NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Valdastico, una neonata... di quarant'anni

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Valdastico, una neonata... di quarant'anni

CON LA SCUSA DI COMBATTERE RUMOR- In effetti l'esplosione delle opposizioni avvenuta dalla fine degli anni Settanta fino alla ripresa del ragionamento a metà dei Novanta fu soprattutto favorita dalla guerra che si facevano le correnti della DC: a Trento per combattere Piccoli, a Vicenza per combattere Mariano Rumor e a livello nazionale per affondare la corazzata Bisaglia che comunque a gioco lungo avrebbe poi vinto. Proprio di Rumor parla Pellizzari che all'amico ha dedicato la Fondazione nei cui archivi si conservano documenti importanti della storia italiana e non soltanto legati a Vicenza: "Rumor alla fine divenne l'alibi dietro il quale si rifugiarono gli oppositori di tutte le taglie e misure oltre che di ogni provenienza per fare guerra all'autostrada che nel frattempo aveva soltanto toccato il traguardo minimo di collegare Vicenza a Piovene. Già in quel momento si sarebbe dovuto capire quale poteva essere la prospettiva in termini di benefici economici che ne sarebbero derivati al territorio, ma la verità è che piuttosto che ragionare si preferì combattere gli uomini simbolo di quel progetto e tra comitati e manifestazioni non ci fu più niente da fare. Ogni ragionevolezza andò travolta. Il guaio -dice ancora Lorenzo Pellizzari- è che nessuno tenne minimamente in conto l'importanza reale dell'entità dei bilanci dello Stato "perchè bastavano a dimostrare quanto bene avesse lavorato Rumor come presidente del consiglio e quanto male avessero invece poi fatto negli anni successivi Moro e Craxi con il loro accordo: Rumor lasciò il suo incarico firmando il bilancio di chiusura della sua gestione con un debito pubblico che non toccava il 45% del prodotto interno lordo. Era il segno di una pulizia di gestione della quale poi si è perduta ogni traccia tanto che oggi siamo arrivati al punto che sappiamo, con il debito pubblico che travolge ogni anno la legge finanziaria di turno. Il fatto è che Rumor era espressione di un'altra DC e di un'altra Italia per cui andava dimenticato il più rapidamente possibile ed è proprio quanto si fece: relegarlo nel dimenticatoio in fretta fu un progetto subito messo in esecuzione, ed insieme con lui anche cancellare qualsiasi riferimento all'autostrada Valdastico. Questo è successo. In Fondazione Mariano Rumor ho tutti i documenti che testimoniano ogni passaggio; sono disponibili, basta consultarli".

Valdastico, una neonata... di quarant'anni (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)TRENTO E LA CATTIVA COSCIENZA- Se la prima opposizione ebbe origine nella guerra aperta da un senatore trentino di corrente DC che si opponeva alla corrente di Piccoli, la lunga battaglia dei sì e soprattutto dei no portata avanti dai trentini fa parte di una specie di agenda obbligata che dopo anni, anzi:; decenni, è andata indebolendosi soltanto negli ultimi tre o quattro anni. Gaetano Fontana, oggi sindaco di Longare, non esita a definire quella dell'autonomia così come è praticata da trentini una vera e propria over-dose a cui lo Stato non ha saputo porre ancora limiti seri: "Se l'autonomia di una certa zona impedisce a tutti gli altri di arrivare ai risultati che contano occorre che lo Stato se ne faccia carico e limiti l'autonomia riequilibrando la situazione dei rapporti tra le varie realtà. Oggi i trentini sembrano un po' ammorbiditi e non so se è dovuto alla nuova consapevolezza che l'autostrada servirebbe anche al loro sviluppo o se hanno paura di perdere privilegi con una minore autonomia: fatto sta che la prospettiva per loro di tornare al nostro stesso livello di pane e acqua non deve essere molto allegra. È anche un fatto importante che da questa parte della trincea, dalla nostra parte intendo, ci sia stato un voto unanime a Roma che ha unificato sulla stessa posizione la conferenza dei sindaci, l'amministrazione provinciale, la Regione Veneto: tutte le parti coinvolte si sono espresse così e indubbiamente hanno presentato con questo voto una compattezza che deve aver colpito sia il governo che i trentini, cioè la controparte. Ora infatti arrivano dichiarazioni più possibiliste, più aperte o almeno meno chiuse rispetto agli anni precedenti. Certo che sono passati tanti anni, addirittura due trance da venti anni per quanto riguarda la prima fase e la seconda cominciata poi negli anni Novanta. Il sollievo di vedere che finalmente siamo arrivati al collegamento con Rovigo e l'Emilia mi fa sperare bene anche per quel che riguarda la definizione totale dell'ultima parte, cioè quella verso Trento. Pochi chilometri sotto Lastebasse e si arriva davvero ad un altro passo verso l'Europa. Il resto si vedrà: sono d'accordo con l'ampliamento a quattro corsie della Valsugana ma non credo che si dovrà trasformarla in una autostrada perchè la sua funzione la assolverà già come superstrada. In tutti i casi la prospettiva dal punto di vista economico è decisamente in cambiamento".

UN TRAMPOLINO PER L'EUROPA- C'è una grande uniformità di vedute tra quelli che hanno retto le amministrazioni comunali della Riviera Berica anche in anni recentissimi come Carlo Alberto Formaggio per Noventa oppure Onorio De Boni nel caso di Albettone. Al di là della sofferenza per avere aspettato tanto, dicono, arriva a tranquillizzarci questo completamento verso sud che ora crea per il Basso Vicentino una vera e propria prospettiva diversa in tema di economia, attività produttive, crescita, occupazione. Grande soddisfazione, dice Formaggio, nel vedere che finalmente ci siamo e va benissimo il più scontato dei "meglio tardi che mai". De Boni da parte sua ribadisce il concetto di una prospettiva di sviluppo che prima non c'era e che il primo tratto del nuovo completamento, da Vicenza ad Agugliaro, ha già fatto intendere chiaramente: "Ora siamo finalmente a tutto il territorio che ne viene coinvolto, siamo al collegamento vero non soltanto con Rovigo e dintorni, ma con tutta l'area emiliana e romagnola, come dire l'altra area produttiva più importante in Italia con il Veneto e la Lombardia, aggiungendo a questo aspetto anche la prospettiva di un collegamento immediato con il nord Europa perchè c'è anche Verona coinvolta e quindi l'autostrada del Brennero. Ma non è finita anche da questo punto di vista perchè se si arriva finalmente all'apertura della galleria sotto Lastebasse con quei sette chilometri o poco più si ottiene di avvicinare tutto all'Europa ancora di più e quindi a creare un quadrante di possibile sviluppo che finora non ha avuto alcuna opportunità dalle nostre parti. Lo sviluppo del Basso Vicentino, già reso più interessante dal taglio della Riviera Berica dalla mappa dei collegamenti diretti, si fa perfino scontato, crisi permettendo. Ora sarà possibile che le aziende di centro e nord Europa, quelle che esportano verso il sud, arrivino a considerare più vantaggioso insediarsi nel nostro territorio con grandi risparmi di tempi e costi di trasporto. Un grande risultato, credo che la prospettiva corrisponda alla realtà a cui ci troveremo di fronte".

Senza contare il vantaggio individuale per ciascuno di noi che oggi percorre in poco meno di un'ora tutto il tratto Piovene/Rovigo quando quasi non bastavano un paio d'ore. "Anche questo è progresso -dice anche Fernando Totti, medico ulss ad Agugliaro- La prima volta che ho viaggiato da Thiene ad Agugliaro quasi non ci credevo: forse una ventina di minuti o poco più. Ora si aggiunge la possibilità di arrivare in fretta a Rovigo e Bologna: tutti vantaggi non solo per chi viaggia per turismo, ma soprattutto per chi lavora".

 

nr. 31 anno XX del 5 settembre 2015

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