NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Sicurezza e controllo del territorio datati al... 1989

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Sicurezza e controllo del territorio datati al...

Partiamo con l'argomento probabilmente centrale: alla luce del moltiplicarsi dei reati contro il patrimonio, soprattutto i furti in appartamento, quale pensa che sia realmente lo stato della sicurezza in questa città?

La mancanza di sicurezza che la gente vive giorno dopo giorno sulla propria pelle, oramai esasperata dagli eventi, oggi assume connotati preoccupanti e per questo non è più possibile minimizzare i fattori di rischio. Porte blindate e sistemi d’allarme non bastano più. L’aumento dell’insicurezza è solo frutto di politiche sbagliate, messe in campo dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni; contrazione della spesa pubblica con conseguente diminuzione delle forze preposte al controllo del territorio e ipergarantismo da parte del sistema giudiziario italiano (esempio, i vari decreti svuota carceri, l’aver depenalizzato alcuni reati minori, ecc) sono state scelte messe in campo in controtendenza con quanto stava e sta realmente accadendo ancora oggi non solo a Vicenza ma in tutte le province italiane. È stata una scelta schizofrenica, dettata dalla sola e miope necessità di contenere la spesa pubblica, tagliando in maniera indiscriminata finanziaria dopo finanziaria le indispensabili risorse ai vari settori del comparto sicurezza, senza pensare che la spesa per la sicurezza, soprattutto in piena crisi economica, restituisce reddito perché previene i danni. Invece si è fatto l’esatto contrario. Ne è un esempio proprio Vicenza: nel 2011, l' anno di entrata in vigore del blocco del turn over, la polizia garantiva la presenza sul territorio di quattro volanti mentre oggi a causa dei vari pensionamenti che si sono succeduti negli anni (il saldo di fine anno rispetto al 2011 sarà -70 unità), si riescono a garantire soltanto due volanti. La nostra preoccupazione è data non solo per l’impossibilità di poter dare una seria risposta ad una sempre più diffusa criminalità, ma anche dalla mancanza di garanzie operative per il personale impiegato, a fronte di una recrudescenza della violenza nei confronti di tutti gli operatori dell'ordine pubblico. Ma la nostra attenzione va anche ad un altro importante presidio presente sul territorio vicentino; è il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bassano del Grappa, dove le condizioni ottimali per il controllo del territorio è rappresentato dal poter disporre di una volante, che tuttavia è garantita a volte dal personale se si ricorre allo straordinario.

Sicurezza e controllo del territorio datati al... (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Uno dei punti chiave del concetto di sicurezza in una qualsiasi comunità è centrato sulla prevenzione: ma per Vicenza e provincia che fine ha fatto questo progetto?

All’inaugurazione dell’anno giudiziario, il procuratore capo Cappelleri, ha illustrato nel corso del suo intervento lo stato in cui versa la provincia snocciolando dati che preoccupano. L’aumento dei crimini in genere, sono stati surclassati dalla crescita esponenziale dei furti in genere, aumentati di ben il 30%, arrecando gravi danni alla collettività, ma soprattutto ad un industria già provata dalla persistente crisi economica, significando poi che un correttivo all’andamento crescente, può arrivare solo con la prevenzione – controllo del territorio. È pertanto necessaria un’inversione di tendenza e colgo l’occasione per lo spazio oggi concessomi di rivolgermi ai politici locali, affinché si rendano parte attiva di azioni incisive non solo in Parlamento ma anche verso il Governo, che prevedano un aumento dell’attuale organico della Questura di Vicenza, che se pur minimo, possa sopperire ai vuoti creati dai pensionamenti e, se accompagnato da una legislazione più efficace in termini di certezza della pena e ad un diverso sistema normativo, può permettere ad una città come Vicenza, di ritornare ad essere, com’era qualche anno fa, un’isola felice.

È ancora possibile anche soltanto nei numeri un confronto tra Vicenza e altre realtà venete come ad esempio Padova e Verona?

Premesso che l’aumento dei reati cosiddetti “predatori” interessa tutto il territorio nazionale, è comunque difficile un confronto con le due province a noi vicine. Sono due capoluoghi ben più grandi e più densamente abitati rispetto al nostro. L’unico dato che ci accomuna è costituito dal fatto che la mancanza del turn over degli organici ha per ovvie ragioni determinato anche una forte riduzione nell’impiego del personale di polizia nell’importante compito dell'attività di controllo del territorio.

A proposito di prevenzione e controllo: lei sa perché il presidio davanti alla stazione, annunciato più volte, non c'è ancora?

Sinceramente non so perché non ci sia ancora, però penso se si decidesse di costituirlo, con quali uomini lo si farebbe? Il fenomeno che si è creato nell'area Campo Marzo/via Gorizia è, come già detto in precedenza, solo il frutto di scelte politiche errate, che hanno visto negli anni come conseguenza una logica diminuzione dell’attività di prevenzione e di controllo del territorio. Se ne deduce che soltanto un aumento organico delle forze a disposizione potrebbe dare risposte concrete non soltanto a Campo Marzio, ma all’intera città.

Quale aspetto dell'attuale mancanza di sicurezza vi allarma di più come sindacato anche considerando la prospettiva del futuro più immediato?

Debbo fare soprattutto una considerazione: purtroppo accade che il percepire la mancanza di sicurezza può indurre il cittadino ad un forte senso di sfiducia nei confronti della giustizia e dello Stato; questo potrebbe determinare la volontà di armarsi e farsi giustizia da soli, senza considerare che una risposta come questa, fondata sulla violenza del “fai da te” e affidata a persone non preparate, né addestrate, è sempre estremamente pericolosa non solo per chi se ne rende protagonista ma anche per tutti gli altri che ne sono eventuali spettatori.

Si accentua sempre più la tendenza a non denunciare parecchi reati come i furti: non è un sintomo di sfiducia particolarmente preoccupante?

Proprio a proposito di quanto dicevo prima, è un sintomo molto preoccupante e a mio avviso non è dato soltanto dalla mancanza di fiducia della cittadinanza nei confronti delle istituzioni, quanto più ancora dalla consapevolezza del senso di impotenza e di inadeguatezza che colpisce le forze di Polizia durante il loro lavoro. Questo è un disagio sempre più diffuso provocato soprattutto dalla scarsa incisività dell’azione penale.

Durante l'inaugurazione dell'Expo Milano è stata sconvolta da gravissimi disordini: questi fatti hanno avuto un qualche riflesso su Vicenza anche come collaborazione diretta di qualche gruppo a quei disordini?

No, su questo capoluogo quei disordini non hanno avuto alcun riflesso; abbiamo ricevuto ed ascoltato soltanto attestazioni di stima da parte della cittadinanza per l’operato delle forze di Polizia che hanno gestito l’evento di Milano.

Domanda retorica: è sufficientemente soddisfacente il rapporto tra vostro organico e necessità di servizio o è almeno prossima ad esserlo?

Assolutamente no. Le nostre continue rivendicazioni hanno avuto come risposta dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza la notizia che Vicenza è in linea rispetto alla pianta organica prevista e però ormai risalente al 1989. E noi questo non lo possiamo accettare, perché la Vicenza di oggi e tutta la sua provincia sicuramente non sono le stesse di 25 anni fa, in quanto molte sono le cose che sono cambiate: nel 1989 ad esempio non era ancora presente il fenomeno dell'immigrazione che pur nelle sue tutto sommato ridotte dimensioni ha visto questa provincia posizionarsi per presenze numeriche -ad oggi circa 120.000 stranieri regolarizzati- subito alle spalle di città molto più grandi e importanti quali Milano Roma e Napoli; tutto questo è accaduto anche grazie alla crescita economica che di fatto, anche oggi, vede Vicenza tra le province leader nelle attività produttive; non vi era ancora in quella stessa epoca la più grande base militare americana in Europa. Ed ancora, analizzando solo questi ultimi mesi, ricordiamoci che Vicenza ha accolto complessivamente un maggior numero di profughi rispetto ad altre province venete ben più grandi.

Da molti anni si descrive come fondamentale problema lo scarso turn over nell'arruolamento di giovani: qual è oggi l'età media degli agenti della Polizia di Stato in servizio alla Questura di Vicenza, Bassano compreso?

L’età media del personale di Polizia in servizio alla Questura di Vicenza e al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bassano del Grappa è tra le più elevate d’Italia: 49 anni.

Quale tipo di collaborazione (ad esempio con carabinieri, finanzieri, vigili urbani) potrebbe aiutare di più al controllo del territorio cittadino?

In considerazione del fatto che il blocco del turn over con conseguente carenza di organici interessa tutte le forze dell'ordine, oggi è più che mai necessario che a livello centrale si apra un tavolo di confronto proprio tra tutte, un dialogo che preveda rivisitazione dei compiti e razionalizzazione delle risorse e dei punti di controllo del territorio con l'obiettivo di evitare sovrapposizioni e spese inutili per incrementare nel modo più soddisfacente il contrasto alla criminalità.



nr. 20 anno XX del 23 maggio 2015

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