NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Granfondo ciclistiche, è boom nel Vicentino

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Granfondo ciclistiche, è boom nel Vicentino

L'avvocato Claudio Pasqualin: «Per ragioni di sicurezza mi auguro che in futuro nelle granfondo si proceda con la partenza alla francese, non tutti assieme»

Tra i grandi frequentatori delle granfondo («Rigorosamente con la mia bici da corsa», tiene subito a precisare) c'è anche l'avvocato Claudio Pasqualin, noto procuratore calcistico e sportivo, che ha proprio nel ciclismo la sua grande passione, che lo vede partecipare anche ai campionati del mondo di ciclismo sia degli avvocati (quest'anno si corre ad Ischia il 10 maggio) che dei giornalisti, essendo iscritto all'Ordine di categorie professionali.

Granfondo ciclistiche, è boom nel Vicentino (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«La scelta su quali manifestazione partecipare - spiega - è legata ad una serie di fattori, in cui una parte rilevante ha anche il gradimento turistico, visto che lo considero un divertimento e come tale. Un criterio è legato alla vicinanza, quindi quelle organizzate nel Vicentino e nel Veneto, a cominciare dai prossimi appuntamenti della Granfondo Liotto a Vicenza e a quella a Marostica. Poi è chiaro che, compatibilmente con gli impegni di lavoro, cerco di partecipare ai grandi eventi organizzati in Italia: mi riferisco ad esempio alla Granfondo delle Dolomiti, che ho disputato quasi sempre, gara in cui si procede al sorteggio proprio per l'alta richiesta di domande. Io che sono iscritto alla "Liotto" come società dilettantistica ho comunque la garanzia di partecipare sia come componente del "Bicitaly" (club esclusivo del quale fanno parte, tra gli altri, personaggi del calibro di Romano Prodi, Davide Cassani, Renato di Rocco e Giovanni Malagò, ndr.) che con l'accredito da giornalista. Non ho ancora deciso (l'intervista è stata fatta martedì 17 marzo, ndr.) ma domenica dovrei partecipare alla Granfondo "Classicissima", che si disputa nello stesso giorno della Milano-Sanremo, con partenza e arrivo proprio a Sanremo, una prova di 115 chilometri che prevede l'arrivo in via Roma per coloro che arrivano sotto lo striscione entro le ore 14».

All'avvocato Pasqualin abbiamo chiesto quali consigli si sente di dare a coloro, appassionati come lui, si accingono a disputare questi eventi. «È ovviamente legato alla sicurezza, nel senso che ha poco senso andare a rischiare, ad esempio nelle discese. Un conto è poi correre da soli e l'altro è correre in gruppo, magari cercando di sfruttare la scia di chi sta davanti. Io dico sempre che è meglio prenderla con calma, con cambia nulla arrivare mezzora dopo. Per questo mi auguro che in futuro nelle granfondo, come pare succederà, si proceda con la partenza alla francese, ad esempio con partenze libere ad esempio tra le ore 8 e 9, che dunque eviterebbe gli assembramenti tipici delle partenze. Come mi regola con l'alimentazione? Non la cambia, evito magari nei giorni precedenti delle "cene allo spiedo" (ride, ndr.), magari nei due giorni precedenti qualche piatto di pasta in più ma niente di particolare. In gara mai dimenticarsi di bere e mangiare».

 

Mario Cionfoli, presidente provinciale della Federazione medico sportiva: «Chi corre le granfondo dovrebbe adeguarsi agli stili di vita degli agonisti»

Granfondo ciclistiche, è boom nel Vicentino (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Quasi obbligato in questa inchiesta sentire il parere di un medico, a cui abbiamo chiesto di dare i consigli giusti a quanti disputano le granfondo ciclistiche o a coloro, che proprio in virtù di questo boom di eventi, si appresta a correrle. A parlare è il dottor Mario Cionfoli, presidente provinciale della Federazione medico sportiva e già nello staff sanitario del Vicenza Calcio. «Chi disputa le granfondo ciclistiche - spiega il dottor Cionfoli, andando subito al "nocciolo del problema" - dovrebbe adeguarsi agli stili di vita seguiti dagli agonisti, quindi senza alcol, senza fumo, con una dieta regolata, lunghi sonni e nessun farmaco. Si tratta infatti di un'attività sportiva particolarmente impegnativa, sia per gli sforzi richiesti che per la durata. Per quanto riguarda le gare più lunghe si può infatti arrivare a corse di oltre 200 chilometri, mentre i dislivelli possono variare dai 2.000 ai 4.000 metri. Io stesso ho partecipato in passato alle granfondo ciclistiche e mi sono reso conto dello sforzo fisico che viene richiesto. In tutte le gare gli organizzatori propongono due tracciati, qualche volta tre: io consiglio sempre, soprattutto a coloro che sono alle prime esperienze, di scegliere il tracciato più corto e di affrontare il tracciato senza fretta, per non richiedere troppo al proprio fisico». Ecco altri importanti consigli rivolti ai ciclisti amatori. «Il primo è legato all'obbligatorietà di una visita medica sportiva, che comprende anche il test da sforzo. Premesso questo è fondamentale arrivare a questi appuntamenti in buone condizioni di salute e ben allenati, quindi con una preparazione fisica che garantisca la capacità di affrontare queste prove, senza dimenticare che le stesse vanno affrontate solamente se si è recuperato bene da eventuali sforzi precedenti. Per quanto riguarda l'alimentazione il consiglio migliore per un'attività simile è quella della dieta dissociata scandinava, che dovrebbe essere attuata almeno nella settimana che precede la gara domenicale: prevede l'introduzione di proteine nella prima parte del periodo e di maggiori carboidrati nella seconda parte».

Ecco infine i consigli durante la corsa. «Nel corso delle prime due ore è fondamentale bere molto, facendo attenzione alle condizioni climatiche e quindi a quanto si suda. Dopo le 2 ore-2 ore e mezza è consigliato iniziare a mangiare, piccoli pezzi di crostata, di banana o alcuni paninetti imbottiti. Va detto che ogni ora si bruciano almeno 600 calorie, quindi per una corsa della durata di 6-7 ore si arrivano a spendere sino a 4500 calorie. Se uno non mangia, va in crisi di fame, che causa un profondo senso di svuotamento e mancanza di forze, con gravi rischi per la salute. Nella fase finale possono essere utile le barrette e le maltodestrine, ma serve anche idratarsi bene, con bevande idrosaline ipotoniche, a bassa contenuti di sali. Infine una speranza, che nessun appassionato possa fare uso di sostanze vietate: l'impressione che il ciclismo professionistico si stia pulendo del problema doping, mentre resta l'allarme a livello amatoriale».

 

nr. 11 anno XX del 21 marzo 2015



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