NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Arcugnano "ostaggio" del lago e dei fiumi

Grido d'allarme degli amministratori locali dopo l'ennesimo episodio legato ad un modesta ondata di maltempo che ha provocato allagamenti. I progetti per ripulire i corsi d'acqua e per il futuro, anche ambientale, dell’area di Fimon

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Arcugnano "ostaggio" del lago e dei fiumi

Arcugnano "ostaggio" del lago e dei fiumi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)(C.R.) Arcugnano si conferma "ostaggio" del lago di Fimon e dei fiumi, in particolare il Retrone, che l'attraversano. Il grido d'allarme, lanciato ad inizio settimana, dagli amministratori dopo una modesta ondata di maltempo è evidente: sono bastati 100 millimetri d'acqua per provocare allagamenti a garage e scantinati. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto aprire il dibattito sentendo amministratori locali, fruitori del lago di Fimon ma anche un ricercatore dell'Università di Parma. Ecco cosa è emerso.

 

Gino Bedin, vicesindaco e assessore ad ambiente e sicurezza di Arcugnano:

«Sono bastati 100 millimetri di pioggia per allagare scantinati e magazzini, situazione insostenibile»

Arcugnano "ostaggio" del lago e dei fiumi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Non servono tanti giri di parole, il lago di Fimon spesso fa paura, come successo nei giorni scorsi. Causa dei disagi sono le piogge, anche quando non sono abbondanti». A dare l’ennesimo allarme è Gino Bedin, vicesindaco di Arcugnano e competente dei referati di ambiente e sicurezza. «La situazione è critica e insostenibile - rincara la dose - sono bastati solo due giorni di maltempo per alzare notevolmente il livello del lago con disagi anche per i residenti: sono state numerose le chiamate di emergenza, che è impossibile risolvere in contemporanea. In meno di due giorni sono bastati 100 millimetri di pioggia per mandarci sotto acqua. In questo momento il timore non è solo dei cittadini, ma soprattutto dell’amministrazione che si trova a far fronte. Con il cessare della pioggia l’emergenza è rientrata ma il problema resta e la preoccupazione è legata al fatto che alla prossima ondata di maltempo rischiamo di trovarci nella medesima situazione».

Quanto avvenuto ad inizio settimana è un film già visto. «Abbiamo ricevuto diverse chiamate da parte di cittadini - sentenzia il vicesindaco di Arcugnano - circa una ventina di famiglie, ed aziende che richiedevano l’intervento di tecnici comunali a causa di scantinati e magazzini allagati molte zone di campagna. In particolare nei pressi del lago e in località Sant’Agostino, dove si trova la zona artigianale e industriale, sono andate sotto acqua. I danni si sono visti anche in alcune strade, chiuse al traffico».

L’amministrazione si sta muovendo per risolvere il prima possibile la situazione. «Non si può fare finta di niente – prosegue Bedin – come detto 100 millimetri di pioggia, una quantità non così rilevante, non possono creare così tanto disagio. Per quanto ci riguarda noi facciamo un appello ai privati e al Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, per una maggiore collaborazione nella manutenzione del territorio, in particolare nella pulizia dei fossati. I cittadini di Arcugnano da sempre curano e controllano costantemente il territorio. In un momento come questo, però, si richiedono il massimo impegno e riguardo».

 

Paolo Pellizzari, sindaco di Arcugnano:

«L'apertura del bacino di Caldogno sarà per noi un passo in avanti,

perché il livello del Retrone dipende dal Bacchiglione»

Arcugnano "ostaggio" del lago e dei fiumi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«L'apertura del bacino di Caldogno/Novoledo sarà un passo avanti anche il nostro territorio, in quanto il livello del Retrone è collegato direttamente con quello del Bacchiglione». È questa la convinzione di Paolo Pellizzari, sindaco di Arcugnano, grande conoscitore del suo territorio e delle dinamiche legate al lago di Fimon e ai corsi d'acqua.

«Non c'è dubbio - spiega Pellizzari - che gli allagamenti in zona Sant'Agostino sono legati al fiume Retrone, che come noto parte da Sovizzo, per poi attraversare i territori di Creazzo, Altavilla, Arcugnano e Vicenza, per poi unirsi al Bacchiglione all'altezza dell'ex Cotonificio Lanerossi, diventata ora l'area del nuovo tribunale. Un livello del Bacchiglione più basso grazie all'acqua riversata nel bacino di Caldogno e quindi di fatto milioni di metri cubi che non arriveranno mai a Vicenza, consentirà al Retrone di scaricare regolarmente, cosa che invece non avviene quando il Bacchiglione è in piena e non è più in grado di ricevere acqua».

Il sindaco Pellizzari ha ben presente anche il problema legato al lago di Fimon. L'allarme lanciato nel capitolo precedente dal vicesindaco Bedin vede coinvolta l'intera Giunta, che si sta muovendo (sin dal suo insediamento dopo le elezioni amministrative di un anno fa) in varie direzioni.

«Con il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta - precisa il primo cittadino - il nostro contatto è continuo, non nascondo che anche di recente abbiamo chiesto una maggiore collaborazione nella manutenzione del territorio. Noi comunque non siamo stati fermi: in bilancio c'è il potenziamento delle idrovore a Sant'Agostino, ma nel contempo l'obiettivo è quello di creare un modello matematico che in qualche modo consenta di agire prima che avvengano le precipitazioni, cosa possibile attraverso i bollettini meteo».

In un altro progetto è coinvolta anche Confindustria Vicenza, anche in considerazione delle presenza di diverse aziende nell'area di Sant'Agostino. «Presenteremo un progetto - conclude il sindaco di Arcugnano - con lo scopo di accedere ai finanziamenti europei, per compiere un'opera strutturale di pulizia e sagomatura dei corsi d'acqua, che rappresenta un'altra strada che intendiamo percorrere».

Arcugnano "ostaggio" del lago e dei fiumi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)



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