NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Pratica sportiva, Vicenza al top in Italia

Dal progetto regionale "Il ruolo dello Sport Veneto nel panorama nazionale" emergono dati incoraggianti a livello regionale e provinciale. Le difficoltà per il mondo della scuola e nel reperire gli sponsor

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Pratica sportiva, Vicenza al top in Italia

(C.R.) Il Veneto e il Vicentino al top nazionale per l'attività sportiva, sia quella professionista che quella giovanile e amatoriale. Tutto ciò è emerso dal convegno conclusivo, ospitato a Venezia, del progetto regionale "Il ruolo dello Sport Veneto nel panorama nazionale" ideato dalla Regione, dal Comitato Regionale CONI Veneto con il contributo della Direzione Regionale della Scuola dello Sport del Veneto. L'incontro, tenutosi a Venezia, ha chiuso un percorso di tre anni con appuntamenti tenutesi in tutte le province del Vicenza su argomenti diversi - nell'incontro a Vicenza, tenutosi lo scorso anno al teatro Olimpico si è parlato di scuola - di cui ora si è arrivati alla conclusione. Il Veneto si conferma leader nella pratica sportiva con 41% circa di praticanti abituali; 21% circa i sedentari; 38% circa i saltuari. A livello di iscritti alle varie società il Veneto è la seconda regione italiana alle spalle della Lombardia, con Treviso e Vicenza le due province più importanti a libello percentuale. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire il tema, parlando con responsabili regionali e provinciali: ecco cosa è emerso.

 

Gianfranco Bardelle, presidente regionale del Coni: «Chiediamo che questo progetto venga riconosciuto e valorizzato soprattutto nei rapporti con la scuola»

Pratica sportiva, Vicenza al top in Italia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Tra i più convinti sostenitori del progetto c'è Gianfranco Bardelle, presidente regionale del Coni, da sempre attento alle dinamiche dell'attività giovanile. «Da parte nostra Chiediamo con insistenza - le sue parole - che questo progetto venga riconosciuto e valorizzato soprattutto nei rapporti con la scuola. Conto molto sul fatto che quello che portiamo all'attenzione dell'opinione pubblica sul ruolo dello sport veneto nel panorama nazionale sia considerato come punto di partenza di progettualità concretizzatesi in questi due anni di incontri, studi e ricerche. Nella nostra Regione c'è ancora la volontà di aiutare il mondo dello sport e dei 300 mila che lavorano volontariamente nelle società sportive venete e portano grandi risultati. Abbiamo fatto un libro degli Eroi del Veneto e ora vogliamo entrare nella scuola come materia culturale, come tutte le altre, oltre ad essere attività motoria, incominciando dalle primarie, fino alle superiori, perché lo sport è un importante aggregatore culturale».

Pratica sportiva, Vicenza al top in Italia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Dati importanti quello che riguardano lo sport veneto, ma che necessitano di sostegno in futuro da parte dei principali enti. «Mi auguro che il prossimo presidio regionale - precisa il presidente del Coni - si attivi per finanziare il settore dell'impiantistica, affinché le società possano lavorare in sicurezza, in una Regione, come il Veneto, seconda in Italia dietro la Lombardia. Auspichiamo che in quest'ultimo scorcio di legislatura regionale sia possibile arrivar all'approvazione della nuova legge sullo sport che manca dal 1992, una legge trasversale cui anche il CONI e il mondo sportivo del Veneto hanno contribuito».

Non solo attività agonistica nei pensieri del presidente regionale del Coni. «Lo sport è indispensabile a tutte le età - conclude Gianfranco Bardelle - fa bene all'umore e in nostri giovani si perdono attratti da mille richiami della cultura attuale. Lo sport può dare dei segnali positivi, insegna il valore della relazione e di fare squadra. Dobbiamo ridargli giusta dignità, giusto lavorare tutti assieme e in questa direzione per raggiungere lo scopo».

 

Dino Ponchio, direttore scientifico della Scuola regionale dello sport del Veneto: «Patrimonio inestimabile anche grazie al mondo del volontariato»

Un importante contributo al dibattito arriva da Dino Ponchio, padovano, direttore scientifico della Scuola Regionale dello sport del Veneto e uno dei "guru" dell'atletica italiana, dove ha ricoperto anche la carica di c.t. della nazionale femminile.

Pratica sportiva, Vicenza al top in Italia (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«I numeri - spiega Ponchio - ci dicono che la nostra regione è da sempre e ancora una fucina di campioni, come dimostra il fatto che il 10% circa delle medaglie Olimpiche sono venete. Ma siamo anche leader nella pratica sportiva, con il 41% circa di praticanti abituali. C'è però un altro aspetto che mi sta particolarmente a cuore: fatto cento il budget sport, il 50% è caratterizzato dal mondo del volontariato, che significa fiducia e speranza. Sono certo che, sulla base sempre solida proprio del volontariato su cui poggia lo sport saremo in grado di ripartire e penso e spero che il Veneto sia una delle prime regioni a dare il via questa rinascita dello sport».

Una nota un po' negativa è che, in questi ultimi tre anni, la fotografia dello sport veneto è diventata più opaca e sta soffrendo più di altri della difficile contingenza. Ci sarebbe piaciuto che gli enti pubblici fossero stati in grado di tenere duro, anche in questo periodo, sulla strada del sostegno dello sport in genere e di quello di base in particolare. Così non è stato, ma sono sicuro che, grazie alle "formichette" venete, si riuscirà a by-passare questo periodo ed andare, magari per primi, in controtendenza aumentando quelle percentuali che sul breve ci penalizzano. Con questo, che non è solo un auspicio, ma una solida speranza, fondata sulla fiducia sul nostro popolo. Per quanto ci riguarda la strada è segnata: abbiamo chiuso questo percorso di formazione-informazione dando appuntamento agli "step" che organizzeremo annualmente».

Il direttore scientifico della Scuola regionale veneta, è fiducioso nel futuro dello sport, contando su una ripartenza proprio dalla Regione Veneto: «Siamo giunti alla chiusura del cerchio che abbiamo aperto quasi due anni fa. Questo percorso ha potuto far toccare a noi del mondo dello sport e a tutto il mondo esterno, la valenza e i valori che lo sport esprime e che non sono soltanto quelli noti ossia educativi, formativi, ma anche economici e sociali di grande impatto, così come turistici, impiantistici e prettamente legati al mondo della salute e del benessere».



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