia di Vicenza risponde appunto a questi parametri indissolubili. È appunto a questa visione di fondo della realtà del disabile, ci dicono Poli e Coeli, che celebrano il mezzo secolo dalla fondazione dell'Anffas che occorre fare sempre riferimento; vale naturalmente per chi ne è protagonista diretto, ma vale altrettanto per gli amministratori pubblici i quali non possono allo stesso modo sottrarsi dal dovere di dare risposte convincenti e non indecenti. Serve in poche parole anche a dire che se davvero bisogna stringere la borsa dei finanziamenti perchè le casse sembrano vicine a seccarsi, il settore dal quale cominciare a tagliare non è certamente e non può essere questo. Una visione più larga e avanzata di tutti questi problemi permetterebbe operazioni preventive anziché rimedi. Sembra la terribile parabola del territorio: prevenirne i dissesti eviterebbe di dover intervenire dopo ogni guasto con una spesa che normalmente si valuta quattro volte superiore. Un parallelo che a quanto pare non guasta: difatti calza a pennello.

 

nr. 37 anno XIX del 25 ottobre 2014



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