NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Montagna Veneta
in arrivo 12 milioni

di L.P.

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12,5 milioni per la montagna veneta

Enzo Benetti, presidente del Gal Montagna Vicentina: «Un'occasione importante di questi tempi: le strutture ricettive in provincia al di sotto della media standard»  

Sulla disponibilità di un fondo speciale da 12,5 milioni emesso dalla Regione Veneto, abbiamo interpellato Enzo Benetti, presidente del Gal (acronimo di gruppo di azione locale) Montagna Vicentina, che congloba ben 44 comuni del territorio berico, dall'Altopiano fino a Recoaro, compresi anche quelli della fascia pedemontana più bassa, come ad esempio Breganze.

12,5 milioni per la montagna veneta (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Mi riserbo di leggere il bando nel Bollettino Ufficiale della Regione - spiega Benetti, asiaghese, da molti anni segretario del mandamento altopianese della Confcommercio - perchè è chiaro che, se ad esempio, di questi soldi 11,5 vengono destinati a Belluno e 1 solo a Vicenza, con qualche spicciolo per Verona e Treviso, il mio giudizio non potrà essere sicuramente positivo. In attesa quindi di capire veramente quale sarà la suddivisione, posso dire che tutti i presidenti provinciali dei Gal, tra cui il sottoscritto, eravamo stati convocati nel mese di maggio a Venezia proprio per discutere di questo bando. Da quello che si è capito una delle variabili sarà legata alla presenze turistiche: indubbiamente il Bellunese è in vantaggio rispetto a noi ma mi auguro che la differenza non sia così alta, in altre parole che sia congrua».

Lo stesso Benetti ritiene comunque si tratti di un'occasione da non perdere. «A tutti gli operatori del settore consiglio di analizzare tale possibilità, perchè di questi tempi in cui i finanziamenti nazionali e regionali sono ridotti al lumicino, questo è "un treno che va preso al volo", visto che poi non ne passeranno molti altri. Ci sarà tempo sino a fine gennaio per riflettere e presentare, ma proprio perchè si tratta di "fondi speciali" può essere l'occasione giusta. Magari qualcuno può aver programmato interventi nella seconda metà del 2017 o nel 2018, ma qui potendo è il caso di anticipare i tempi perchè un contributo a fondo perduto nell'ordine del 40% non è facile da trovare di questi tempi. Ripeto, a tutti consiglio di fare un'attenta riflessione».

Da una parte un'occasione allettante e dall'altra la necessità di riammordernare le strutture ricettive. «Come abbiamo avuto modo di sottolineare - aggiunge Benetti - in questi anni durante le assemblee e gli incontri promossi dalla Confcommercio, investire sulle strutture risulta indispensabile. Credo di poter dire che anche nel Vicentino le strutture ricettive in provincia al di sotto della media standard, intesa come esigenza della clientela, che all'estero e in altre regioni turistiche trova sempre maggiori comfort. Indubbiamente, giusto per restare in Altopiano, investimenti ne sono stati fatti, ma in diversi casi sarebbe necessario procedere a ristrutturazioni complete».

Da parte sua il  Gal Montagna Vicentina può disporre di finanziamenti per complessivi 7 milioni di euro, nei sette anni compresi tra il 2014 e il 2020. «In realtà siamo partiti in ritardo, visto che l'iter burocratico è appena scattato. Il Gal vive di finanziamenti, che sono europei, nazionali e regionali, di cui possono beneficiare enti pubblici, tra cui comuni o comunità montane, ma anche privati, non solo nel settore alberghiero, ma anche agricolo e artigianale».


Emanuele Munari, presidente Unione Montana altopianese: «Con il progetto "La via delle malghe" potranno nascere nuovi rifugi e bed&breakfast ad alta quota»

Convinto della grande occasione a disposizione degli operatori altopianesi è anche Emanuele Munari, presidente dell'Unione Montana Spettabile Reggenza, oltre che sindaco di Gallio, che esprime compiacimento per il bando speciale.

12,5 milioni per la montagna veneta (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«È un'opportunità importante - spiega Munari - perchè non c'è dubbio che in Altopiano, ma credo di poter dire in tutta la montagna vicentina, esista la necessità di riammodernare le strutture esistenti ma anche di crearne di nuove. Ad esempio noi come spettabile reggenza abbiamo aderito a "La via delle malghe", un progetto coordinato per la segnaletica e gli strumenti informativi e promozionali del territorio dell’Altopiano di Asiago Sette Comuni. Ad esempio una delle iniziative più interessanti e moderne per il futuro è legato alla possibile ristrutturazioni di malghe in quota, magari abbandonate o utilizzato solo pochi giorni all'anno, che possono essere trasformate in rifugi alpini o magari più semplicemente bed&breakfast, strutture sempre più richieste dai turisti, soprattutto quando si trovano in contesti paesaggistici e ambientali di grande fascino come è ad esempio la zona più a nord del nostro territorio». 

L'Altopiano dei Sette Comuni in questo senso ha ampi margini di crescita vista la presenza molto bassa, quasi irrisoria, di bed&breakfast, campeggi e ostelli.  «La situazione economica attuale non è certamente delle migliori - precisa il presidente dell'Unione Montana Spettabile Reggenza - la crisi ha colpito anche il settore turistico e di questo ne sta pagando tutta l'economica altopianese, che vive di questo settore».

Per il presidente Munari ben vengano dunque opportunità come queste, che vanno ad aggiungersi a quelle già esistenti, come ad esempio i fondi Odi, destinati ai territori di confine delle province autonome di Trento e Bolzano (per il Vicentino il territorio confinante è la provincia di Trento), nati con la legge n. 191 del 23 dicembre 2009 e inseriti successivamente nella Legge finanziaria 2010. 

«In questo specifico contesto la nostra battaglia è un altra - aggiunge il presidente Unione Montana altopianese - ossia che di questi fondi Odi possano beneficiarne in futuro non solo i comuni confinanti ma anche quelli continui. A tal proposito la situazione dell'Altopiano è emblematico, visto che paesi confinanti come Asiago, Enego e Rotzo possono beneficiare di questi fondi, mentre gli altri, come Roana, Gallio e Foza, che magari non sono confinanti solo per una questione di pochi chilometri, ne sono esclusi. Tutto ciò rappresenta in qualche modo un'ingiustizia visto che tutti i comuni dell'Altopiano si trovano nella stessa situazione».



nr. 38 anno XXI del 29 ottobre 2016

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