NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Vicenza Poetry 2015

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

facebookStampa la pagina invia la pagina

Vicenza Poetry

Un bilancio delle prime edizioni? Quale continuità c’è con l’edizione 2015?
Vicenza Poetry (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"L’anno scorso, attraverso la nostra Associazione culturale TheArtsBox, si era fatto del tutto per rimettere in gioco un circuito di poeti e scrittori che potessero venire in visita nella nostra città. Le presenze sono state parecchie, dagli Usa, dal Sud Africa, dall’Inghilterra, dalla Spagna, dall’Italia. Sappiamo che Vicenza è da decenni terra prescelta per molti poeti internazionali: già negli anni Novanta, attraverso la Casa di Cultura, e poi più di recente con la rassegna Dire Poesia, ho aiutato la circuitazione d’idee, progetti, letture e conferenze. Autori con i quali ho condiviso progetti, collaborazioni, libri; e molti di loro sono ancora fedeli amici. Dare a queste letture una veste istituzionale è altra cosa: grazie all’aiuto delle Gallerie d’Italia-Palazzo Leoni Montanari e all’Assessorato alla Crescita del Comune di Vicenza gli eventi sono oggi a disposizione della città, per una vera e propria condivisione della parola poetica, e delle idee che questa veicola. Da più parti si dice che questa è la terra della sera, che la nostra cultura si avvia al tramonto. Harold Bloom rileva che la lettura profonda è in declino, e se dimentichiamo come leggere e perché, finiremo per annegare nei media visivi. Noi tutti siamo angeli caduti. Come Amleto, noi viviamo il dilemma di essere aperti a desideri trascendenti pur essendo intrappolati dentro un animale mortale. Ci ricordiamo di essere angeli, anche se caduti, solo quando siamo assorti o immersi in uno stato di rêverie, e cerchiamo di creare qualcosa: una poesia, una canzone, un quadro, un film. Spero che questi poeti ci ricordino il nostro amore per la Bellezza e il trascendente, e che di questo se ne accorgano anche le nuove generazioni. È a loro che il poeta deve parlare".

La poesia sembra un genere per pochi eletti... ma è davvero così e come risponde il pubblico?
"Non è retorica porsi la domanda di dove sia andata oggi a finire la poesia. E per poesia intendo non solo la composizione poetica, e quindi la letteratura, ma anche la poesia d’un quadro, d’una musica, della danza, dei nostri beni culturali sommersi, dimenticati, lasciati ad ammuffire e morire senza uomini e risorse a valorizzarli. Tutto appare falsificato, pre-confezionato oggi; i parametri per distinguere la vera arte, o la vera poesia, sono ormai saltati, quasi irrimediabilmente persi nel qualunquismo del business, della corruzione, della televisione delle sciocchezze. Eppure, penso valga la pena lanciare un piccolo segnale di ottimismo, in onore di tutti quelli che sentono di dover ancora mettersi in ascolto di altre voci, e soprattutto di dialogare con i grandi e autentici poeti, intellettuali che hanno sentito profondamente che le questioni morali, civili, umane e artistiche sono questioni importanti per tutti. C’è troppa corruzione attorno a noi e, purtroppo, l’editoria – che molte volte coincide anche con certi media, certi premi, certi meccanismi di visibilità mediatica – non è esente da questi giochi, portandoci verso il baratro del razzismo, dell’intolleranza, del plauso facile e incomprensibile, dei talk show, e del chiacchiericcio salottiero".

Chi è secondo lei oggi il poeta e quale spazio trova nel mondo della cultura?

"La poesia dovrebbe essere un modo di vivere non solo la letteratura ma anche la vita, un modo di relazionarsi, col linguaggio, al sentire degli altri e al loro mondo, cercando di carpire qualche segreto sull’uomo e sul suo rapporto col creato. Eppure, non ci parlano solo gli uomini, ma anche e soprattutto la natura, e le sue varie parti: i deserti, le onde, la pioggia, gli alberi. Il poeta dovrebbe essere quello che riesce a suggerirci i modi giusti per poterci relazionare a tutto ciò che è Altro, e produrre valori positivi per la crescita di coloro per i quali la tolleranza civile e culturale è qualcosa che valga la pena di soppesare a questo mondo".

Accogliere artisti internazionali può secondo lei aumentare anche l’appeal turistico di Vicenza?
"È proprio questo l’intento finale di una rassegna che sia veramente internazionale. I risultati non saranno visibili in un solo anno, ma un obiettivo a media scadenza dobbiamo porcelo tutti. Vi sono esempi evidenti in altre parti del mondo, dove piccoli paesi sono riusciti a diventare mete fisse per un turismo non solo architettonico, artistico o culinario, ma anche per un vero e proprio turismo letterario, o più specificamente “poetico”. Penso alla cittadina di St Andrews, in Scozia, dove il festival di poesia “Stanza” attrae ogni anno migliaia di visitatori, peraltro paganti per l’accesso a ogni singolo evento. Ma anche Bratislava, col suo festival di poesia giovane, ha ormai una visibilità ottima e, senza andare troppo lontano, non dimentichiamoci di Mantova e Pordenone".

Perché il nome in inglese della rassegna Poetry Vicenza?
"Siamo una città internazionale, anche se molte volte ce ne dimentichiamo, o pensiamo sia solo il Palladio a renderci noti all’estero: i collegamenti di molti intellettuali vicentini arrivano non solo in Europa, ma nelle Americhe, e in Asia. Basterebbe solo attivarci come città, e come regione, per poter fare un salto oltre i nostri confini, con piena cognizione di azione e valore. Ma questo può solo avvenire creando un gruppo di lavoro e ricerca, che dal nostro territorio spicchi il volo. Possiamo far diventare Poetry Vicenza il motore di eventi itineranti per il Veneto, per la circuitazione non solo della poesia ma delle idee che stanno dietro ai poeti, agli intellettuali, ai traduttori, ai musicisti coinvolti. La nostra città è recettiva, i nostri interlocutori sensibili: il gioco di squadra farà il resto, almeno lo spero".

Vicenza Poetry (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Dopo i primi appuntamenti, la rassegna poetica prosegue domenica 12 aprile alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari proprio con il poeta portoghese Manuel Alegre (già ospite di Dire Poesia a Vicenza nel 2012); martedì 14 aprile a Palazzo Chiericati con Maurilio De Miguel (Spagna) e Vladas Braziunas (Lituania); mercoledì 22 alle Gallerie di Palazzo Leoni con Clive Wilmer (Inghilterra) e Nasos Vaghenàs (Grecia); venerdì 8 maggio a Palazzo Chiericati con Juan Carlos Mestre (Spagna); giovedì 21 alle Gallerie con Alberto Casiraghy e Giancarlo Pontiggia (Italia); mercoledì 27 maggio a Palazzo Chiericati chiusura con Meena Alexander e Tishani Doshi (India). Tutti gli incontri saranno a ingresso libero e inizieranno alle 18.30. Per informazioni: Assessorato alla crescita, tel. 0444.222164 o Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari tel. 800.578875.

Manuel Alegre nasce in Portogallo ad Águeda nel 1936. Frequenta la Facoltà di Giurisprudenza a Coimbra, dove partecipa alle lotte contro la dittatura di Salazar. Inviato in Angola come ufficiale, nel 1962 dirige un tentativo di rivolta contro la guerra coloniale. Tornato in Portogallo nel 1964, per ragioni politiche si esilia prima in Francia, a Parigi, e poi in Algeria, dove prosegue la sua lotta antifascista. Rientra in patria nel 1974, dopo la rivoluzione del 25 aprile. È stato deputato del Partito socialista e vicepresidente dell’Assembleia da República. È un fine critico letterario, un romanziere, ma soprattutto un insigne poeta che già con il suo libro d’esordio, nel 1965, ottiene unanime consenso di pubblico e di critica. Vari i suoi premi, tra cui quello dell’Associazione portoghese degli scrittori, quello Internazionale dei critici letterari, e il prestigioso Prémio Pessoa per l’intera sua opera. Dal 1965 ad oggi ha scritto vari volumi di critica letteraria, tra i quali il più recente è Arte di navigare (2002), quattro romanzi, e oltre venti volumi di poesia.



nr. 14 anno XX dell'11 aprile 2015

Vicenza Poetry (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar