NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Due mesi dopo, torniamo a parlare della falda

facebookStampa la pagina invia la pagina

Due mesi dopo, torniamo a parlare della falda

Due mesi dopo stiamo vivendo una bolla di alta pressione abbastanza prolungata con precipitazioni ridottissime: quali sono le previsioni a breve?

Due mesi dopo, torniamo a parlare della falda (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MARCO RABITO- Partiamo dalle anomalie dei mesi scorsi, dovute a situazione termica e pluviometria; anche per il profilo termico c'è da dire che si tratta di una anomalia simile all'estate del 2003 quando le medie del periodo sono state sempre superate come oggi; la previsione sui due fronti dice che rispetto alla temperatura media degli ultimi 30 anni siamo nettamente al di sopra di 5/7 gradi; le precipitazioni previste saranno concentrate tra il 17 e il 20 di aprile con alta pressione fino a giovedì prossimo; con tutti i limiti delle previsioni, possiamo prevedere un peggioramento del tempo che sarà però utile alla parte superficiale del terreno cioè per l'agricoltura; non sarà però un carico ulteriore sulla falda. La pioggia è anche vita per cui dobbiamo rallegrarcene.

Il Centro Idrico di Novoledo sorveglia in parallelo con l'Arpav i livelli dei pozzi: qual è la situazione di oggi dopo due mesi dall'ultima emergenza?

LORENZO ALTISSIMO- Le falde si sono ricaricate con le piogge di inizio anno per cui per tutto il 2014 non ci saranno problemi per il rifornimento dell'acqua compreso l'uso irriguo. L'anomalia è che si sono ricaricate in gennaio e febbraio invece che in aprile e maggio o in ottobre novembre come accade normalmente. Queste piogge distribuite in 60 giorni hanno portato a questo ma debbo dire che i livelli non sono così eccezionali perchè andando indietro di 50/70 anni vediamo che le falde erano più alte. È cambiato il territorio indubbiamente che è stato trasformato per cui bisognerebbe pensare a come rimediare. La natura ha questi cicli che producono momenti diversi e quello che stiamo vivendo è uno di questi.

Chi vive di agricoltura ha qualcosa da dire su tutto questo e anche sulla progressività di alcuni fenomeni che risultano difficili da controllare...

Due mesi dopo, torniamo a parlare della falda (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)DIEGO MEGGIOLARO- Siamo vivendo un momento strano, in difficoltà nella fase invernale perchè non ha ghiacciato e quindi i terreni non hanno visto rompersi la zollatura superficiale, abbiamo avuto grandissima piovosità e terreni gonfi d'acqua fino a pochi giorni fa. Si sarebbe dovuti entrare con alcune semine come mais e soia perchè spostandoci troppo in avanti si rischia la non maturazione. Il tentativo di recuperare non è andato bene perchè la terra è stata mossa troppo quando era ancora bagnata e la semina è rimasta nel terreno che si essiccava progressivamente per cui non servirà. Serviranno invece 15/20 millimetri d'acqua per riprendere le operazioni ed avere tempi di semina e poi di raccolto al momento giusto senza troppi problemi. Certo che un po' di ritardo c'è. Il fatto è che manca l'equilibrio e nonostante la buona tecnologia di cui disponiamo dobbiamo sottostare al tempo. Ora stiamo irrigando e preparando di nuovo i terreni in attesa della pioggia per procedere alle nuove semine. Sappiamo che in estate rischieremo la raccolta in settembre, forse ottobre, quando sempre in base alla storicità ci si attende che ricomincino le piogge con tutto quel che vorrebbe dire e cioè una possibile eventualità contraria all'andamento più favorevole delle stagioni. La natura sta cambiando, su questo non ci sono dubbi, e le previsioni sono sempre molto problematiche.

L'acqua tuttavia in zone particolarmente interessate dalle risorgive come Dueville o Sandrigo è ancora molto ben visibile nei pozzetti da cui era uscita in abbondanza fino al termine di febbraio: qui si può fare un commento?

LORENZO ALTISSIMO- La falda ora è scesa di sicuro, in marzo c'è stata pochissima pioggia e si sa che appena gli eventi diminuiscono la falda cala: ora sta diminuendo di 3 centimetri al giorno per cui ancora si vede sul fondo dei pozzetti ma comunque sempre in calo; e poi ricordiamoci sempre tra Dueville, Caldogno, Novoledo, Sandrigo, ecc. siamo nella zona delle risorgive. Quando i livelli salgono troppo per ciclo naturale la falda viene a giorno e scarica il surplus. Da secoli, dopo le bonifiche, l'acqua riaffiora in certe circostanze, gli agricoltori hanno creato ad esempio reticoli di drenaggio per contenere l'imprevedibile e riuscire a seminare senza venire inondati. In quelle zone si è però costruito molto sotto piano campagna per cui i rischi ci sono: l'acqua sale e scende, le falde oscillano e naturalmente quando si va oltre certi limiti lo scarico è inevitabile per cui dobbiamo non creare altri problemi all'acqua nei momenti in cui cerca e deve trovare uno sfogo. A Novoledo il Centro Idrico è da parecchio che si trova nella stessa sede un edificio che ha centinaia di anni, tra l'altro vicino ad una risorgiva, eppure non siamo mai stati invasi dall'acqua.



« ritorna

continua »

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar