NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Non solo droga, c'è anche (troppo) alcol

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Non solo droga, c'è anche (troppo) alcol

Non solo droga, c'è anche (troppo) alcol (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)LA PERSUASIONE VINCE- Moderazione e consapevolezza, identificare un migliore stile di vita, distinguere tra un drink ed un alcolico, leggero o pesante che sia, proporre ai ragazzi una libera scelta personale facendo leva appunto sulla maggior forza che si riceve dalla possibilità reale di poter optare per una scelta libera. Non proibizionismo quindi, ma proposta di collaborazione ad un modello di consumo diverso al banco del bar e nei ristoranti, un modello che garantisca la qualità della salute direttamente mediata dalla qualità umana del poter scegliere. La promozione antialcol dell'ulss ha dimostrato che in questi tredici anni di lavoro qualcosa si è ottenuto e che il coinvolgimento diretto dei protagonisti un tempo in negativo del fenomeno li hanno trasformati in testimonial utilissimi: sono i portatori credibili per la popolazione più giovane di una serie di suggerimenti/persuasioni/racconti a cui è difficile opporsi con argomenti generici. Albino Ferrarotto che fa parte del gruppo impegnato nella campagna, dice che le variabili da considerare sono molte e tutte delicatissime. Più che agitare, spiega, spettri o minacce poco incisive per una popolazione di giovani, si punta sul coinvolgimento complessivo di tutti quelli che possono aiutare, nessuno escluso: la campagna è infatti universale, non è limitata a qualche categoria, tende a dare dell'alcolismo l'immagine più chiara e credibile presentandone le negatività, naturalmente, ma senza tentativi di esorcismi che non riceverebbero molta accoglienza. Si lavora insomma sulla persuasione, sulla sottolineatura di come e quanto si possa favorire la moderazione del consumo, cioè un modo diverso di accostarsi alle bevande. È importante, dice ancora Ferrarotto, che si dimostri con ricette speciali e dimostrazioni già acquisite che l'aperitivo analcolico può avere una capacità attrattiva altrettanto stimolante offrendo in cambio come difatti offre un appesantimento nullo della lucidità, della capacità reattiva della persona, in una parola: della salute. Bisogna quindi puntare sulla consapevolezza piena della bontà di queste posizioni e le risposte sono perciò legate direttamente all'abilità dei messaggi che la promozione contiene. Il fatto che la campagna antialcol sia condotta per mille rivoli andando a toccare anche feste rock, sagre, celebrazioni popolari e possa contare di volta in volta localmente sugli enti e le associazioni che hanno dato a suo tempo la loro adesione, lascia pensare che anche questo non facile passaggio tra messaggio e capacità di risposta da parte dei giovani abbia probabilità di riuscire e di far raggiungere gli obiettivi.

Non solo droga, c'è anche (troppo) alcol (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)E I BAR PARTERCIPANO?- Tutto questo meccanismo già non facile di suo deve poi fare i conti con la realtà, con gli usi e i costumi commerciali. Parliamo dei bar dove è molto meno costoso prendere un superalcolico che un aperitivo cocktail non alcolico. L'aperitivo va preparato mentre il superalcolico si "spreme" direttamente dalla bottiglia, questione di forza di gravità con obiettivo il bicchiere. È questo il lato meno promettente di tutto il ragionamento. Se i baristi abbassassero il prezzo degli aperitivi analcolici ovviamente ne sarebbe incentivato il consumo e i clienti verrebbero automaticamente distolti da altri consumi. Ovviamente si tratta di un problema che andrebbe trattato-e non sappiamo con quali risultati e accoglienza- direttamente con la categoria dei baristi e dei gestori di locali pubblici. Non c'è dubbio tuttavia che anche questa sottolineatura che coinvolge una intera categoria possa funzionare da elemento persuasivo per condurre tutti ad una diversa considerazione del concetto di moderazione ed equilibrio. Dire ad un ragazzino che può decidere liberamente e deve però sapere che l'alcol gli può fortemente nuocere significa in fin dei conti non parlare soltanto con lui ma anche con i suoi genitori, con i suoi insegnanti, con i suoi amici, con i suoi compagni di squadra, ecc. Il messaggio è larghissimo e va a toccare un perimetro che ridotto non sarà mai. Per dire che dentro questa immensa possibile area di dialogo c'è uno spazio per tutti, anche per quelli che commerciano o vendono prodotti alcolici. Il principio fondamentale rimane quello della moderazione, come dimostra la costituzione recentissima di una associazione internazionale, la One Health, che con la collaborazione di enti scientifici e professionisti di praticamente tutti i paesi si sta preparando per sbarcare ad Expo 2015 con un proprio suggestivo messaggio fondato appunto sull'obiettivo "migliore salute per tutti".

IL MESSAGGIO A EXPO- Antonio Giuliani, psicologo con lunghe frequentazioni internazionali e lunghe esperienza professionali, dice che One Health propone in chiave extra confini più o meno gli stessi criteri di quanto sta facendo il Sert per la campagna antialcol: "Ci stiamo preparando per portare il nostro messaggio a Milano Expo; ci basiamo sull'idea che persuadere e documentare è meglio che negare un certo uso; così come sappiamo che quando si agisce su questo terreno non è alla fascia dei cronicizzati dell'abuso di una qualsiasi sostanza che ci rivolgiamo, ma a tutti quelli che per una qualsiasi ragione possono essere indotti ad imitarli; prima che lo facciano serve l'intervento perché chi è potenzialmente sedotto dalla prospettiva di usare quelle date sostanza, alcol compreso, si trova ancora nella condizione di poter scegliere se opportunamente affiancato ed appoggiato. È ovvio che con gli altri, quelli che vivono ormai un loro rapporto con il loro normale consumo, il lavoro da fare è diverso. Nel caso dei giovani potenzialmente catturabili dall'alcol si può e si deve intervenire. La proposta di immagine e di pratica che andiamo a portare a Expo consiste proprio nel valorizzare al massimo il concetto della salute da salvaguardare dappertutto e con tutti i mezzi possibili. La cosa veramente importante per quanto riguarda il nostro progetto è che per la prima volta abbiamo in tutta Europa l'appoggio completo di tutti gli enti, le rappresentante professionali, le associazioni tra medici, psicologi, ecc., di chi si occupa di salute nel più vario titolo. È la prima volta che si verifica una convergenza così completa e questo fa ben sperare per il risultato che potremo ottenere".

 

nr. 08 anno XX del 28 febbraio 2015 



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