NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Elezioni, a Romano d'Ezzelino
è sfida a tre

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Elezioni, a Romano d'Ezzelino<br>
è sfida a tre

Sulla presenza di profughi distribuiti nei vari comuni come giudica l'attuale situazione a Romano d'Ezzelino e come intende muoversi se venisse eletto?

Elezioni, a Romano d'Ezzelino<br>è sfida a tre (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)BONTORIN: «A Romano d'Ezzelino attualmente non ci sono profughi e/o migranti in attesa della definizione dello status. Il merito di ciò non è certo degli amministratori attuali, ma del fatto che non esistono strutture idonee per ospitarne. Credo che i cittadini ben sappiano che è il Prefetto a decidere dove e come assegnare i numeri dell’accoglienza. Io di certo non creerò nessuna occasione affinché questo avvenga e sopratutto monitorerò con estrema attenzione l'enorme area attrezzata con sottoservizi e alloggi costruita a Sacro Cuore, ossia il cantiere SIS della Pedemontana. Su quest'area sto raccogliendo informazioni che mi preoccupano, infatti nonostante ci sia un piano di conversione/dismissione esistono di fatto tutti i requisiti, quando si avvieranno al termine i lavori della Pedemontana, per diventare un enorme campo profughi. Mi adopererò con tutti i mezzi possibili affinché questo non accada, anche dovessero esserci già degli accordi in direzione opposta presi dall’amministrazione uscente con la Prefettura».

Elezioni, a Romano d'Ezzelino<br>è sfida a tre (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)LORENZATO: «Come già evidenziato nel punto precedente credo sia chiaro a tutti quale sia la posizione della nostra azione amministrativa, qualora fossimo onorati dai cittadini a ricoprire questo ruolo: sebbene nel corso degli anni Romano d’Ezzelino abbia subito un notevole afflusso di immigrati credo che la questione possa ancora definirsi sotto controllo, però questo non deve farci abbassare la guardia in quanto la situazione a Romano potrebbe diventare esplosiva nel caso qualche fautore dell’accoglienza diffusa, vedi l’operato del Governo di sinistra che vorrebbe diffondere come pratica comune tale follia, è per tali similitudini di questa falsa solidarietà di facciata che nasconde il solo fatto di essere compiacenti con le organizzazioni che speculano sulla disperazione. Per queste motivazioni noi di Romano Libera siamo particolarmente preoccupati dal fatto che i nostri avversari a queste amministrative di un Cuore in Comune, soggetti dichiaratamente di sinistra affini alle politiche del governo centrale, possano irrimediabilmente compromettere la storia le tradizioni culturali e l’identità della nostra gente, in nome di un multiculturalismo fallimentare che ha solo prodotto ghetti e degrado sociale».

Elezioni, a Romano d'Ezzelino<br>è sfida a tre (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)RONCHI: «Chi vota la nostra lista dice un chiaro no ai profughi a Romano d’Ezzelino. Se c’è una casa libera, un posto di lavoro, un servizio lo diamo prima ai nostri cittadini! Ad oggi lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) calcola tre profughi ogni 1000 abitanti, quindi, nel nostro comune la previsione è di 43, e questo varrebbe solo per oggi. Nessuno è contro l’aiuto a chi ha veramente bisogno, a chi è scappato dalla morte e dalla fame, ma se sappiamo che l’80% non sono profughi vuol dire che 35 su 43 non hanno diritto ad essere ospitati e di questi non sappiamo nulla. Sulla questione accoglienza dobbiamo essere chiari: le varianti alla risposta non ci interessano, per noi è no».

Anche nella realtà bassanese sono in aumento accordi e convenzioni tra comuni diversi, a partire dai consorzi di polizia municipale e servizi vari. Che cosa pensa di tali accorpamenti e ritiene che in futuro si potrà arrivare alla creazione nel vostro comprensorio di un'unica grande città che fa capo a Bassano del Grappa?

Elezioni, a Romano d'Ezzelino<br>è sfida a tre (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)BONTORIN: «Il discorso è alquanto complesso. Romano d'Ezzelino è per numero di abitanti e per estensione uno dei comuni più importanti del bassanese, meritevole direi (cosa che oggi non accade) di essere uno dei protagonisti principali in azioni future volte ad accorpamenti dei servizi orientati a ridurre i costi senza perderne di qualità. Ridurre i costi significa unire i servizi per far risparmiare i cittadini in termini di tasse senza creare inutili e costose sovrastrutture che servirebbero solo a dar da mangiare alla politica. Romano d’Ezzelino è già incappato in errori simili quando qualche anno fa decise di creare, assieme al comune di Mussolente, la figura del direttore generale (che tra l’altro è oggi un candidato sindaco) con i costi quasi interamente a carico di Romano. Ecco, questa non è sicuramente la nostra idea di "Unione dei Comuni" o "Unione dei Servizi". Ritengo che ad oggi, visti i continui tagli ai trasferimenti, se vogliamo mantenere o aumentare lo standard, sia imprescindibile accorpare alcuni servizi diventati ormai economicamente insostenibili per comuni come il nostro. L’Italia è uno dei Paesi che meno sfrutta bandi e progetti europei (tasse nostre andate a Bruxelles) anche perché i bacini di riferimento per potervi accedere devono superare i 100-150 mila abitanti. Quindi, sottolineo la mia posizione favorevole e da protagonista a quelle iniziative di accorpamento, progetto o convenzione, con i comuni del comprensorio, a patto che questo porti un reale beneficio ai miei concittadini».

Elezioni, a Romano d'Ezzelino<br>è sfida a tre (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)LORENZATO: «Se penso cosa hanno prodotto nel corso degli ultimi anni consorzi, utility varie, società partecipate, dipendesse dal sottoscritto con un colpo di spugna cancellerei questi ricettacoli di politici riciclati dalla faccia della terra. Considerato che tali soggetti furono creati per un miglioramento dei servizi, al pari di una riduzione dei costi tariffari, chiedo ai cittadini di dare una risposta in merito: le tariffe di acqua rifiuti trasporti sono triplicate, per non parlare degli investimenti prodotti per i quali devi spesso confidare non in base ad una graduatoria di merito o necessità, ma per quanto tu sia vicino alla linea politica del momento piuttosto che alla tua capacità di mercanteggiare, solo per ottenere un diritto dovuto. In quanto alla grande città credo che i tempi non siano maturi per affrontare un tema sul quale il campanilismo locale sia ancora troppo marcato, purtroppo o per fortuna siamo figli di una terra che ci ha insegnato la cultura del lavoro, chiedere per il popolo veneto è più difficile che donare, sebbene siamo gente concreta ricca di qualità, siamo ancora incapaci di fare squadra».

RONCHI: «Questa è Romano d’Ezzelino, per storia, tradizione, geografia e popolazione. Accorpare servizi è argomento di discussione e lavoro. L’abbiamo già fatto, ad esempio, unendo le forze di polizia locale fino al 2020 con il Consorzio Nordest Vicentino che raggruppa 34 comuni, oppure attivando un’unica stazione appaltante con il comune di Pove del Grappa in modo da economizzare risorse e ottenere prezzi più vantaggiosi sulle forniture. Se mi viene chiesto di accorpare comuni, questo ragionamento può avere senso per le realtà sotto i 5 mila abitanti in modo da avere comuni che ne abbiano minimo 10 mila. Fondere Romano d’Ezzelino con Bassano del Grappa è improponibile dal momento che non ne ricaveremmo alcun vantaggio, ma solo svantaggi: penso alle politiche sulla sicurezza e sul cittadino, penso all’arredo urbano, penso alle opere pubbliche: in 10 anni noi non abbiamo avuto alcun contenzioso con nessuna ditta e abbiamo fatto moltissime opere, dalle piste ciclabili alla messa in sicurezza delle scuole. Tengo a precisare che in 5 anni abbiamo organizzato un totale di 57 incontri pubblici, il che equivale ad incontrare i nostri concittadini una volta al mese. Imporre dall’alto metropoli incontrollabili non migliora la qualità della vita. Tuteliamo invece l’identità e la storia delle nostre comunità in un’ottica di federalismo e non di centralismo romano che non è, peraltro, mai stato sinonimo di efficienza».

 

nr. 21 anno XXII del 3 giugno 2017

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