NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Com’è bella la nebbia quando cade

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Com’è bella la nebbia quando cade

Qual è stata l'idea di partenza del romanzo? Da cosa sei stata ispirata?

Com’è bella la nebbia quando cade (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Da una parte, mi solleticava l'idea di indagare quel sottile confine che segna un limite, ciò che è lecito fare in nome dell'amore, in nome di un amore che a volte pare giustificare tutto. La sensazione che ti fa sentire nel giusto, che ti fa stare bene perché avallata da un sentimento forte e accentratore. Dall'altra, l'idea di vivere accanto a qualcuno per una vita e di conoscerne in realtà solo le sfumature che si vogliono cogliere è stato il secondo motore che ha mosso le pagine del mio libro. Ludovico si chiede più volte, nel corso della narrazione, quanto della personalità di sua moglie gli sia sfuggita, nonostante i 50 anni di matrimonio".

Hai scelto di raccontare una storia con personaggi in età avanzata… forse l'amore non ha età?

"Mi capita spesso di osservare il volto delle persone che hanno molti più anni di me. La loro pelle segnata parla, racconta storie di vite che fatichiamo a immaginare. Ho iniziato a chiedere ai miei genitori di raccontarmi episodi della loro, e ogni volta mi sono stupita nell'ascoltarli. Diamo per scontato che chi ha già raggiunto un'età avanzata sia in una sorta di pace interiore, senza gli sprazzi emotivi che quotidianamente noi viviamo, senza quell'intensità e quell'energia che turbano gli animi. Mi è piaciuto molto dar voce a dei protagonisti di settant'anni, è stato come render loro qualcosa che non deve andar perduto. L'amore non ha età, la Vita non ha età".

I protagonisti sono due donne ed un uomo, una sorta di triangolo amoroso. Perché questa scelta a tre e non a due, come accadeva invece nel tuo primo romanzo?

"Avevo bisogno di tre personaggi per scavare a fondo. Doveva esserci il punto di vista di ognuno di loro e l'assoluta sensazione di essere nel giusto di ognuno di loro. I loro ricordi, i loro sensi di colpa, le recriminazioni. I sogni. Vedere come tre persone possono incrociare il loro destino. Come le scelte di ognuno possano produrre reazioni sull'equilibrio di tutti e tre. Trovo molto affascinante tutto ciò, un terreno infinito per una scoperta di emozioni profonde e spesso nascoste".

Com’è bella la nebbia quando cade (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Nel tuo primo libro le parole "curavano"... qui invece che funzione hanno?

"Le parole di Miriam, scritte cinquant'anni prima ma recapitate solo nel presente, sono una sorta di chiusura di un conto. Un punto e a capo, un modo per mettere finalmente in chiaro le cose e iniziare una nuova vita. Probabilmente, il loro ruolo terapeutico è presente in maniera molto forte anche in questo romanzo: dopotutto, le lettere che scriveva a Ludovico erano uno strumento per rimanere in vita, delle “sentinelle” - come lei le chiama - del tempo che passava indolente, un modo per provare a contrastarlo. Scriverle l'aiutava a riempire un vuoto".

Visti i numerosi rimandi alla poesia e alla Dickinson, potremmo definirla una storia d'amore e di poesia, oppure c'è anche di più?

"Mi fa felice pensare che ci sia molta poesia nel mio racconto. Emily Dickinson e il gatto Dylan, ma anche il flusso di parole di Miriam, il modo in cui il suo cuore si apre a emozioni che Ludovico non pare nemmeno immaginare, in lei. In realtà, le sue missive sembrano a tratti stralci di poesie, quasi uno sberleffo alla superficialità con cui lui, professore universitario, la considera. C'è molto più che una "semplice" storia d'amore in questo mio libro. Trovo riduttivo, quando si definisce una storia in questo modo. L'amore ha mille sfaccettature ed è l'emozione più complessa che ci accompagna nel corso della nostra vita; dà luogo alla solitudine, alla felicità, alla rabbia, alla tristezza, alla cattiveria, alla gioia, all'incomprensione. E a tanto altro ancora... Lascio a ogni lettore il piacere di scoprirlo!"

 

Nata e cresciuta nella provincia vicentina, Tania Piazza è da sempre appassionata di letteratura classica, moderna e contemporanea. Imprenditrice nel settore del benessere, dice di se stessa "amo scrivere da sempre, perché scrivere è un altro modo per parlare, solo più silenzioso. I libri sono miei compagni inseparabili, in qualunque ambito". Lavorando in mezzo alla gente, ciò che bilancia il quotidiano vivere è la gioia della carta stampata, in qualunque sprazzo di tempo possibile. Predilige i classici dell’Ottocento e Novecento, ma anche la letteratura contemporanea. Scrive fin da piccola su agende, diari, blocchi di carta, usando anche il cellulare quando non c’è altro sotto mano, pezzi di vita e pensieri che danno alla luce ispirazioni. Dopo l'esordio letterario con La cura delle parole, questo è il suo secondo romanzo.

 

nr. 04 anno XXI del 6 febbraio 2016

Com’è bella la nebbia quando cade (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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