NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Anche alle scuole vengono... i capelli bianchi

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PROIBITO SOGNARE OPPURE NO?- Il quadro generale è questo, prima ancora di considerare in tutti i suoi contorni la situazione delle scuole di competenza della Provincia, ente che si trova tra l'incudine e il martello di una riforma ancora da decidere e una realtà che invece morde tutti i giorni senza risparmiare un dispiacere che sia uno al destinatario delle soluzioni che non ci sono. Nell'ambito di quel che potrebbe essere, come vedremo tra poco con il consigliere delegato della Giunta provinciale Ennio Tosetto, la prospettiva presenta un qualcosa su cui si potrebbe anche ragionare e che coinvolge la Banca europea BEI, le Regioni destinataria di finanziamento agevolato (cioè senza oneri) e da qui agli enti locali che potrebbero finalmente usufruire via Regione di quanto hanno bisogno per ricominciare a lavorare. Questa prospettiva è tuttavia incrociata con la destinazione istituzionale della Provincia alla quale prima lo poi la riforma dovrà spiegare a che cosa serve e per fare che cosa. Un ente di questo tipo e nelle condizioni attuali non è in grado di fare granché, o poco più di niente, se non conosce il proprio destino. Intanto due caldaie che si guastano accendono i riflettori sulle scuole superiori del vicentino dove tra vecchio prevalente e nuovo ancora troppo scarso si intrecciano storie di assurda quotidianità che testimoniano come dirigenti scolastici insegnanti e ragazzi vivano una realtà a dir poco precaria e legata alla buona volontà di ciascuno per non alzare definitivamente bandiera bianca. Come si ragiona con queste situazioni e come con due milioni di metri cubi che costituiscono la massa patrimoniale affidata alla gestione della Provincia?

(Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)SCUOLE 127, PERSONE 45.822- Numeri da capogiro, come spiega Ennio Tosetto. Gli ambiti in cui ci sono scuole superiori sono -a parte le 13 di Vicenza compreso il Conservatorio Pedrollo- a Thiene/Schio, Asiago, Bassano, Lonigo/Noventa, Arzignano/Valdagno/Montecchio Maggiore: "Il nostro problema come provincia consiste nell'avere in gestione di manutenzione quasi due milioni di metri cubi, di essere competenti per scuola superiore e mobilità/viabilità, a di fronte a tutto questo disporre ora come ora di un piano di interventi pronti per l'ammontare di 15milioni. La gravissima impossibilità di utilizzare le nostre riserve finanziarie per il patto di stabilità al di fuori di questo piano provoca evidentemente una serie di guasti che sarà davvero difficile affrontare e risolvere. Se pensiamo che in città abbiamo due scuole nuove cioè il Quadri alle piscine e il Montagna in via Cricoli, mentre per il resto abbiamo scuole che risalgono agli anni 70, ecco che capiamo immediatamente dove sta il problema. Quante delle nostre scuole hanno bisogno di interventi? Basta guardarsi attorno: il Canova è di fine anni 60, il Rossi è degli anni 50, in centro ci sono Lioy e Pigafetta che addirittura arrivano dall'inizio del secolo scorso. Quello che so è che l'amministrazione provinciale deve controllare quasi due milioni di metri cubi che per un totale di 128 edifici dislocati complessivamente in 13 Comuni coinvolgono la vita e il lavoro di 40.622 ragazzi e 5200 tra insegnanti e personale ausiliario. È una responsabilità che in queste condizioni di non gestione delle nostre casse davvero finisce per spaventare e schiacciare. Tuttavia facciamo ovviamente quanto è possibile sapendo benissimo che le sofferenze sono purtroppo molto distribuite. Ci sono scuole in condizioni davvero difficili...".

FARE LEZIONE NEI CONTAINER- Due esempi tra tanti altri, ma particolarmente significativi: "A Bassano e a Montecchio Maggiore l'istituto Parolini e l'istituto Ceccato fanno lezione nei container; le aule degli insegnanti sono ricavate con qualche aggiustamento di fortuna in spazi minimi. Condizioni difficili, come si vede. Come ho già detto abbiamo monitorato la situazione e sto per completare questo lavoro: ho trovato molta distrazione, diciamo così, in questo settore, ma capisco anche che chi ci ha preceduti nell'amministrazione ha avuto più o meno gli stessi problemi. Ora c'è un progetto di interventi con i finanziamenti pronti per 15 milioni e con quelli dobbiamo far fronte a tutta una serie di esigenze dettate dalla competenza che la Provincia ha in tema di scuole e viabilità/mobilità. Non c'è da scialare, intendo. Piuttosto credo che si debba guardare con una certa fiducia al cambiamento che potrebbe essere determinato in sede europea dall'impegno della BEI per finanziamenti senza oneri destinati appunto al settore della scuola; il meccanismo dovrebbe prevedere il trasferimento alla Regione e da questa alla Provincia secondo un meccanismo che però ancora non si conosce. L'incertezza è naturalmente determinata dal fatto che non si arriva a nessuna vera conclusione fino a che la Provincia come istituzione non avrà il nuovo volto che la riforma le dovrà dare. Non riesco neppure a immaginarmi in questo momento come avverrà questa chiarificazione e l'assegnazione di nuove competenze, come verrà determinata e dentro quali ambiti la nostra capacità di intervento una volta ricevuti i finanziamento europei transitati per la Regione. Inutile dire che questa riforma, così incerta quanto al contrario dichiarata indispensabile senza però andare oltre la descrizione delle intenzioni, lega le mani a tutti. È il governo a questo punto che deve decidersi a dire come vuole riformare e in quale direzione, così come deve specificare come sarà possibile governare il territorio senza un ente intermedio che gli sia vicino e quindi lo conosca perfettamente. Risolto questo...".

 

nr. 03 anno XX del 24 gennaio 2015



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