NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Eco-famiglie, il vero cambiamento parte dalle piccole cose

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Eco-famiglie

Cosa ti ha spinta a scrivere questo libro?

Eco-famiglie (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)"L’idea è scaturita da un percorso personale e dallo stupore che ho provato nel constatare quanto sia forte l’esigenza di cambiamento, quanta stanchezza lamentino i genitori di oggi, che sono sempre di corsa, quanto sia forte l’esigenza di partire dal basso per cambiare veramente le cose, lasciando perdere stupide apparenze, imparando a comprare meno e meglio, scoprendo il valore del territorio e delle connessioni che possono liberarci dall’anonimato, facendoci guadagnare anche in buona salute e soddisfazione personale. Questo percorso è reso più vero e concreto dalle testimonianze di tante persone che hanno arricchito i capitoli di questo libro: raccontandosi, dimostrando che è possibile cambiare e che in tanti è più facile".

Dedichi un capitolo all'alimentazione, alla scelta vegetariana e vegana, a come in famiglia abbiate cambiato le abitudini alimentari, all'emozione di farsi il pane in casa con la pasta madre... potremmo riassumere tutto con la parola sobrietà?

"Sobrietà... come direbbe il Piccolo Principe, è una parola da tempo dimenticata. La produzione alimentare su vasta scala ha avuto sicuramente dei vantaggi ma industrializzare il cibo ha portato anche a conseguenze negative e a contraddizioni assurde: abbiamo abdicato alla salute e alla sostenibilità comprando cibo industriale, confezionato e raffinato che spesso viene da lontano e viaggia per migliaia di kilometri, e a volte così economico che ci si chiede davvero come possano riuscire a produrlo. Nella mia famiglia non siamo ancora diventati vegetariani né vegani, ma cerchiamo di consumare cibo biologico locale che a volte proviene direttamente dal nostro orto, di autoprodurre il più possibile, di cucinare a partire da ingredienti freschi e di limitare al massimo il consumo di carne e pesce. Abbiamo scelto, per ora, una via moderata di avvicinamento ad un'alimentazione sana e naturale, senza estremismi, senza preconcetti. Si può iniziare con un giorno alla settimana "vegan", si sperimentano nuovi cibi e magari la carne e il pesce diventano, come per noi, un'occasione una volta ogni tanto. Stiamo benissimo e le bimbe crescono bene".

Politica ed economia ci propinano ogni giorno la litania della crescita, mentre da altri ambienti ci arriva l'opposta teoria della decrescita (felice?) col suo alfiere francese Serge Latouche e da noi Maurizio Pallante, che ci spinge alla revisione profonda dei consumi e degli stili di vita: qual è il tuo pensiero?

"Di questi tempi è difficile parlare di decrescita perché tanti, con le attuali difficoltà di aziende e attività produttive, hanno davvero bisogno di lavorare. In ogni caso apprezzo il pensiero ma per decrescere bisogna prima... essere cresciuti. Lo siamo in buona parte, ma quel che va cambiata è la mentalità, l'idea cioè che di fronte al desiderio di un oggetto il più delle volte indotto da un marketing aggressivo, la domanda non debba essere quanto costa o quanto devo guadagnare per acquistarlo, ma piuttosto ne ho davvero bisogno? Provare a sostituire qualcosa con niente è un esercizio che ci rende liberi. Saggi ed economisti potranno dire che se non compriamo, possibilmente in abbondanza, per far ripartire l'economia il sistema si ferma e ci rimetteremo tutti; io credo che la storia darà ragione a chi avrà investito sulle relazioni e sulla salute. Credo sia più opportuno spostare l'ago della bilancia della felicità verso relazioni appaganti, verso la capacità di fare cose belle, positive, utili per sé e la propria famiglia più che verso bisogni surrogati. È difficile - lo dico come genitore - insegnare ai bambini ad essere in gamba o a farsi i giocattoli, più che a desiderare l'ultimo personaggio proposto da tv e cinema, ma la natura ci insegna tante cose: quanto spesso abbiamo visto i nostri figli giocare per ore con una scatola o con un filo d'erba? La via del limite è democratica e tutti la possono sperimentare".



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