NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Un capolavoro chiamato Italia, un inno alle bellezze del nostro Paese

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Italia

In che modo questo libro può contribuire al bene comune e alla valorizzazione dei nostri tesori?

Italia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Questo volume nasce con intenti ambiziosi. Si propone infatti, attraverso le testimonianze di oltre trenta dei più autorevoli esponenti del panorama culturale italiano, di promuovere e incoraggiare una riflessione profonda sull’importanza della sicurezza e della prevenzione contro gli episodi criminosi per la tutela dei beni culturali. Vuole stimolare l’avvio di un’attività sistematica per la loro protezione che non si limiti ai più importanti monumenti ma possa abbracciare l’intero patrimonio del nostro Paese. Con questo volume intendiamo diffondere nel nostro Paese la cultura della sicurezza, intesa come prima forma di tutela e presupposto indispensabile per ogni altra attività legata ai beni culturali, dalla conservazione al restauro, fino alla valorizzazione. Non a caso il valore meno appariscente ma in realtà più forte di questa pubblicazione risiede nel fatto che a partire dal rapporto tra protezione e valorizzazione dei beni culturali, trattato nei vari contributi sotto diversi aspetti, si arriva a parlare di argomenti che vanno dal turismo all’economia, alla sociologia, fino alla teologia, a dimostrazione del fatto che la sicurezza non è un tema circoscritto e riservato ai soli addetti ai lavori ma ha molteplici connessioni con il mondo dei beni culturali e riveste un’importanza pari a tutte le altre attività ad essi legate".

Qual è a suo avviso lo stato di conservazione e valorizzazione dei beni culturali e artistici in Italia?

"È una situazione molto frammentata, che a fianco delle eccellenze vede purtroppo tante emergenze ancora da affrontare. Vediamo città come Roma, Venezia e Firenze soffocate da un turismo a volte irresponsabile a fianco di altre realtà, come Vicenza, che hanno saputo attuare un giusto equilibrio tra la tutela e la fruizione dei propri beni. Nell’ambito dell’attività della nostra Fondazione, pubblichiamo una rivista trimestrale nella quale ospitiamo la rubrica dei tesori dimenticati: in Italia è purtroppo lunga la lista dei monumenti, dei siti archeologici, degli edifici ecclesiastici e dei beni architettonici vittime dell’incuria e del degrado, che privi di qualunque genere di protezione vengono spogliati dai ladri e dai tombaroli e deturpati dai vandali. Ciò che rende l’Italia il Paese più bello del mondo è il suo essere un unico, sterminato, incredibile museo diffuso che si estende dalle vallate alpine alle grandi e piccole isole, dalle città d’arte ai piccoli borghi di campagna. Ogni località, anche la più piccola e sperduta, ha i propri tesori, le testimonianze della propria storia e del proprio passato".

Secondo lei, cosa dovrebbe fare l'Italia per valorizzare le nostre immense risorse artistiche?

Italia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"La valorizzazione deve essere considerata il fine più alto a cui far tendere il nostro patrimonio culturale. I beni che lo costituiscono hanno senso di esistere perché devono tramandare a tutti la loro storia e per farlo devono necessariamente essere fruiti. Per valorizzare al meglio le nostre risorse artistiche, l’Italia dovrebbe quindi per prima cosa attuare una capillare sensibilizzazione degli operatori dei beni culturali, la cui formazione di storico-artistica va integrata con la conoscenza degli strumenti che le attuali tecnologie offrono per la sicurezza. Vanno poi formate e assunte delle figure professionali con competenze e ruoli specifici per la protezione del patrimonio, cosa che in Italia, se escludiamo le più grandi realtà museali, ancora praticamente non esiste. Vanno messi in sicurezza gli edifici. Se venisse attuata in maniera massiccia una strategia di tutela e di protezione su tutto il territorio, la valorizzazione sarebbe una conseguenza diretta e immediata".

Vicenza, piccolo-grande scrigno d'arte e cultura. Qual è la sua impressione della città?

"Un’impressione molto positiva, di una città che ha saputo conservare inalterati nel tempo i tesori che la storia le ha tramandato, proteggendo il proprio patrimonio culturale e trasformandolo in motore di sviluppo per il proprio territorio. Sentiamo a volte parlare di siti UNESCO che rischiano di essere cancellati dalla prestigiosa lista, minacciati ad esempio da un turismo o da un edilizia irresponsabili. Credo che Vicenza abbia saputo onorare questo riconoscimento in maniera encomiabile proprio attraverso una strategia culturale di ampio respiro, che dovrebbe essere presa a modello anche da altre realtà del nostro Paese. Questa attenzione alla tutela del patrimonio e alla sua valorizzazione ha fatto sì che i monumenti di cui Vicenza è ricca non siano mute vestigia del passato ma beni vivi che si intersecano con il vivere civile. Ne è un esempio concreto la Basilica Palladiana, che abbiamo potuto conoscere da vicino attraverso l’attività della nostra Fondazione. Qui siamo intervenuti per sostenere un progetto di videosorveglianza di altissimo livello, grazie alla disponibilità di un’amministrazione comunale particolarmente attenta al tema della sicurezza. E anche nella collaborazione tra pubblico e privato, tema di grande attualità, Vicenza si è dimostrata un esempio da seguire in altre realtà".

 

La Fondazione Hruby è stata costituita a Milano sei anni fa per iniziativa della famiglia Hruby e prende il nome dal suo fondatore e attuale Presidente, Enzo Hruby, che nella seconda metà degli anni Sessanta introdusse per primo in Italia la sicurezza elettronica. Scopo della Fondazione è la promozione di una cultura della sicurezza intesa quale protezione del nostro patrimonio artistico contro furti, sottrazioni e vandalismi attraverso il corretto impiego delle più moderne e avanzate tecnologie. Tra le diverse iniziative, la Fondazione Enzo Hruby offre un contributo concreto per la protezione del patrimonio storico e artistico italiano assumendosi gli oneri per la messa in sicurezza di edifici, beni e opere di particolare valore culturale attraverso sistemi antintrusione, di videosorveglianza e antincendio. Tra i progetti conclusi ci sono quelli relativi a edifici e monumenti di grande valore storico, come la Biblioteca di San Francesco ad Assisi, l'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, l'Ostensione della Sacra Sindone a Torino, la Biblioteca Apostolica Vaticana a Roma, la Basilica Palladiana a Vicenza, la Torre degli Asinelli a Bologna, il Museo del Duomo a Milano, la Casa natale di Raffaello ad Urbino. Tra i progetti in esecuzione Casa Leopardi a Recanati, la Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, la Lanterna di Genova e la mostra Tutankhamon Caravaggio Van Gogh in Basilica Palladiana a Vicenza.

 

nr. 08 anno XX del 28 febbraio 2015

Italia (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica) 



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