NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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L'Asiago Dop alla conquista del mondo

di L.P.

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L'Asiago Dop alla conquista del mondo

I noti problemi commerciali con la Russia vi hanno creato danni economici?

L'Asiago Dop alla conquista del mondo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Sì, anche noi abbiamo pagato l'impasse dell'ultimo periodo, ma in maniera lieve visto che siamo di fronte a numeri bassi, per noi non è un mercato chiave. Tuttavia se la situazione si sbloccherà in prospettiva futura l'obiettivo è di penetrare anche in Russia, Paese molto esteso».

E il resto del mondo?

«Per quanto riguarda il Sudamerica, diciamo che il Brasile, non solo per il discorso legato alla presenza di italiani, seppur alla terza-quarta generazione, è uno degli Stati al mondo in forte crescita».

La Cina e il sud-est asiatico?

«Non è mercato facile, anche per una questione di abitudini alimentari. Tuttavia anche qui siamo di fronte ad aree gigantesche con prospettive di crescita notevoli».

Gli Emirati Arabi?

«Ci crediamo fortemente se è vero che da tre anni siamo presenti alla più grande fiera del settore a Dubai. Una scelta strategica visto che a Dubai, capitale strategica a livello internazionale, convergono gli operatori di tutti gli Stati dell'area dei Paesi arabi, che invece non arrivano in Europa».

L'Asiago Dop alla conquista del mondo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Riassumendo qual è la vostra strategia a livello internazionale?

«In realtà sono molte. Però ce n'è una che è principale e riguarda l'Asiago Dop come prodotto, ovviamente anche quello venduto in Italia. Da sempre lavoriamo per migliorare il prodotto ma non c'è dubbio che la svolta è avvenuta dal 1° gennaio 2012 quando, dopo anni di test, abbiamo reso obbligatoria l'analisi sensoriale, condizionata a parametri organolettici e chimico-fisici, per tutte le forme di formaggio Dop prodotte dai soci aderenti al Consorzio. Una strategia che inizialmente ha trovato la resistenza degli stessi soci, visto che se la forma di formaggio non supera il test non viene accettata come Dop. Poi con il tempo hanno capito che si trattava di una strategia vincente, confermata dai numeri complessivi degli ultimi anni».

Parlavano della strategia mondiale...

«Il nostro scopo è diffondere sempre più la conoscenza e l’esperienza dei nostri prodotti, espressione di una storia e tradizione unica. Forti del riconoscimento del valore anche istituzionale della nostra progettualità, siamo impegnati sempre più nel far apprezzare le nostre produzioni e le loro peculiarità. Tutto ciò anche contrastando la diffusione di prodotti evocativi che in Usa e Canada nulla hanno a che fare con l’eccellenza agroalimentare italiana ed europea».

Immagino siate soddisfatti dei due riconoscimenti da parte dell'Unione Europea...

L'Asiago Dop alla conquista del mondo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Assolutamente sì, rappresentano due fiori all'occhiello di grande prestigio e orgoglio. In quello ottenuto nelle settimane scorse, assieme allo Speck Alto Adige IGP, con il quale esisteva già una collaborazione di promozione all'estero, e Pecorino Romano Dop, altri due grandi prodotti del made in Italy, con i quali non esiste concorrenza, la selezione è stata durissima: da diverse migliaia di prodotti di tutto il mondo, si è arrivati a un primo elenco di 199, poi sceso a 60 e quindi a 10. Essere stati tra i pochi prodotti italiani rappresenta una grande soddisfazione: la strategia vincente è stata quella di fare gruppo, rappresentando insieme cinque regioni italiane».

Essere scelti e poi inseriti in questi progetti internazionali rappresenta un ulteriore investimento per il futuro, giusto?

«Indubbiamente. Per Asiago Dop in particolare è un’ottima possibilità di accrescere la presenza in mercati per noi relativamente nuovi, molto dinamici e attenti alla qualità sfruttando l'effetto leva dei contributi pubblici e proseguendo l’impegno del Consorzio nell’export. Una sfida nella sfida, che vogliamo vincere».

 

nr. 45 anno XX del 17 dicembre 2016



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