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Maria Vittoria Valle, presidente regionale Fise: «Un impianto simile volano straordinario per il settore. La crisi si fa sentire, ma calo moderato nei maneggi»
Maria Vittoria Valle, quale presidente regionale della Federazione italiana sport equestri) rappresenta un punto di riferimento anche per l'equitazione vicentina, visto che non esistono i comitati provinciali nell'ambito della Fise.
«Siamo felici per il via libera giunto dalla Regione Veneto - spiega la signora Valle - in quanto si tratta di un passaggio fondamentale per mettere in moto l'intero iter. Sono a conoscenza del progetto già da un po' di tempo, che il dottor Marioni mi aveva illustrato facendomi vedere la progettazione di massima. Con questi numeri non c'è dubbio che si tratta di un impianti che non ha confronti in Italia, ma credo che anche in Europa possa diventare uno dei principali, se non il primo in assoluto. Costruzioni del genere esistono in Arabia Saudita, quindi non in Europa».
«Oltre ai vantaggi rappresentati da un richiamo turistico a livello internazionale - aggiunge la presidente regionale della Fise - non c'è dubbio che oltre a determinare per gli appassionati del movimento di questa levatura, con probabile aumento di appassionati che si avvicineranno a questa disciplina, a beneficiarne sarà tutto l'indotto del nostro settore che al contrario di altri sport non è solo legato ad esempio all'abbigliamento, ma nel nostro caso il movimento interessa molteplici professionalità, che comprendono oltre ai tecnici e addetti ai lavori collegati, anche veterinari e il settore dell'agricoltura. Sono a conoscenza, altro vantaggio indubbio, che l'intera struttura sarà multidisciplinare e potrà ospitare, oltre agli sport equestri, anche altri eventi sportivi, ma anche musicali, culturali e di spettacolo nel senso più ampio. Senza dimenticare che nessuna disciplina sportiva come la nostra, unica ad essere in simbiosi con un animale, è legata all'aspetto ambientale e naturalistico, con benefici notevoli per il territorio».
Inevitabile, con la "numero uno" della Fisi regionale, parlare della situazione di tesserati collegata alla crisi economica. «Inevitabile una premessa - spiega la signora Maria Vittoria Valle - ossia il fatto che dal 2012 non solo più affiliati alla federazione coloro che svolgono la cosiddetta attività "western", che invece ora fanno parte di altri organismi. Indubbiamente la crisi economica si fa sentire in tutti i maneggi, ma in Veneto il calo è stato moderato e notevolmente minore rispetto ad altre regioni. Semmai dobbiamo fare i conti, da sempre peraltro, che si tratti di uno sport d'élite quando in realtà costa lo stesso se non meno, rispetto ad esempio allo sci o al tennis. Proprio per questo con la Regione Veneto abbiamo lanciato il progetto "Pony nella scuola" per avvicinare i più giovani».
Davide Gallo, organizzatore gare al "Querini" di Vicenza: «Il parco luogo ideale per gli sport equestri, speriamo un giorno di ritornarci con qualche evento»
La grande tradizione di sport equestri nella provincia berica è legata a filo doppio con il Parco Querini, il polmone verde a due passi dal centro storico di Vicenza, che per decenni ha ospitato manifestazioni di risalto anche mondiale, in particolare il concorso internazionale nella prima metà degli Anni Duemila, che si disputò interrottamente dal 2001 al 2006 nel mese di settembre. Tra i principali organizzatori di quell'evento c'era un vicentino, l'architetto Franco Gallo, per 12 anni vicepresidente nazionale della Fise e il figlio Davide, quest'ultimo attuale vicepresidente regionale della stessa federazione.
«In effetti quella di Parco Querini - spiega Davide Gallo - era diventata una grandissima manifestazione al punto che i cavalieri stranieri ne parlavano come una delle tappe più belle d'Europa, sia per il contesto ambientale che per la cornice di pubblico. Ricordo che siamo arrivati ad un record di 22 mila presenze nella "tre giorni" nonostante in quella domenica il Vicenza giocasse al Menti un'importante partita di campionato. Purtroppo tutto si bloccò nel 2007 per problemi logistici legati ai parcheggi: per una manifestazione così importante era indispensabile poter disporre delle aree di sosta riservate alle scuderie che ci venivano concessi per i giorni necessari dall'Ulss, con relativo spostamento delle auto del personale medico e sanitario nel seminario vescovile, in quell'anno non disponibile. In mancanza di quella disponibilità fummo costretti, nostro malgrado, a rinunciare. Poi l'anno ancora successivo cambiò l'amministrazione».
Se quello fu un apice straordinario c'è anche da dire che la tradizione degli sport equestri a Parco Querini è di vecchia data. «In effetti i primi concorsi - spiega Gallo - risalgono alla seconda metà degli Anni Ottanta, se non sbaglio a partire dal 1986 e poi anche negli anni successivi, con un campionato italiano ospitato nel 1989. Poi come detto, nel periodo in cui mio padre è stato vicepresidente nazionale, il Querini è tornato ad essere una tappa del circuito veneto e poi nazionale, per poi partire nel 2001 con il grande evento internazionale».
«Un giorno sarebbe bello tornare al Parco Querini - conclude il vicepresidente Gallo - per ospitare qualche evento. D'altronde gli sport equestri hanno bisogno di presentarsi in luoghi come piazze o parchi pubblici, basti pensare al successo che da anni si registra a FieraCavalli di Verona. Negli eventi al Parco Querini noi svolgevamo un lavoro di promozione, basti pensare che nel cosiddetto "battesimo con la sella" coinvolgevamo 400-500 bambini nel giro con i pony».
nr. 17 anno XX del 2 maggio 2015
