NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Orti urbani, scommessa vincente

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Orti urbani, scommessa vincente

Lucio Biffis, pensionato: «Nel corso dell'anno quattro fasi diverse di semina e raccolta. E tra noi facciamo a gara nel dispensare consigli»

Uno dei "proprietari" dei 133 orti urbani attualmente esistenti a Vicenza è Lucio Biffis, 66 anni, pensionato, residente in via Adige, dove come si diceva è stato costituito anche un comitato omonimo, di cui lo stesso Biffis è uno dei componenti. «Dispongo di un lotto a titolo personale come pensionato - conferma - mentre un altro lotto è invece stato assegnato all'associazione "Orion" che si occupa di disabilità per quanto riguarda i trasporti e della quale opero come volontario. Quella degli orti urbani è un'iniziativa vincente, al di là della città o località in cui si trova, in quanto rappresenta una grande opportunità per quanti non dispongono di un'area verde. Al di là dei vantaggi legati allo sfruttamento di un appezzamento di terreno, sicuramente gli aspetti principali sono legati alla possibilità di svolgere una sana attività all'aperto ma soprattutto a quello dell'aggregazione. Tra coloro che hanno avuto in gestione un lotto c'è molta complicità e amicizia, nel senso che facciamo a gare nel dispensare consigli utili».

Proprio Biffis è uno tra i quelli, almeno nella struttura di via Adige, dove come detto i lotti sono 21 (ma non è escluso che possano diventare almeno 24-25), che è tra i più esperti. «Per molti anni, compresi quelli di quando ero giovane - confida il pensionato - ho vissuto in una casa di campagna, quindi coltivando anche gli orti. Gli insegnamenti impartiti da mio papà li ricordo ancora, quando poi lo fai per molti anni è impossibile dimenticare i segreti del mestiere».

Ma come viene gestito a Vicenza, anche in base alle condizioni climatiche, un orto urbano? È lo stesso signor Biffis a confidarci alcuni segreti. «Non esiste una regola precisa - spiega - visto che dipende anche dai gusti e dal tempo che ogni persona può mettere a disposizione di un'attività comunque impegnativa e che richiede diverso tempo. Per quanto riguarda la mia esperienza posso dire che nel corso dell'anno sono quattro le fasi di semina e relativa raccolta, credo davvero che rappresenti il numero massimo, in considerazione dell'aspetto climatico. Nella prima, iniziata proprio in queste settimane, ho provveduto a seminare prodotti come piselli, aglio, cipolla e insalate varie, mentre nella seconda ci sono altre verdure tra cui gli spinaci e della frutta, tra cui le fragole. Nella terza che è quella compresa nel periodo estivo, sino a settembre, vengono coltivati soprattutto pomodori, melanzane e zucchine. Nella quarta e ultima, quella del periodo autunnale, vengono coltivati cavoli, verze, radicchio e broccolo fiolaro. L'ammontare delle raccolte? Dipende dalle stagioni, ma facendo tutto per passione e a fini di lucro non è poi così determinante».

 

Dino Magnabosco, sindaco di Montebello Vicentino: «Previsti anche dei corsi di insegnamento. Nell'area installeremo un camino per cucinare e socializzare»

Uno dei comuni sparsi in provincia maggiormente attivi sugli orti urbani è quello di Montebello Vicentino che dopo l'elezione, avvenuta lo scorso maggio, del sindaco Dino Magnabosco, ha subito avviato il progetto.

Orti urbani, scommessa vincente (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«In effetti quello degli orti urbani - precisa il primo cittadino di Montebello - fa parte del primo pacchetto di interventi, anche perché ricordo che mi aveva colpito una statistica a livello nazionale che diceva che nell'ultimo anno queste realtà sono triplicate. Possiamo dire che rispetto a grandi città, come Milano e la stessa Vicenza, il nostro comune ha in proporzione un minor numero di cittadini senza la possibilità di un'area da coltivare. A conti fatti i venti lotti messi a disposizione in via Vigazzolo verranno tutti assegnati, ma noi abbiamo scelto una superficie molto ampia, dove questi lotti potranno più che raddoppiare».

L'amministrazione di Montebello ha in realtà sviluppato un progetto molto articolato «Lo scopo principale - precisa Dino Magnabosco - è quello di favorire attività di utilità sociale, ma anche di contribuire al presidio del territorio ed in particolare delle aree a verde pubblico, diffondendo la cultura del verde e nello specifico delle coltivazioni orticole, con particolare attenzione a quelle della tradizione. Sicuramente gli orti urbani potranno consentire anche dei risparmi economici, soprattutto a quelle persone, come pensionati e disoccupati, che magari si trovano in difficoltà economiche. Per questo noi, per un'area di circa 50 mq, abbiamo fissato un canone annuo compreso tra i 40 e i 50 euro, che in qualche modo ci consente di ripianare i costi per l'acquedotto dove ci si può rifornire per dare da bere ai terreni. Il contesto complessivo dell'area destinata agli orti urbani comprende anche una zona limitrofa con panchine, ma il nostro progetto prevede anche la costruzione di un camino per dare la possibilità a chiunque di cucinare le verdure coltivate o all'occorrenza la carne. In realtà l'obiettivo è dare la possibilità di socializzare, magari scambiandosi consigli o darsi un aiuto in caso di necessità».

Ma c'è anche una novità assoluta. «Abbiamo trovato un accordo con un privato, titolare di un'azienda agricola del luogo - conclude il sindaco di Montebello - in grado di impartire gli insegnamenti necessari. In pratica abbiamo organizzati dei corsi di coltivazione, anche in questo caso a costi quasi simbolici, che inizieranno nelle prossime settimane, quando con l'inizio della primavera inizierà l'attività».

 

nr. 10 anno XX del 14 marzo 2015



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