NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Si avvia ad un chiaro successo “L’ultima anguana”, il nuovo libro dello scledense Umberto Matino

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Si avvia ad un chiaro successo “L’ultima anguana”,

Perché è importante per lei avere dei luoghi e dei riferimenti storici precisi?

«Credo che questo avvicini il lettore alla storia, lo aiuti ad immedesimarsi. Rende la vicenda credibile a differenza di altre storie di pura fantasia senza alcun riferimento reale. Volevo portare nella contemporaneità le cose di un tempo. Non per nostalgia ma per rendere tutto più vicino a chi legge e ci si può riconoscere».

Si può dire che anche lei abbia fatto in questo senso un percorso simile a quello di Patrizia Laquidara con il Cd "Il canto dell' anguàna": canzoni in stretto dialetto vicentino, ma nuove e cantate con uno stile molto contemporaneo?

«Credo di sì. Patrizia è di origini siciliane ma è cresciuta a Malo. Io ho genitori pugliesi ma sonSi avvia ad un chiaro successo “L’ultima anguana”, (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)o nato a Schio. Forse entrambi cerchiamo di ridare vita a questo antica figura mitologica che nei secoli ha avuto vicissitudini molto travagliate».

Si riferisce al rapporto tra religione e tradizioni popolari?

«Storicamente, dopo il Concilio di Trento la chiesa prese una posizione netta e ufficiale contro le antiche credenze del popolo e le bollò di eresia e stregoneria. Nacque una strenua lotta a tutto ciò che non rientrava nei canoni ufficiali e che veniva ritenuto pericoloso e fuorviante. Questo atteggiamento però finì per sminuire tutta la vecchia cultura popolare che si era tramandata per secoli, fino a cancellarla ufficialmente. E così il mondo delle anguàne, dei salbanelli e delle streghe fu relegato in clandestinità e sopravvisse solo nei racconti degli anziani».

Lei è laureato al Politecnico di Milano e architetto in una grande azienda veneta ma si diverte a scrivere libri. Che rapporto c'è tra le due cose?

«Non credo che l'architettura possa salvare i luoghi, né la politica preservare il territorio. Basta guardare tutta la nostra pianura veneta ma anche le contrade montanare. Forse scrivere è l'unico modo per salvare nella nostra memoria i luoghi che ci sono cari. Di preservarli dall'oblio del moderno».

Per chiudere, cosa ne pensa di questo rinnovato interesse nazionale per gli autori vicentini? Oltre a lei, penso a Stefano Ferrio che scrive per Feltrinelli e alla stessa Mariapia Veladiano che con Einaudi è in lizza per il premio Strega.

«È importante che ci siano scrittori locali apprezzati dal grande pubblico. È anche un modo per dare respiro ala nostra cultura, per far conoscere al resto del Paese Vicenza e la sua bella provincia. Io non sono uno scrittore di professione, ma in certi casi questo può essere un vantaggio perché ti dà modo di vedere le cose da una prospettiva più ampia».

Tra i numerosi appuntamenti di presentazione del libro nelle prossime settimane in tutto il Vicentino, ne segnaliamo uno particolarmente originale. Domenica 3 luglio alle 17.30 a San Vito di Leguzzano, alle porte della sua Schio, Matino sarà l'ospite speciale di un'escursione guidata lungo il torrente Refosco-Merlaro con partenza da Corte Priorato Gandin, alla quale parteciperà anche il quartetto jazz New Reeds Saxophone Quartet con un concerto per l'anguana. L'appuntamento chiuderà il ciclo di eventi "Ti voglio bere": incontri, letture, concerti ed escursioni dedicati all'acqua e organizzati a Schio e dintorni. Per informazioni: Ufficio IAT Schio e Val Leogra in piazza Statuto a Schio, Tel. 0445 691392.

 

nr. 24 anno XVI del 25 giugno 2011

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