NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Sui vagoni della Tav "salgono" le compensazioni

di L.P.

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Sui vagoni della Tav "salgono" le compensazioni

Milena Cecchetto, sindaco di Montecchio Maggiore: «Siamo soddisfatti in quanto sono state accettate le nostre richieste in fase di accordi preliminari»

Chi è già più avanti, rispetto ad Altavilla Vicentina e Montebello, è sicuramente l'amministrazione di Montecchio Maggiore, come conferma il sindaco Milena Cecchetto.

Sui vagoni della Tav "salgono" le compensazioni (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«La nostra città - precisa il primo cittadino castellano - ha ottenuto tutte le opere correlate al Treno Alta Velocità richieste in fase di accordi preliminari al consorzio IRICAV 2. Sono tre le principali: la prima riguarda una fermata con una stazione ferroviaria ad Alte di Montecchio (che attualmente non esiste, ndr.) della linea della metropolitana regionale di superficie, un'opera sognata da Pietro Ceccato ed ora finalmente raggiunta. La seconda è la realizzazione di un sovrappasso alla linea ferroviaria in località Colombaretta per compensare la chiusura al traffico e la trasformazione in passaggio ciclopedonale del sottopasso di via Cimarosa (attualmente servito da un semaforo per il fatto che può transitare una sola macchina alla volta, ndr.), attualmente unico collegamento possibile tra la statale del Melaro e la zona residenziale di Alte. La terza opera richiesta riguarda il rifacimento del cavalcaferrovia di via Battaglia, quello situato nei pressi dell'uscita autostradale di Montecchio Maggiore, che a sua volta verrebbe allargato e potenziato».

La realizzazione dell'Alta Velocità garantirà a Montecchio Maggiore, come precisa lo stesso sindaco, ad altre compensazioni a partire «dalle barriere anti-rumore su tutta la tratta e interventi mirati di insonorizzazione sugli edifici più alti».

Già definito tutto anche sotto il profilo degli espropri, come spiega la stessa Milena Cecchetto: «Per quel che riguarda gli espropri si tratta soprattutto di una parte di una pizzeria e tre abitazioni in via Melaro. Gli espropri verranno definiti con una trattativa tra privati e lo stesso consorzio Iricav 2. Con quest'ultimo stanno proseguendo i contatti perché è stata chiesta la modifica del regime idraulico della cassa di espansione nei pressi di piazzale don Milani, al fine di risolvere problemi idraulici sorti nella frazione di Alte».

Altra questione ancora in fase di discussione è quella dell'escavazione dei materiali inerti per la costruzione della Tav. «Come amministrazione Comune - precisa la Cecchetto - siamo contrari alla realizzazione di nuove cave sul suo territorio per il conferimento degli inerti e chiede di utilizzare cave esistenti, al fine di non sprecare suolo. Ad oggi sappiamo che il Consorzio Alta Pianura Veneta è in contatto con il consorzio Iricav per affrontare la questione: siamo fiduciosi anche in questo ambito che le nostre osservazioni siano prese in esame».

Se tutto è ormai definito per quanto riguarda gli accordi, non ancora ufficiali i tempi. «Siamo entrati - conclude il sindaco di Montecchio Maggiore - nella fase di approvazione del progetto definitivo della Tav, ma la tempistica di realizzazione è ancora da definire. Si parlava che i cantieri di questo stralcio possano partire entro il 2017, ma non c'è ancora nulla di certo».

 

Dino Magnabosco, sindaco di Montebello Vicentino: «Attendiamo una risposta alla nostra controproposta: il campo base della Tav nell'area Cis, non dove ora ci sono vigneti»

Il comune di Montebello non sarà coinvolto solo nel passaggio dell'Alta velocità, ma in questo territorio sorgerà anche il campo base della Tav, per quanto riguarda le opere comprese tra Montebello e il confine con Vicenza. Un "quartier generale" ad alto impatto ambientale, visto è previsto su un'area di oltre 300 mila metri quadrati, metà dei quali destinati alle palazzine (con le casette prefabbricate) per i circa 200 operai e un altro centinaio tra impiegati, tecnici ed addetti, che dovranno lavorare nel cantiere mentre l'altra metà ospiterà il deposito di mezzi e materiali per far procedere l'opera.

Sui vagoni della Tav "salgono" le compensazioni (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Qualsiasi sarà la collocazione - esordisce Dino Magnabosco, sindaco di Montebello Vicentino - si tratterà di un sito molto impattante, sia in termini di traffico che di inquinamento acustico e atmosferico. Fermo restando che per il via libera sarà necessaria l'autorizzazione dal Cipe, sarà dunque necessario realizzare una serie di infrastrutture, soprattutto viarie, comprensive anche di rotatorie e bretelle, per evitare uscite pericolose e rischio di ingorghi».

Secondo il progetto iniziale dei progettisti del Consorzio Iricav 2 il campo base del cantiere della grande infrastruttura è stato individuato in località Gambero, ai confini con il comune di Brendola. Ma dal sindaco di Montebello è arrivato un deciso "no" e nel contempo anche una controproposta, presentata ufficialmente il 23 marzo 2015, in occasione della conferenza dei servizi a Roma. «A nostro parere - precisa Magnabosco - il campo base della Tav può essere realizzato non nella zona che ospita terreni agricoli, per buona parte vigneti di pregio, ma nella più idonea area del Cis (la spa attualmente in liquidazione, ndr.) che vanta le dimensioni richieste dalla Italferr. Si tratta di un'area idonea e dove sono necessari anche meno lavori a livello di infrastrutture, viste che per allestire il quartier generale sarà necessario allestire tutti i sottoservizi, quindi luce, acqua, gas e fognature. In ogni caso non si procederebbe con gli espropri, ma l'area verrebbe prestata per poi essere ripristinata dopo 98 mesi, quindi oltre 8 anni: ma io escludo che dopo un tempo così lungo una zona, così stravolta, potrebbe tornare ad ospitare vigneti doc come avviene adesso». «Sono anche convinto - aggiunge il primo cittadino di Montebello - che la scelta dell'area del Cis sarebbe, non solo meno impattante, ama anche più vantaggiosa in termini economici, visto che in parte esistono già collegamenti viari e parte dei sottoservizi, al contrario di una zona di sola campagna. Con un ulteriore vantaggio, ossia che tra una decina d'anni, si potrebbe pensare all'area Cis, già dotata delle infrastrutture, per qualche altro progetto».

«Preferisco non fare nessuna previsione - conclude Magnabosco - spero che tale controproposta venga accolta, proprio perchè significherebbe anche un guadagno di tempo e di denaro, oltre che di una scelta con meno danni per tutti. Dal 23 marzo è passato oltre un mese, siamo convinti di avere una risposta entro l'estate».



nr. 16 anno XXI del 30 aprile 2016

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